Redazione | La sanità procidana torna nell’occhio del ciclone. Dopo anni di apparente tranquillità, la fine dell’estate ha riacceso i riflettori su questioni di vitale importanza per la salute pubblica ed in particolare quelle relative ad alcune specializzazioni sanitarie. In effetti spiegare ai lettori il comparto sanitario sull’isola di Arturo è quasi impossibile. Si va dai medici di base, al Distretto Sanitario, ai Medici SAUT per finire con i medici e infermieri in servizio presso l’Ospedale. Un labirinto di responsabilità, competenze e ruoli che fa paura solo a provare a disegnare. A tutto ciò va aggiunto naturalmente l’insularità di un territorio che per forza di cose ha bisogno di esigenze diverse. A volte confonderle o meglio paragonarle alla vicina Ischia non aiuta. Tutt’altro. In un clima di spending review perenne, con le Regioni costrette sempre di più a tagli e a razionalizzare la spesa, da tempo si vocifera di ridimensionamento del piccolo nosocomio. Da anni infatti la questione è al centro di discussioni, presunte decisioni e scelte da fare.
Con il cambio in regione del Presidente e dell’Assessore, e con il commissariamento dell’ASL Napoli Nord, le paure di ridimensionamenti e riduzioni dei servizi offerti, sono state almeno fino ad ora allontanate. Tanto è vero che allo stato attuale nel Piano Regionale Sanitario non c’è traccia di ridimensionamento, ne tanto meno di probabili tagli. Il piccolo ma efficientissimo “Gaetanina Scotto di Perrotolo” garantisce capacità e soprattutto professionalità. Basta ad esempio ricordare l’intervento alla milza che ha salvato la vita ad un uomo solo poche settimane fa e tanti altri interventi chirurgici che vengono effettuati.
A questo vanno aggiunti ovviamente gli operosi e professionali medici del 118 che quotidianamente garantiscono un servizio valido ed indispensabile per il territorio, molto spesso costretti anche ad operare in situazioni ai limiti. Lo stesso si può dire per la medicina di base che viene effettuata presso il Distretto Sanitario. In questo quadro però si innesta anche – come dicevamo in questo fine agosto – quanto rappresentato dal dott. Tommaso Strudel, medico ed ex assessore, che in un accorato appello/lettera a noi del Dispari, ha portato alla luce quello che tra qualche giorno potrebbe avvenire nella sanità isolana. L’allarme ha suscitato subito alcune considerazioni e riflessioni. La prima che registriamo è quella del Comune di Procida che ieri ha diramato una nota che avalla la denuncia esposta dal dott. Strudel contestando la decisione presa dai vertici dell’ASL. Nella nota si legge: «Non si comprende il senso della Delibera del Direttore Sanitario Carlo Fago della ASL NA 2 Nord, con la quale viene imposto ai Medici SAUT del 118, operanti nell’isola di Procida di sostituire il Medico Internista dell’Ospedale in caso di assenza, dichiarando che il Medico SAUT ne ha anche la competenza specifica. E che pertanto, già nei giorni 30 e 31 agosto, essi assumeranno la responsabilità di svolgere tale ruolo specialistico nell’Ospedale di Procida, in quanto la figura dell’Internista sarà assente.
L’Assessore alla Sanità del Comune di Procida Carlo Massa e tutta l’Amministrazione Comunale ritengono tale delibera inopportuna, pericolosa e scorretta in quanto essa offende la deontologia professionale che chiede ai Dirigenti di rispettare l’identità di ogni figura medica, senza alcuna confusione di ruoli.
Si ritiene altresì che le competenze dei medici SAUT sono competenze d’urgenza da attuarsi sul territorio, per assistere il paziente nell’emergenza in un’azione di intervento propedeutico al successivo ricovero in ospedale, dove il paziente verrà preso in cura dal medico specialista competente.
Sconcertati ci chiediamo: Perché il Dirigente sanitario della ASL NA 2 Nord ha operato una tale illegittima forzatura per l’isola di Procida? Cosa si nasconde dietro una così ingiusta decisione per un isola già mortificata per tanti aspetti dal punto di vista sanitario? Che forse i diritti dei pazienti di Procida sono da ritenersi declassati rispetto ai diritti del malati di Ischia e di Pozzuoli, dove giustamente mai si è pensato di operare una tale forzatura?
Non trovando alcuna risposta a queste nostre legittime domande, ci adopereremo presso le Autorità competenti affinché tale Delibera venga al più presto revocata in quanto essa, non solo è lesiva dei diritti fondamentali del malato, ma anche fortemente offensiva della dignità di tutta la categoria medica che vede confusi i propri ruoli e la specifica funzione con estrema superficialità e leggerezza».
ildispari
Sono pienamente d’accordo con l’assessore massa e con la nostra amministrazione comunale in quanto ognuno deve svolgere il proprio compito. Tanto di cappello agli operatori del 118 ma è giusto che all’ospedale ci siano medici specialisti come in tutti gli ospedali. Per cortesia nonconfondiamo i ruoli. Grazie. Intervenite al più presto.
Su quest’argomento,
che interessa anche chi
a Procida ci soggiorna
ma per brevi periodi,
avrei una mia opinione, considerato che,
la missione d’ogni medico indipendentemente
dal proprio indirizzo specialistico, è
quella di salvaguardare la terapia dell’ammalato e
in seconda
affermare il proprio orientamento professionale .
In un’isola
con alterne difficoltà
di comunicazione,
non certo dovute a singole
incapacità, ma ad oggettivi
impedimenti
bisognerebbe umilmente
adeguarsi alle necessità
incombenti dell’utenza !
Potrebbe essere utile
pianificare tutte
le formalità necessarie
fin che il programma raggiunga
una adeguata e organizzata
messa in opera .
Non vi preoccupate male che va chiameremo i Medici Senza Frontiere.
pienamente d’accordo con quanto dice Carlo Massa e Strudel, chiedo se non sarebbe opportune creare un comitato e incominciare a dare mandato per fermare tale sciagurata decisione del Sig. Fago
Voglio ricordare che la nostra presenza nei P.S di Pozzuoli ,Frattamaggiore ed Ischia ha permesso la presenza degli internisti nei mesi estivi …certo le competenze di un chirurgo sono diverse deve saper stare in sala operatoria..ma non hanno certo tolto il chirurgo,il ginecologo,l ‘anestesista.Tali modalità sono da tempo anni utilizzate nelle marche,toscana, Emilia Romagna.