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CAREMAR: COME TI IMBARCO QUATTRO “CLANDESTINI”

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Lug 19, 2015

Redazione | Non era la prima volta, e difficilmente sarà l’ultima. Ma il caldo ha contribuito ad esacerbare gli animi dei duecento passeggeri che giovedì sera si erano imbarcati sul traghetto Caremar da Porta di Massa, diretto a Procida e Ischia, con partenza prevista alle 21,55. Previsto, appunto. Perché proprio a ridosso della partenza, la compagnia ha, secondo un canovaccio già visto più volte (come raccontato dal “Dispari” in tante altre occasioni) ha comunicato all’utenza la necessità di fare rifornimento. Rinviando la partenza di due ore. Proteste veementi, anche in virtù della temperatura torrida e della presenza di bambini e anziani.
“Intollerabile”, hanno gridato in molti. Con i marittimi che hanno fatto spallucce. Così, molti passeggeri hanno denunciato il tutto alla Capitaneria e qualcuno ha puntato l’indice anche sulla pericolosa fuoriuscita di carburante, durante le operazioni di rifornimento, che ha portato all’intervento dei Vigili del Fuoco. L’odore di nafta, misto al caldo, ha dunque malauguratamente creato condizioni da Terzo Mondo, che hanno esacerbato gli animi dei passeggeri almeno fino alle 23:30, quando il traghetto della Caremar ha avviato le operazioni per mollare gli ormeggi. Alle 23:40, finalmente, la partenza. Ma se questa è la cronaca di una disfunzione annunciata, quella che ci racconta il collega Domenico Ascione, giornalista in vacanza ad Ischia, invece è la cartina tornasole di come viene gestita la Caremar e non c’è bisogno di chiedersi se è vero o meno. E’ la prova di una pratica che va avanti da tempo.
Ecco il suo racconto: “In tempi di crisi e di caro-traghetti, anche un biglietto evitato è un buon risparmio, figurarsi quattro. Deve averla pensata così l’autista di un furgone di proprietà di una nota azienda di Napoli di infissi in legno. La persona suddetta infatti, è riuscita ad imbarcare «clandestinamente» nel proprio furgone, ben quattro persone senza che nessuno degli addetti ai lavori se ne accorgesse. E’ successo giovedì pomeriggio (ieri) alle ore 13:40 nel porto di Ischia, all’imbarco della nave Caremar in partenza per Napoli. Il giornalista Domenico Ascione, che era presente sul posto quando è stato messo in atto il carico “clandestino”, è riuscito a far alcune domande all’autista furbo, ricevendo delle risposte incredibili: “Signore viaggia da solo?”. E lui risponde affermativamente: “Sì ma perché qualche problema? Io ho visto che all’imbarco ha fatto salire nel suo furgone quattro persone. Ecco la risposta agghiacciante: “Se adesso non chiudi la bocca e ti fai i ca… tuoi ti accoltello!!”. Mi scusi, ma non è normale il suo comportamento. Qui c’è gente che paga! “Forse non hai capito che devi andare via e farti i fatti tuoi. Se vuoi ancora campare stammi a sentire”. Questo è quanto accaduto ieri pomeriggio ad Ischia….una vergogna incredibile e che stava per costare cara la vita al giornalista suddetto che cercava solo di far trionfare l’onestà”.
Ci troviamo davanti ad una doppia denuncia: la prima quella degli imbarchi facili su Caremar, pratica effettuata da sempre, bastava conoscere il marinaio giusto e l’intimidazione ad un giornalista, ma prima ancora la minaccia ad un cittadino. Con il passaggio al privato, ci chiediamo, cambierà qualcosa? Quando?

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