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+ + + “HO UCCISO MIA MADRE PER FUTILI MOTIVI. DOPO LA COLLUTTAZIONE L’HO BUTTATA A MARE” + + +

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Lug 8, 2015

Redazione | Sull’uscio di casa prospiciente la banchina e la piccola (e sporca) spiaggetta della Corricella, c’è ancora una bottiglia di vino. “Amure” si legge sull’etichetta. Del  vino bianco che abitualmente Gioi Cappelli e il figlio Giampaolo Aguzzi amavano bere nelle serate procidane. E più precisamente da quando una decina di anni fa, la signora,  aveva deciso di acquistare quella casetta a due passi dal mare proprio sulla banchina di Marina Corricella. A condividere con lei quelle quatto mura fino a un anno fa c’era un compagno morto purtroppo prematuramente  per cancro e appunto il figlio quarantaseienne. Alle spalle una separazione e tanta solitudine. Proprio il figlio ieri mattina intorno alle 05.00 ha dato l’allarme non rinvenendo  la mamma in casa. Almeno secondo la prima banale dichiarazione resa agli uomini dell’arma dei Carabineiri. L’uomo in preda al panico ha chiamato un amico che ha sua volta ha allertato le forze dell’ordine.

Sul posto sono giunti gli uomini  dei carabinieri coordinati dal Cap. Andrea Centrella, che nel frattempo era giunto a Procida. Con loro anche gli uomini della Guardia Costiera a comando del T.V Sabrina Di Cuio. Secondo una prima ricostruzione che è sembrata valida fino al tardo pomeriggio,  la donna – che non disdegnava qualche buona bottiglia  – pareva essere  caduta accidentalmente proprio uscendo di casa e percorrendo i pochi metri che la separavano dal ciglio della banchina sbattendo la testa sugli scogli. L’oscurità, il basolato sconnesso e probabilmente un tasso alcolico potevano essere la  causa dell’incidente. Per tutta la giornata comunque gli attenti militi dell’arma dei carabinieri hanno interrogato vicini, conoscenti e soprattutto il figlio Giampaolo, 46 anni. I tempi si sono protratti a lungo fino al tardo pomeriggio di ieri, per i tanti ( troppi ) punti che durante gli interrogatori non coincidevano. In effetti i tasselli del mosaico per gli investigatori non sembravano posizionati nel posto giusto.

Dal quadro dell’incidente emergevano mano mano  contraddizioni che necessitavano di ulteriori indagini. Tanto che nel primo pomeriggio il figlio della signora Cappelli, veniva portato in caserma. In caserma i militari avevano già acquisito i driver dell’impianto di video sorveglianza di un artigiano locale che lavora in zona e sentito varie testimonianze. Secondo quanto registrato su file si noterebbe nel buio  la sig.ra  Joi Cappelli  rincasare ieri notte intorno alle 02.30, con andamento barcollante.

Cosa sia successo nella notte tra le quattro mura domestiche resta un mistero. C’era solo lei col figlio in casa? C’erano altre persone? Ha avuto qualche discussione? In passato aveva mai pensato di farla finita con al vita? Oppure non è mai rincasata? Tutti interrogativi che sono stati poi posti al figlio che è stato “torchiato” per più ore sulla banchina.  L’uomo dapprima ha tentato invano di far credere   – anche a voce alta  – di non essere stato lui ad uccidere la madre e di essere sconvolto dall’accaduto. Poi in caserma in serata la confessione choc: ad uccidere la mamma è stato proprio lui.

Durante l’interrogatorio alla presenza del proprio legale di fiducia, Aguzzi ha confessato di aver avuto un litigio per futili motivi con la madre e di averla spinta violentemente dalle scale.  Successivamente preso dal panico perché non la vedeva muovere si è reso conto dell’omicidio e per simulare un evento accidentale ha spinto il corpo in mare. La salma è stata traslata presso l’obitorio del secondo Policlinico di Napoli per valutare le cause della morte e decidere la causa se omicidio volontario o preterintenzionale

L’uomo sottoposto  a fermo è stato poi in serata trasferito presso la Compagnia di Ischia e nella mattinata di oggi per lui si apriranno le porte del carcere di Poggioreale.  Cose ci sia stato alla base di questo efferato delitto è tutto racchiuso nella mente di Giampaolo Aguzzi e che verrà poi posto all’attenzione del magistrato di turno inquirente.

La notizia ovviamente ha fatto il giro dell’isola. Chi conosceva bene la signora Cappelli   – come gli abitanti della piccola comunità di Marina Corricella  – la ricorda come una donna molto intelligente e che sapeva gustarsi la vita: “Una brava signora – ci dice Rocco – ieri sera l’avevo intravista al locale qui sopra la Corricella all’Unico Bio Bazar. Era un tipo allegro, mi dispiace molto”. Di tutt’altro tono una commessa di un negozio che la conosceva da anni: “Spesso veniva ed era molto trasandata, e poi si sentiva in lontananza che faceva uso  di alcool. Mi raccontava tutti i suoi problemi. A me dava l’impressione di essere una donna sola, anche se so che viveva con il figlio. Anzi aveva mi sembra anche un’altra figlia”. C’è anche chi come Salvatore getta dei dubbi seri: “Era una donna benestante, e aveva anche alcune proprietà, non voglio pensar male,ma di questi tempo si sente di tutto. Ormai non c’è più rispetto per nulla, per nessuno”.

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