Pasquale Lubrano | Determinato il riaccertamento dei residui al 1 gennaio 2015, entro i successivi 45 giorni il Consiglio Comunale deve provvedere a pianificare nei 30 anni, l’eliminazione sia di quelli attivi da incassare che dei passivi da liquidare. La Giunta Comunale ha deliberato tale piano che sottoporrà al Consiglio nei prossimi giorni. Da esso si evince che viene anche mantenuto in vita il piano di riequilibrio predisposto negli scorsi anni con copertura dello sbilancio di 5,4 mil. di Euro. Lo si intende coprire con vendita di immobili e della quota societaria nella gestione del porto turistico di Marina Grande, e di far fronte alla differenza successiva di 17,1 mil. di Euro (tra impegni ed accantonamenti variabili per eventuali svalutazione crediti) con rate da 563,4 mila Euro l’anno, utilizzando 2.8 mil. sempre dalla vendita del patrimonio e, a partire dal 2020, (come già da me evidenziato tra le disponibilità) con il minor costo del personale annuo pari a 1,026 mil di Euro, (600 mila in quelli precedenti, tutto come da decisioni della precedente amministrazione.)
Intanto, prima di esporre una proposta per una migliore gestione finanziaria dell’Ente e qualche osservazione in merito al complessivo piano, sottolineo che la delibera adottata dall’Amministrazione conferma due dati, che fanno giustizia di tante false indicazioni date in pasto alla pubblica credulità: l’aumento delle tasse è finalizzato dall’Amministrazione Comunale alla gestione corrente; la cifra di 22,5 mil. solo parzialmente rappresenta debiti accertati, (8,8 mil.), la rimanente parte sono accantonamenti prudenziali.
Come si evince, l’Amministrazione non ha ereditato quel “disastro” con cui si terrorizza il paese e di cui si favoleggia a chi più ne ha più ne metta, sui vari social network (altro che dissesto!), ma, con la nuova normativa può disporre di notevoli risorse rivenienti dal passato (tra riduzione di costi e molti milioni di Euro da condoni edilizi, accertamenti ICI, IMU. TASI, TARI, ecc, di cui non c’è traccia di utilizzo in detti piani), più che sufficienti a coprire ogni più pessimistica evenienza imprevista, comprese passività da contenzioso, e resta molto margine ancora da poter utilizzare. Per questo, anche per quanto deliberato dall’attuale Amministrazione, non ci sono tasse sui cittadini per passività pregresse.
Tanto premesso, non avendo alcun ruolo istituzionale, mi permetto manifestare a mezzo stampa qualche proposta e osservazione tecnica costruttiva, spero valutata in sede opportuna, confidando anche che riesca a rendere comprensibile, a mezzo stampa, una materia tanto complessa ai cittadini interessati, comprese le varie “marianne e marianni” che, (che strani effetti fa l’ “odio razziale”!) scambiano la collaborazione per “volgarità più trivia”.
Il Piano formulato dall’Amministrazione Comunale nell’atto deliberativo, unico documento disponibile, non mi convince dal punto di vista tecnico, tralasciando ogni aspetto politico e di onestà culturale, spesso da altri richiamata, e di cui si avrà modo di valutare. Innanzitutto non convince la premessa rappresentata dalla differenza calcolata tra i 22,5 mil. (che è il risultato totale da riaccertamento dei residui e che ha trasformato il disavanzo al 31.12.2014 in avanzo di amministrazione e gli accantonamenti) ed i 5,4 mil. del vecchio disavanzo da Conto Consuntivo. Tale cifra, essendo tutto inglobato nel computo generale non dovrebbe più essere più un riferimento. La stessa lettura degli articoli di legge richiamati in delibera a tal proposito, lasciano dubbi sulla loro avvenuta corretta interpretazione.
Inoltre é opinione largamente diffusa in Italia, ai più alti livelli istituzionali e tecnici, che le nuove regole di contabilità dei Bilanci e la sistemazione trentennale per i residui non siano conciliabili con le precedenti norme di tenuta conto e dei piani di riequilibrio in essere. Lo ricordavo in precedenti occasioni, aggiungendo che, secondo legge, addirittura i Comuni a cui era stato bocciato il piano di riequilibrio potevano attenersi alle nuove opportunità. La rimodulazione è possibile anche per i Comuni per i quali il piano è stato approvato. Sarebbe illogico il contrario. D’altro canto, la nuova normativa prevede che i residui passivi (debiti) debbano essere imputati ai Bilanci dell’anno di competenza. Nel nostro caso, la voce debitoria più consistente è il mutuo ventennale di circa 10 mil. di Euro, (le cui rate sono già da due anni in Bilancio), a fronte di uno sbilancio complessivo, (dopo le nuove contabilizzazioni) di 8,8 mil. che quel mutuo contabilmente incorpora. Cosa si andrebbe a coprire vendendo il patrimonio nei cinque anni? Il Comune ha risorse per fronteggiare anche il mantenimento dei due piani, ma perché il Comune deve essere gravato di un carico pesante concentrato in cinque anni quando le scadenze son ben più dilazionate? Perché non cercare di riformulare il piano di riequilibrio, magari con l’utilizzo a copertura di vari altri residui attivi? Perché indicare, a copertura del disavanzo improprio, partite tutte da definire quale la vendita del patrimonio (immobili e quota societaria nel porto turistico) con i dubbi e le problematiche a ciò connesse? E non poteva essere questa l’occasione di pensare a non vendere più le dette quote societarie, come in passato sostenuto, tanto vi sono risorse ben oltre quelle necessarie? E non si potevano evitare da quest’anno l’aumento delle tasse?
Propongo di annullare la richiamata delibera, elaborare e sottoporre al Consiglio un nuovo piano, applicando correttamente solo la normativa sul complessivo riaccertamento dei residui nei 30 anni previsti, partendo dall’avanzo di amministrazione 2014 di 2 mil. considerando il vecchio piano di riequilibrio non più applicabile in sovrapposizione con le nuove disposizioni, pur mantenendo le misure correttive previste dalla precedente Amministrazione e in esso comprese, (se ne potranno aggiungere altre se ritenute utili alla gestione corrente nell’ambito del Bilancio 2015, questo è tutt’altro problema). In tal modo si rispetterebbero i termini di legge e si praticherebbe una nuova proposta alla stessa Corte dei Conti, dopo averla sottoposta con urgenza al giudizio del revisore dei conti. Non si capirebbero motivi ostativi, senza alcuna utilità per la finanza pubblica.
Il mio auspicio è che sia valutata la validità di queste proposte nelle sedi istituzionali, nell’interesse dei cittadini, del Comune e dell’Amministrazione in carica. Il tempo disponibile è breve, il lavoro a farsi non è complesso. Forse la parte più difficile da superare è smetterla di giocare con i “tarocchi” ed essere consapevoli di dover deludere la credulità popolare per tutto ciò che non è e che è stato fatto credere. Mi rendo conta che costa non dover essere più considerati “giovani eroi”, ma solo amministratori di un Comune che, come tutti gli altri, si trova a dover adottare un cambio di normativa gestionale. I problemi ci sono per chi oggi va ad amministrare, vecchi o nuovi che siano. E poi è meglio creare condizioni di miglior governabilità perché si guadagna credibilità alla distanza. Tanto le bugie, si sa, hanno gambe corte.
SEI UN GRANDE!!!
METTILI A SCUOLA SERALE !!!
veramente Bravo!!!!
Non si può dire altrettanto di chi ci governa…
rimpiango il giorno che ho dato il mio voto a questi amministratori, non sanno quello che fanno ed inoltre non ascoltano chi ne sa tanto più di loro e si mette a disposizione della comunità.
Speriamo che ammettano che ci hanno preso in giro e fanno un passo indietro se veramente tengono a Procida, visto che fino adesso, sono stati capaci di ditruggere quel poco che avevamo. Vedi aumento tasse,spazzatura ovunque,divieto inutile e soffocante per l’economia,la cosa più grave non hanno mantenuto le promesse fatte in campagna elettorale e hanno preso in giro tutti noi Procidani che credevamo in qualcosa di buono.
Questa si che è una diagnosi……non come quello che scrive il Sig. Villani…..Bravo Pasquale.
I conti non li sanno fare pero’ hanno pulito per un po le spiagge hanno messo tanti divieti hanno tolto agli anziani la possibilita di andare al mare con la propria auto danno la possibilita a tante tante biciclette di imperversare per la Procida che vorrei hanno accorciato i tempi di attesa perl’ingombrante da tre mesi forse a quattro mesi ecc.ecc.
Questo sindaco
Fa solo una cosa ,lo metteai procidani in quel posto…
Sanno fare solo questo,inculare….i procidani
Bastardi comunisti da nessun soldo….
Perchè non fai una proposta su come non vendere la nostra isola pezzo per pezzo per recuperare soldi scialaqquati, rubati, riciclati, sprecati? Nel giro di due mesi era più probabile cacciare per davvero un coniglio dal cappello che un piano migliore di quello che mettono in campo per recuperare gli obbrobri precedenti. Poi, se addirittura tu caro Pasquale, potessi evitare di nascondere una faziosità ai limiti dell’indecenza con quintali di parentesi, virgolettati, metafore, opinioni propinate col cucchiaino manco fossi Michele Serra pure ci faresti un piacere.
Mario, tu parli di ” soldi rubati, riciclati, sprecati”. Questo che tu dici sono REATI PENALI. Allora caro amico abbiate il coraggio, se quello che dici è vero, di denunciare chi, come tu dici, ha rubato e riciclato. Altrimenti o siete complici di chi ruba e ricicla o quello che dici sono solo fesserie e scure infantili per alzare polveroni e giustificare la vostra politica di tasse. Ora basta con queste accuse nel mucchio.
Grazie per la definizione esaustiva. E per l’ovvietà. Mah, sai, quando si fa una denuncia penale, visto che ne parli e millanti, devi avere delle prove. E tu hai mai visto qualcuno che ricicla e conserva la ricevuta? Qualcuno che ruba ma con lo scontrino? Abbiate solo la decenza di non offendere l’intelligenza altrui con discorsi che più che fare acqua ormai sono a bagnomaria.
Il polipo si cuoce con l’acqua sua…..e pian piano si sta cuocendo…..
Peccato che non hanno conservato le ricevute dei furti ( ma se sono cosi’ evidenti come dici a cosa servono?) ma almeno x il falso in bilancio? Se i conti non tornano qui la denuncia e’ facile. Mi chiedo, e qui l’amico Mario puo’ forse illuminarmi, i 250.000,00 € della raccolta estiva erano ruberia sciatteria o marchetta politica? Nel frattempo le zoccole ringraziano. P.s. la mia idea di accoglienza turistica e’ diversa.
Se fossi un vecchio amministratore farei una bella querela x calunnia ai tanti Mario che sparlano.
Quando le istituzioni politiche entrano in crisi, diventano facile preda dei professionisti delle riforme. Basta utilizzare questa parola magica e si ottiene immediatamente la ragione, risparmiandosi la scocciatura di dover dibattere sui contenuti. Mi sembra che le decisioni prese dalla nuova amministrazione affondino le proprie radici negli slogan elettorali e non nei fatti. Insomma, la dimensione del sogno riformatore sta prevalendo sulla realtà. Normalmente, questa classe di politici sognatori (pardon riformatori..) non dura molto perche i fatti sono duri a morire (vedi caso Tsipras). Purtroppo le conseguenze del brusco risveglio ricadono sui malcapitati cittadini.