Redazione | Allarme e emergenza sulla spiaggia di Ciracciello, l’arenile nella zona occidentale dell’isola che guarda Ischia e Vivara. Sabato pomeriggio una vera e propria cascata di acqua, mista a liquami fognari, si è riversata sulla sabbia e nello specchio d’acqua. Il fiume maleodorante proveniva dalla zona accanto a via Salette, la strada che immette sull’arenile, dove è situato uno degli impianti di sollevamento del sistema fognario isolano. Probabilmente il collettore che raccoglie i reflui di un ampio bacino zonale, (sono interessate le aree non solo di via Giovanni da Procida, ma di tutto il quartiere di Marina Chiaiolella) non ha resistito all’enorme pressione ed è esondato. Il professore Domenico Di Biase, proprio in quel momento, stava rientrando dalla spiaggia con i suoi bambini. «I miei figli hanno iniziato a piangere spaventati. E’ stata un’esperienza terribile, non l’auguro a nessuno. La lava dei liquami aveva abbattuto un muretto di protezione che protegge il ristorante e ci ha costretti a scappare, oltrepassando alcune reti di recinzione dietro l’arenile».
Quindici minuti d’inferno. I bagnanti impauriti hanno temuto il peggio. Una signora è svenuta. Il terrore è aumentato quando, a poca distanza, sul costone che sovrasta l’arenile, il getto d’acqua del tubo troppo pieno del sistema fognario isolano, ha iniziato a scaricare sulla spiaggia una vera propria cascata di acque pluviali, provenienti da via Cavone. Una situazione ad alto rischio. Ma finora non risulta siano stati presi provvedimenti da parte delle autorità competenti. Spiega il comandante del Circomare, il tenente di vascello Sabrina De Cuio: «Stiamo vagliando la situazione. Nelle prossime ore ci consulteremo con il Comune e le altre autorità competenti anche per capire se è il caso di interdire la zona alla balneazione».
L’inondazione fognaria della spiaggia di Ciracciello non giunge a caso. Già, nel passato, c’era stato qualche episodio spia di una situazione di difficoltà del sistema fognario. Si era parlato di un progetto di adeguamento del collettore (alcuni finanziamenti sono arrivati giorni fa) ma come ci informa il sindaco Dino Ambrosino «il problema va approfondito anche perché ci sarebbero stati numerosi allacciamenti abusivi sulla rete». La speranza è che, ora, l’emergenza agevoli i procedimenti politico-burocratici anche perché l’isola trae dal turismo estivo una buona parte del suo reddito. Anzi è proprio il turismo balneare , con le spiagge di Punta Lingua, Silurenza, Chiaia, Ciraccio e Ciracciello, il riferimento di numerose famiglie della borghesia napoletana.
Importanti lavori sono stati portati a termine con il rafforzamento dei costoni che sovrastano gli arenili, proprio per assicurare la sicurezza dei bagnanti. Le acque di balneazione sono ancora chiare e pulite lungo tutto il litorale. Non possono, dunque, essere messe a rischio un’attività ed una risorsa fondamentali del’economia isolana. Conferma Giorgio Formisano, operatore turistico della Chiaiolella: «Qui arrivano turisti a frotte e scompaiono le spiagge. Il ripascimento e la salvaguardia degli arenili sono un problema fondamentale del nostro turismo».
fonte (il mattino)
ad ognuno i propri problemi…..sindaco sbroglia sta matassa…….hai voluto la bicicletta……..questa non è elettrica…..Barti ti darà una mano
Message Cosa ancora più grave che la Capitaneria permetta il palo a sapone nel porto a prescindere dal tema della sicurezza anche gli analfabeti sanno che il porto non è balneabile.
Penso che sia il caso che il comune dovrebbe analizzare veramente le acque di ciraccio e chiaolella. Sono cose che non vanno sottovalutate soprattutto per i bambini.
Message manca ordinanza della Capitaneria di porto atto assolutamente necessario in ambito portuale. Inoltre non vi sono analisi sulla balneabilita’ del porto fatto grave che mette a rischio la salute dei partecipanti al Palo e Sapone
pensano solo a fare feste e festicciole……..e a passare ore e ore su fb…..stasera ho visto un assessore che lavorava al palo al sapone…..ma le cose serie a quando….???? basta pubblicità adesso vogliamo le cose serie