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DISSESTO: INUTILE GIOCARE A RIMPIATTINO

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Set 23, 2015

Redazione |  In attesa della convocazione da parte dei Magistrati contabili della Corte dei Conti per dibattere il caso “Procida”, sul territorio isolano, non ha smesso di continuare la sagra del rimpallo delle responsabilità e la solita liturgia ( per non dire litania ) dell’indice puntato. Da un lato l’amministrazione Comunale che dopo aver  incassato  la mazzata  della Corte dei Conti cerca di portare avanti le sue tesi e dall’altro chi non ha mai smesso di pensare ( come il ns caporedattore Lubrano dalle colonne del Dispari ) che si potesse agire diversamente. In una nota  – evasa ieri –  l’Amministrazione ha fatto  il punto sulla situazione attuale:

«Lunedì 14 settembre u.s. l’Amministrazione Comunale ha fatto pervenire alla Corte dei Conti la memoria difensiva e le controdeduzioni rispetto alla richiesta del Magistrato Istruttore, che ritiene: “… nella prospettiva unitaria della procedura di riequilibrio ex art. 243 bis del TUEL che l’accertamento ad oggi di grave e reiterato inadempimento degli obiettivi intermedi del Piano di riequilibrio finanziario, oltre alle precarie condizioni finanziarie dell’Ente, possano condurre l’Ente alla dichiarazione di dissesto…” , non avendo l’Amministrazione Comunale (uscente) rispettato gli impegni assunti col “Piano di pre-dissesto” nel periodo che va dal 2013 al mese di giugno 2015!
Quindi, se eventualmente sarà dissesto finanziario, è solo per questo motivo.
Detto ciò si ribadisce che questa Amministrazione Comunale sta mettendo in campo ogni sforzo per evitare il dissesto finanziario adottando misure credibili e realistiche, cominciando a rendere concreta l’azione amministrativa prospettica di questo Comune, come testimoniano gli organi di controllo finanziario e gli organismi istituzionali ed economici. E questo verrà ribadito dinanzi alla Corte dei Conti nella prossima adunanza pubblica, perché il dissesto è una sconfitta per tutta la comunità, fermo restanti le responsabilità delle precedenti amministrazioni. Si coglie l’occasione per ribadire che, al momento, non esiste alcuna normativa di legge, ne alcuna giurisprudenza, ne alcuna prassi che consentono un comportamento economico-finanziario diverso da quello fin ora tenuto dall‘Amministrazione Comunale insediatasi il 10 giugno u.s.. Sventolare altre ipotesi significa fare una comoda teoria senza alcun riscontro tecnico-giuridico. Il Comune di Procida, visti i precedenti che lo hanno reso poco credibile al giudizio della Corte dei Conti, ha oggi più che mai la necessità di portare avanti un’azione di risanamento concreta e conforme alla normativa vigente. Non è più tempo di teoremi. Del resto non si capisce perché, se c’era una possibilità alternativa per evitare questo stato di cose, non sia stata adottata precedentemente»

A tal proposito abbiamo chiesto al nostro opinionista, ed attento cultore della materia Pasquale Lubrano, un commento su quanto espletato dall’amministrazione Comunale: «Il contenuto del comunicato è inquietante. L’auspicio è che l’estensore del contenuto non sia il delegato ad operare in materia finanziaria, né a sostenere la difesa in udienza presso la Corte dei Conti. Tanto per iniziare, in merito ai “mancati impegni” da parte dell’Amministrazione uscente, quanto era nella sua competenza, riduzione di personale e tagli alla spesa corrente è stato fatto, non si è riusciti a vendere le quote del porto turistico né gli immobili essendo andate deserte le gare. Ciò era ed è cosa nota ma non sono dipesi certamente da negligenza “i mancati impegni”. L’Amministrazione in carica, in merito, si è comportata peggio perché ha confermato gli stessi impegni per il porto e gli immobili, alle stesse condizioni, pur sapendo che, a quelle condizioni non c’erano acquirenti. La Corte dei Conti ha tenuto conto di queste ulteriori decisioni nell’esaminare la situazione, anzi dilungandosi non poco. Certamente la situazione debitoria è pregressa ma, per scelta, l’attuale Amministrazione non ha adottato le misure idonee per evitare il dissesto. Continua a sostenere che non c’è normativa da seguire in merito. E’ una posizione falsa, perché la Corte dei Conti ha emanate direttive che ormai sono di dominio pubblico. D’altro canto la stessa Amministrazione ha chiesto, a pasticcio combinato per non averne tenuto conto, di poter rimodulare il piano di risanamento proprio in base a tale direttiva. Nessuno ha avanzato “teoremi” e non sarà un “comunicato stampa” a sovvertire l’evidenza. Se la legge ha previsto che finanche i Comuni che hanno visto bocciato il piano di risanamento, potevano, nei termini, ripresentarlo tenendo conto della nuova normativa di riaccertamento dei residui, perché non poteva farlo il Comune di Procida a cui, si sapeva, stavano per essere mossi dei rilievi? L’iniziativa come chiarisce la direttiva della Corte dei Conti era a carico del Comune, non di altri. E tale direttiva si è voluta ostinatamente disattendere. Non era possibile adottare prima del riaccertamento dei residui alcuna procedura non essendo allora determinati i risultati dell’operazione. E’ inutile giocare a rimpiattino. La situazione finanziaria viene dal passato, c’erano però tutte le condizione, anche grazie alle misure adottate dalla precedente Amministrazione, per porre rimedio all’involontario mancato rispetto di impegni alla luce delle nuove norme e per far fronte a qualsiasi somma raggiungesse la cosiddetta “massa passiva”. Non averlo fatto, non esime da colpe la nuova Amministrazione per quanto di competenza. D’altro canto il Bilancio di previsione approvato appare pieno di improbabili incassi che faranno accrescere gli squilibri economici. Ora bisognerà pietire presso la Corte per non far imporre il dissesto, quando lo si poteva ottenere normalmente. Forse se i nuovi Amministratori avessero posto maggior correttezza e serietà ad affrontare la situazione, non staremo al punto in cui ci si trova. »

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