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UN’ODISSEA PARTIGIANA: STASERA SE NE DISCUTE A SANTA MARGHERITA con il dott. Giacomo Retaggio

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Set 5, 2015

Redazione | Strappare all’oblio un pezzo oscuro di storia dell’Italia repubblicana, riconsegnandolo alla storia. E’ stato questo l’intento  di Mimmo Franzinelli, storico esperto di fascismo, e Nicola Graziano, magistrato, che hanno, difatti, ricostruito una vicenda ai limiti del credibile, per quanto è fuori dalle ordinarie tematiche attraverso le quali la storia dell’Italia repubblicana viene comunemente raccontata.

«Un’odissea partigiana» ha un’indole ibrida, multiforme. Ha l’ampiezza e la struttura del romanzo, la cadenza del genere narrativo, il contenuto del dramma della verità.

Se ne discuterà stasera  presso la Chiesa di San Margherita a Terra Murata.  Alla manifestazione promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Procida, parteciperanno, oltre agli autori, il pittore Athos Faccincani, il fotoreporter Nicola Baldieri e il dott. Giacomo Retaggio, medico dell’ex Carcere di Procida, modera l’incontro l’assessore del Comune di Procida, avv. Antonio Carannante. Alla fine della seconda guerra mondiale, dunque nella fase di transizione e di approdo alla democrazia, la magistratura processa centinaia di ex partigiani per reati commessi (soprattutto all’interno del cd. «triangolo della morte») durante la lotta al nazifascismo e nell’immediato dopoguerra. Gli avvocati dei partigiani, tra i quali Umberto Terracini, Lelio Basso e, in un primo tempo, Sandro Pertini, decisero di adottare una strategia difensiva: far dichiarare i partigiani seminfermi di mente. Una scelta che si rivelerà tragica. privata. E, così, al 30 giugno 1946, ad otto giorni dall’emanazione, l’amnistia di Togliatti risulterà applicata a 7106 fascisti e a solo 153 partigiani.

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