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“LA GRANDE NETTEZZA”: NON SI CONTANO ORMAI PIU’ GLI SVERSAMENTI DI MATERIALE INQUINANTE

Ditgprocida

Ago 1, 2015

Redazione | Si potrà non essere d’accordo con l’aumento delle tasse, con il divieto veicolare serale e sulle targhe alterne. E pure sulle strisce blu, ma sul lavoro che il primo cittadino, che il suo vice e  tutta l’amministrazione sta profondendo  per la raccolta della monnezza sull’isola di Arturo, non si può proprio discutere. Ovviamente vedere il sindaco che mette le mani nei sacchetti maleodoranti lasciati da gente incivile fa male. Fa male soprattutto perché non si dovrebbe proprio arrivare a tutto ciò. Nonostante  una martellante ed estenuante opera di sensibilizzazione ed educazione quotidiana, però, ogni giorno l’isola si scopre incline alla trasgressione. Ormai non si contano più i cumuli di monnezza depositati fuori orario e nei giorni in cui si conferisce altro. Quello che più preoccupa è che si sversa ovunque. Non c’è posto che tenga, non c’è posto che regga tanta vergogna.

L’ultimo in ordine temporale è uno sversamento di materiale inquinante avvenuto sulla caratteristica stradina che porta sulla spiaggia del Postino. Una location che di notte è fuori da occhi indiscreti e che risulta essere dunque appetibile per questo genere di atti vandalici, perché non ci vengono altri termini per definire questi gesti malsani. Decine di buste di asfalto bituminoso consumato e recuperato da qualche tetto  che invece di essere smaltito secondo la normale ( e costosa )  procedura si è pensato bene di abbandonare li. Una cartolina che stona con quella che solo a pochi metri di distanza fa del luogo del Pozzovecchio uno dei posti più belli al mondo. Ad accorgersi di quello che possiamo definire un vero e proprio reato ambientale, ieri, sono stati i gestori del lido Pozzovecchio che da anni  cercano di promuovere e valorizzare la zona. Sul posto nella mattinata si è portato anche il sindaco Dino Ambrosino che ha fatto tutti i rilievi del caso e sull’accaduto sembra che anche gli uomini dei carabinieri abbiano aperto un fascicolo.

Dello stesso impatto più o meno visibile è ormai lo scempio che si perpetua da mesi dietro la scuola media a Sant’Antonio.  Una vera discarica di ferraglia, materiale da risulta e materiale RAE. Ieri è stato aggiunto un frigorifero e l’altro ieri una lavatrice. I due contenitori che dovrebbero servire per la raccolta degli indumenti sono completamente o quasi  sommersi da cotanta roba. Un paradiso trasformato in un inferno e che pare a nessun voler interessare. Un menefreghismo dilagante  che sa esprimersi solo attraverso una pseudo denuncia da dietro ad un PC. Dilagante come i flash e gli scatti che immortalano tali sconcezze e che vengono postati sui social. Ormai pare non facciano nemmeno più rabbia. L’indignazione pure quella sembra relegata alla denuncia sui social. Del resto di più non si può fare.  E allora cumuli di mondezza e materassi appaiono come una sorta di inno alla pigrizia, all’incoscienza, all’inciviltà. E’ vero che fare la differenziata è cosa impegnativa ma bisogna necessariamente farla, non perché la politica lo chiede. E’ uno stile di vita che bisogna intraprendere senza se, senza ma. Le responsabilità sono troppe e diffuse, e cercare ad ogni costo uno o più responsabili significherebbe trasformare ancora una volta la “santa” pazienza dei cittadini nel cinico tirare a campare alimentando il disinteresse del cittadino. Tuttavia, prendersela solo con la politica sarebbe riduttivo. Non si può non vedere che esiste una inciviltà capillarmente diffusa, che tanta parte del popolo è stato disposta fino ad ora ad “avere pazienza”, adattandosi a convivere con i “furbi”. Cosa fare allora è presto detto, ma certamente non presto fatto: occorre educare i cittadini ad essere  responsabili. Bisogna insegnare nelle scuole, fin dall’asilo, come e perché fare la raccolta differenziata. Educare al riciclo, a un consumo meno forsennato e più compatibile. Occorre imparare a denunciare i “furbi”, a tirare la testa fuori dalla sabbia. La colpa, quando è collettiva, non lascia scelta. Se ci sarà presa di responsabilità individuale e voglia di riscatto, se ne potrà uscire con gli anni ed i decenni. Altrimenti … pazienza!

 

3 commenti su ““LA GRANDE NETTEZZA”: NON SI CONTANO ORMAI PIU’ GLI SVERSAMENTI DI MATERIALE INQUINANTE”
  1. Arma di distrazione di massa. Si era parlato di tagli agli sprechi e alle ruberie ma si e’ tagliata la raccolta notturna dei rifiuti. Risultato puzzax proliferazione dei topi e traffico congestionato. Chi puo’ una piccola discarica se la fa casa o nell’orticello e x ricompensa aumento del 25°/° delle imposte! E adesso non ci si pup’ nemmeno lamentare. Non approvo chi abbandona ma neanche condanno quando non si sanno fare alternative

  2. Non approvo chi abbandonerà ovunque spazzatura, ma non approvo nemmeno che si debba essere costretti a tenersi in casa lavatrici frigoriferi e quant’altro dopo che si paga fior di quattrini per la spazzatura… tanta gente che non dispone di giardini o spazi adeguati dove se lo deve mettere un rifiuto ingombrante? Allora non gridi amo allo scandalo solo per quelli che incivilmente fanno queste azioni….ma scandalizziamoci anche con chi ci ha portato in questa situazione

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