Redazione | L’inizio di questa calda estate delle valigie perse e dei traghetti in ritardo, giunge puntuale l’ennesimo caso di caos agli imbarchi. Non tanto in termini di persone ( fisiche ) che sono arrivate e partite con una certa tranquillità nello scorso weekend, ma quanto in termini di veicoli. Ed in particolare di quelli che per forza di cosa devono raggiungere la terraferma per lavoro o chi addirittura non per piacere ma per necessità. E’ il caso che poi raccontiamo di un noto imprenditore isolano alle prese con una vera e proprio sopruso. Il mal capitato, lunedì mattina come sempre si sposta in terraferma per fare acquisti per la sua attività commerciale. Di buona lena scende al porto di Marina Grande con largo anticipo e si dirige alla biglietteria per acquistare il ticket di viaggio.
Di norma il biglietto per i veicoli è accompagnato da un numero progressivo di imbarco. Nella circostanza il numero 4. Solo tre veicoli precedevano dunque l’imprenditore che si è riaccomodato nel suo furgone ed ha atteso che arrivasse il traghetto proveniente da Ischia e diretto a Napoli. Corsa delle 07.05. Il traghetto della Medmar, giunto in banchina ha sbarcato sull’isola qualche autovettura ed ha iniziato le manovre di imbarco prima dei passeggeri e poi dei veicoli in attesa in fila e con numeretto progressivo sul cruscotto fermi in banchina.
E qui capita quello che soventemente tutti assistono, che l’ufficiale non tenga conto del numero progressivo rilasciato dalla biglietteria e si riserva il diritto di far imbarcare chi vuole lui. Ed è quello che è capitato a I.L.L che ha esposto denuncia alla guardia costiera: “Il giorno 8 giugno all’imbarco della corsa della Medmar delle 7 e 0 5 col numero progressivo di imbarco numero 4 del mio veicolo commerciale non venivo imbarcato per esaurimento posti a bordo poiché l’ufficiale addetto all’imbarco aveva dato la precedenza ad autoveicoli avendo numero progressivo numero 5,6. Mi riservo di far valere i miei diritti nelle sedi opportune per i danni causati dal mancato imbarco”.
In Capitaneria hanno accolto la denuncia ma si sono detti incompetenti in materia. L’uomo sempre più basito ha poi deciso di rinviare a ieri la partenza per Napoli. Il che ha comportato uno spostamento di impegni – da un giorno all’altro – per certe commissioni e per certi altri ha dovuto rinviare alla settimana prossima la partenza. In effetti certi grossisti operano solo ed esclusivamente il lunedì mattina e nella circostanza non è stato facile comunque predisporre percorsi alternativi.
Di tutto ciò ovviamente non si può non essere incazzati ci dice I.L.L: “ Ma è mai possibile che devo vedere gente che mi passa davanti, quando sono sceso con grande anticipo al porto. La capitaneria mi ha detto che non ha competenza, ma che le responsabilità sono regionali. Mi chiedo e vi chiedo: ma in banchina perché non c’è un marinaio? L’ufficiale può fare il bello e cattivo tempo come gli pare e piace. Ho perso una settimana di lavoro”.
In effetti la cosa è alquanto strana se da una parte le norme del codice della navigazione prevede che: qualunque sia l’ordine di presentazione, il Vettore e/o il Comandante e/o gli Addetti alla caricazione hanno la facoltà di stabilire a loro insindacabile giudizio l’ordine di imbarco dei veicoli. Qualora per causa di forza maggiore il Vettore non potesse imbarcare un veicolo regolarmente prenotato, tale veicolo avrà la precedenza nella partenza successiva senza che il passeggero possa reclamare risarcimenti di sorta. Detto questo però va di pari passo affermato che comunque deve essere riconosciuto a quel numeretto di prenotazione una certa priorità non fosse altro che chi lo acquista giorni prima paga un sovraprezzo. Sulla presenza in banchina degli uomini della Guardia Costiera giriamo anche noi la domanda all’attento comandante del porto Sabrina Di Cuio. Capitolo a parte la riflessione sui numeri di posti auto disponibili che “spettano” ai procidani.
Purtroppo molto spesso ci costa raccontarlo molti vettori proveniente da Ischia sono già belli e carichi. Qualcuno addirittura tira dritto. E ciò accade soventemente anche per le corse OSP, corse per le quali come sapete ci sono veri e propri obblighi di legge. Capitolo a parte è la mancanza di sicurezza nei garage dei traghetti con i veicoli attaccati l’uno all’altro. Ma di questo parleremo un’altra volta.
c’ero anch’io! L’ufficiale ha fatto imbarcare a suo piacimento. i numeri non li ha nemmeno guardati. Viva l’anarchia e i pezzi di merda!