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TGPROCIDA

Raccontare il presente, capire il futuro

IL TRAFFICO CI SOFFOCA: BASTA CON LE BICICLETTE !!

Ditgprocida

Lug 17, 2015

Sebastiano Cultrera | “Come si può governare una Nazione che ha 246 tipi diversi di formaggio?” si chiedeva il Presidente De Gaulle.

Allo stesso modo potremmo dire: come riuscire a governare la circolazione in un’isola come Procida, dove ognuno ha la sua personale idea di mobilità? E, aggiungiamo, ognuno ha un specifico interesse, o esigenza, o desiderio diverso, e spesso contrapposto, con un altro cittadino, magari suo vicino di casa.

Il problema è esploso da almeno 30 anni o qualcosa in più. Già dagli anni 80 si era capito che il tessuto viario era insufficiente ad ospitare il numero di veicolo che circolavano sull’isola. Nella seconda metà degli anni 90 veniva realizzata la più grande azione di riduzione del traffico finora sperimentata nell’isola: oltre 10 ore di pedonalizzazione dell’intera isola (con l’attivazione di servizi alternativi di mobilità, come il taxi collettivo). Continuo a pensare che la popolazione si sarebbe, alla lunga, adattata a quel modelli, senza eccessivi traumi. Furono lobby ed interessi trasversali (tutti legittimi) a condizionare sempre di più le scelte amministrative: prima vanificandole (con migliaia di permessi) e poi rendendo inutile il tentativo, che si restrinse sempre più.

Perché, vedete, il punto è questo: il DIVIETO (ed ogni tipo di divieto) è di per se odioso. Ancora di più quando ci toglie una COMODITA’ quale è percepita la macchina. E non scopro nulla di nuovo se affermo che un buon cittadino può facilmente trasformarsi nel peggiore mr. Hide, quando è alla guida della macchina.

Il problema per gli Hide-automobilisti locali, infatti, non sono gli altri automobilisti, ma i “diversi” da loro: in questa categoria ci sono i pedoni soprattutto, che fanno ostacolo e, “non si tolgono di mezzo”. Di ciò mi è capitato di scrivere in un articolo sul tg procida di un paio di anni fa (vedi: https://www.tgprocida.it/wordpress/editoriale-e-se-la-colpa-del-traffico-fosse-dei-pedoni/).

Oggi sono prese di mira le biciclette (ovviamente al fine di depotenziare una vera alternativa al mezzo al motore, che si vorrebbe insostituibile). Tante sciocchezze ho sentito a questo proposito ma la mia convinzione rimane la stessa: SI’ la bicicletta può divenire un pericolo, ma quasi esclusivamente nel rapporto con LE MACCHINE e con altri veicoli a motore, e solo in infinitesima parte con i pedoni!

In verità la circolazione PROMISCUA di autobus, macchine, biciclette e pedoni è assolutamente sconsigliata, se non illegale. Generalmente si provvede delimitando zone ed aree specializzate (aree pedonali, piste ciclabili, autostrade, corsie per i mezzi pesanti etc.): ciò a dimostrazione che il problema della promiscuità è forte e sensibile. Naturalmente la esiguità del nostro territorio consente solo in minima parte, e non sempre in maniera stabile, alcune delimitazioni. Quindi è lecito ricorrere anche ad uno strumento dell’utilizzo temporaneo delle aree ad esclusivo uso di taluni utenti (per esempio la pedonalizzazione oraria, con esclusione dei mezzi a motore: ciò che chiamiamo comunemente DIVIETO). Trovare la giusta quadra TECNICA che assicuri una decente mobilità non è facile. Se ci si fa prendere la mano dalla necessità POLITICA A BREVE di accontentare più persone possibile non se ne esce vivi: meglio occuparsi dei formaggi di De Gaulle!

E’ compito della politica indicare una soluzione a LUNGO RAGGIO e a medio termine, che, con un percorso democratico, porti alla decisione finale. Meglio se si arrivasse a procedere ad un piano organico deliberato dal Consiglio Comunale, lasciando alle ordinanze, anche in questo campo, il solo compito di regolare le urgenze. Questo potrebbe essere un obiettivo che una amministrazione, che ha ricevuto un forte mandato di rinnovamento, potrebbe raggiungere entro i primi sei mesi di mandato, iniziando l’anno nuovo con un nuovo dispositivo. Anche perché sono sempre più convinto che il problema della mobilità è un problema che non riguarda solo l’aspetto turistico della nostra isola: non si deve ridurre la circolazione a beneficio solo dei turisti. Provate a circolare d’inverno dalle 5 alle 6 di pomeriggio (o sera) e vedete che traffico!

Una nuova e più efficace mobilità è necessaria per tutta la collettività! Anche per questo è bene sperimentare alcune misure già dai mesi invernali. Come farlo attiene alle scelte politiche e alle necessità tecniche.

Tuttavia un vero piano DI CAMBIAMENTO nel settore non può prescindere da un nuovo approccio CULTURALE al tema. In sintesi si tratta di ridefinire le priorità, quindi, nella specifico, scegliere un ordine di “preferenza” all’interno delle regolamentazioni a farsi. Sarebbe auspicabile questo ordine: prima PEDONI, poi BICICLETTE e mezzi propulsione elettrica, poi ciclomotori a motore, poi vetture di servizio di varia natura, poi vetture private.

Altrimenti si continua a consegnare ai cittadini e ai giovani l’idea che la macchina è ancora indispensabile e può farla da padrona sulle strade; avrà quindi ragione l’automobilista-HIDE che continuerà a pensare (non avendo tutti i torti, dal suo punto di vista) che il problema principale per il traffico sono i pedoni e che sarebbe ora anche di scoraggiare le maledette biciclette!

 

12 commenti su “IL TRAFFICO CI SOFFOCA: BASTA CON LE BICICLETTE !!”
  1. Sono d’accordo su tutto e aggiungerei che oggi in Italia ci sono aziende che sponsorizzano in trasporto pubblico elettrico in alcuni luoghi di particolare visibilità turistica (vedi Venaria Reale, Torino) . E Procida, anche se molti procidani continuano ad ignorarlo, è uno dei luoghi più interessanti del mondo, quindi un tentativo andrebbe fatto. Per me Procida ha molti aspetti,territorio limitato ma dedalo di strade, che fanno somigliare i suoi problemi di mobilità a quello dei centri storici delle città. Roma per esempio (una città assai difficile come sappiamo, ha risolto con una serie di navette elettriche piccoline che percorrono il centro in lungo e in lago, comodissime. negli anni recenti il problema è stato ignorato e siccome la gente ha la memoria corta si è seduta sull’idea di poter fare come gli pare a discapito della salute e della tutela dei piccoli e degli anziani, E’ arrivato il momento di prendere coscienza che così non va e pian piano l’auto privata dovrà essere lasciata in garage, magari a pagamento aggiungendo la spesa ingentissima dell’auto privata a quella del parcheggio. questo forse sarà un buon mezzo di dissuasione. Ricordo una conversazione con un tassista di Roma che, conti alla mano, mi dimostrava l’antieconomicità dell’auto privata asserendo, da autista, che lui la macchina non l’avrebbe mai tenuta se non per lavorarci.

  2. i vari divieti non servono a nulla per cominciare quello delle targhe alterne, ormai tutte le famiglie hanno 2 macchine quella con la dispari e quella con la pari, questo non ha fatto altro che aumentare il numero di vettura a Procida. Credevo che come dicevano in campagna elettorale avrebbe adottato CAMBIAMENTI, ma sono deluso e amareggiato poiché con questi divieti assurdi non fanno altro che aumentare i disaggi di noi Procidani e mettere l’economia in ginocchio. Speriamo che veramente trovino il coraggio di ammettere che ci hanno preso in giro durante la campagna elettorale.

  3. Message

    Caro Sebastiano, bella disamina la tua. Stimola il dialogo e il necessario confronto.
    Per quanto mi riguarda, non conosco bene la questione biciclette, ma certo vivo anch’io l’annoso problema del traffico a Procida. Ben vengano quindi provvedimenti e interventi efficaci in proposito.
    Per dirne una, sarebbero anche necessari controlli alle marmitte vecchie e ai tubi di scappamento di auto, minibus e motorini. Chi si avventura, per esempio, (in discesa o in salita…) per via Principe Umberto, s’incammina lungo un sentiero pericoloso, non solo perché come semplice pedone disturba le volate da Nuvolari di tutti i mezzi semoventi su quella strada, ma per gli scarichi, il fumo, le polveri sottili che si inalano a pieni polmoni. Tornare quindi a casa dopo una simile passeggiata vuol dire uscirne solo apparentemente interi e incolumi.
    Non è che- in attesa di sacrosante decisioni in merito – dobbiamo indossare mascherine ( oltre ad accendere candele propiziatorie a San Gennaro, o al più procidano Arcangelo Gabriele), se proprio vogliamo farci un giro per l’isola?

  4. LA SIGNORA DE RIENZO E’ COSI’ TANTO PROCIDANA E AMANTE DELL’ISOLA CHE NON CONOSCE NEMMENO IL PATRONO.
    CHE DIO CI LIBERI DA QUESTA GENTE SAPUTELLA CHE VIENE SOLO PER SVERNARE.
    ANTONIO PARASCANDOLA

  5. @Pasquale
    …”Speriamo che veramente trovino il coraggio di ammettere che ci hanno preso in giro durante la campagna elettorale.”
    50 giorni di mandato e si è già pronti a puntare il dito sull’amministrazione e sui suoi raggiri per essere eletta. Chapeau!
    Forse il proverbio “Roma non è stata costruita in un giorno” non deve essere arrivato da quelle parti.

    Io però vorrei sapere, senza sollevare alcuna critica, cosa pensano i procidani delle orde di ragazzini tra gli 11 e i 14/15 anni che sfrecciano con le loro biciclette elettrice per le strade dell’isola.

    Ragazzini che non avendo i requisiti per poter guidare neanche un ciclomotore (e per nostra fortuna aggiungerei!), circolano in gruppi, talvolta anche numerosi, non curandosi (FOTTENDOSENE!) delle anche più semplici regole del codice della strada.

  6. Un sistema capillare di trasporto pubblico con veicoli ecologici in grado di raggiungere anche i punti più remoti dell’isola, incentivare la diffusione di veicoli elettrici con la creazione di una infrastruttura a supporto ramificata a tutela della peculiarità del territorio isolano e della vivibilità.. di residenti e visitatori.

  7. Sono molto

    di accordo con A.Parascandola e Luca,io penso che il vero NEMICO PUBBLICO numero 1 sia la bici elettrica che è diventata a procida un motociclo a trazione elettrica.

    Dopo tutto in mano a bambini ,anche al di sotto dei tredici anni,

    e privi di qualsiasi educazione stradale,calpestando i doveri e gli obblighi che esso comporta,e,cioè,il rispetto della segnaletica stradale, del codice della strada.

    Quindi NON SI POSSONO FARE CONTROSENSI E NON SI PUO PORTARE SULLA BICI UN ALTRA PERSONa.

    Poi siccome il settore non è regolamentato,è molto pericolosa la bici, in quanto non è prevista l’uso del casco e dell’assicurazione.

    IL COMANDO VIGILI URBANI

    dovrebbe sanzionare con multe chi usa la bici solo come motorino e chi fa i controsensi e chi porta un altro passeggero…PER LEGGE QUESTO

  8. La signora Giuseppina di Rienzo per quanto riguarda la viabilita di via Principe umberto ha perfettamente ragionela strada e’ stretta e si corre si sorpassa motorini in controsenso biciclette che salgono e scendono mezzi rumorosi non pasrliamo poi della strettoias tra via Bartolomeo Pagano e casale P.Umerto li’ necessita di un cartello per dare la precedenza ai pedoni ma putroppo pur avendo fatto presente questa situazione alla signora Rossella Lauro come anche i politici precedenti si si si si si fino ad ora non si vede nessuno……………..

  9. La soluzione è una rivoluzione culturale,dei costumi e delle abitudini: bisogna spostarsi a piedi,in bicicletta,oppure con il trasporto pubblico, utilizzando l’automobile solo quando veramente necessario. La peculiarità della viabilità procidana impone l’adozione di misure rispettose del territorio e della vivibilità.

  10. E’ interessante scoprire quanto i cittadini residenti o non, siano coerenti con le scelte che
    “ostinatamente” non si decide di rendere prioritarie .
    La Montaldo e la De Rienzo,
    con sagge argomentazioni, ci
    suggeriscono rimedi che semplice e sano buon senso vorrebbero attualizzare ma “in ogni centro isolano e non” pare che sorgano i fantasmi disfattisti a impedire ogni sana
    gestione del traffico e dei problemi ad esso connessi, complici da sempre : parcheggiatori abusivi
    esercizi commerciali generici
    minorenni incustoditi
    rivenditori privati incalliti
    manutentori vari d’auto e moto
    evasori d’ogni altro tipo, mossi ad ogni genere d’abuso …

    ed io pago !!!

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