Redazione | Sbarca sull’isola di Arturo il Tribunale dei diritti del Malato. Il TDM è un’iniziativa di Cittadinanza Attiva nata nel 1980 per tutelare e promuovere i diritti dei cittadini nell’ambito dei servizi sanitari e assistenziali e per contribuire ad una più umana, efficace e razionale organizzazione del servizio sanitario nazionale.
Coordinatore è Aniello Scotto di Santolo, già Sindaco dell’isola di Arturo e dirigente in svariate strutture sanitarie a Napoli. Ieri l’altro nella sala consiliare del comune alla presenza della stampa e di altri volontari dell’associazione, il coordinatore ha illustrato le ragioni della nascita del Tribunale sull’isola e le iniziative programmate per la tutela dei diritti dei malati. «L’attività sarà volta alla ricerca delle soluzioni finalizzate a rimuovere situazioni di sofferenza inutile e di ingiustizia, non escludendo la protesta pubblica e il ricorso all’autorità giudiziaria – dice il coordinatore – e privilegeremo il dialogo. Alcuni episodi incresciosi accaduti di recente ci hanno convinto ancor di più che fosse giunto il momento di “Attivarci” »
E in effetti gli episodi esposti sono stati una carrellata di approssimazione e poca professionalità e che purtroppo si accompagnano ormai quasi quotidianamente per ogni intervento di pronto soccorso. Come il caso di una sfortunata signora caduta rovinosamente nella propria abitazione situata in un vicoletto e che è stata trasportata all’ospedale con la propria autovettura, perché l’ambulanza non ha potuto raggiungerla al portone di ingresso. Per di più senza collare scoprendo poi che si trattava di trauma cranico. Oppure il caso di un’altra donna traumatizzata e che necessitava di essere accompagnata sull’idroambulanza dal rianimatore che invece secondo un protocollo assurdo non poteva muoversi, se non sull’eliambulanza. Eliambulanza che a seconda del meridiano ( diurno-notturno) potrebbe non essere disponibile, se guasto. Insomma un vero disastro. Ovviamente salvando la buona pace di chi nella sanità con professionalità ed abnegazione opera senza risparmiarsi come ad esempio qualche caso di “buona sanità” noto alle cronache di giorni fa.
Insomma una serie di assurdità da far strabuzzare gli occhi. Situazioni al limite tra la vita e la morte che quotidianamente vive la popolazioni di Procida – ma anche di Ischia – e che vengono ovattate nel silenzio delle quattro mura domestiche. E’ partendo da questi assunti che il coordinatore una decina di giorni fa ha incontrato a Monteruscello nella sede dell’ASL NA2 la commissaria Agnese IOVINO, a cui ha rappresentato tutto ciò ed in particolare le necessità che non possono più essere sottaciute. Innanzitutto quello di poter avere un veicolo – ambulanza di dimensioni più ridotte, il cosiddetto PORTER, che possa raggiungere le località (non poche ) più impervie dell’isola, stradine e vicoletti. Un veicolo a dire il vero già previsto nel protocollo sanitario ma solo per interventi programmati e non emergenziali.
Assurdo direte voi. Come assurdo che in un piccolo nosocomio manchi un medicinale salvavita come quello per la trombolisi. L’attenta analisi del coordinatore Anellino Scotto di Santolo, ovviamente non si è soffermata solo segnalando i casi di criticità, ma sottolineando anche le iniziative che potrebbero essere messe in campo, qualora fossero ancora disattese le esigenze della comunità isolana : «Collaboreremo con l’ASL e con tutte le istituzioni preposte, vogliamo il rispetto dei diritti del malato e soprattutto se dovessimo trovare omissioni e responsabilità penalmente perseguibili, non ci tireremo indietro. Anzi vi preannuncio che a settembre terremo sull’isola un convegno sulla SANITA’ con il nostro coordinatore regionale Antonio Gambacorta, il responsabile delle emergenze sanitarie in Campania dove affronteremo queste tematiche»
Ah che bella notizia . Possiamo dire: una bolta avevamo un ospedale.