Redazione | Il gabbiano che posava sul filo biancorosso della transenna, posizionata vicino la casa, è volato via. A Marina Corricella le barche entrano ed escono dal porticciolo. Le onde continuano a sbattere sulla scogliera, con la stessa forza di ieri, forse con più rabbia. Il giorno dopo l’’isola si interroga sui perché dell’efferato matricidio che si è consumato ieri l’altro a Marina Corricella. Un fatto che ha sconvolto la piccola comunità di pescatori, che da anni aveva saputo accogliere Gioi e suo figlio Giampaolo. Un angolo di paradiso colorato, dove le ore sono scandite dallo sciabordio delle onde e i rintocchi della campana. Una comunità che oggi stenta a capire le motivazioni che possono spingere un figlio ad ammazzare la propria mamma. Di certo, la clinica psicologica è piena di episodi simili legati tutti in un modo in un altro all’abisso della depressione.
Si può essere depressi anche vivendo agiatamente come Gioia & Giampaolo, senza farsi mancare nulla. Si può vivere accanto ad un figlio e non riconoscere di avere a fianco il proprio assassino. Si può vivere a fianco ad una donna e arrivare ad odiarla tanto da ammazzarla. Gioi aveva saputo farsi voler “bene” dalla comunità isolana, anche quando sapeva di esagerare, alzando troppo il gomito o lasciandosi andare ad atteggiamenti equivoci. Infatti, a tanti aveva confidato i suoi problemi con il figlio, quel “bamboccione” che cresceva e pretendeva sempre di più. Lo stesso che quando veniva a trovarla da Firenze, non faceva altro che parlar male della mamma. Un incubo che diventava realtà la sera, quando entrambi rincasavano. Forse “fatti” entrambi. Lei di alcool, lui di altro. E forse solo allora, poco lucidi a vicenda, riuscivano a comprendersi in quel dialetto fiorentino dalla r moscia. Una malattia “vera”, anche se molto anomala che non sono mai riusciti a misurare con termometri o analisi del sangue. Due persone che non avevano mai imparato a vivere. E che forse in un modo o in un altro volevano sparire. E, senza un perché, se non quell’ assurda sofferenza, soventemente pensavano di farla finita, di “riposare” finalmente . Non lasciare più nessuna traccia in quel paradiso, la Corricella, divenuto un inferno.