• Dom. Nov 24th, 2024

TGPROCIDA

Raccontare il presente, capire il futuro

ACHILLE LAURO SCRIVE ACHILLE LAURO. Il nipote del Comandante, figlio di Gioacchino, racconta la vita avventurosa del grande nonno

Ditgprocida

Set 25, 2015

Redazione | Oggi pomeriggio, nella Sala Consiliare, in via Libertà, alle ore 18,30, sbarca il libro che farà rivivere a molti procidani,  che lo hanno direttamente conosciuto in vita, le gesta dell’armatore sorrentino, divenuto sindaco di Napoli e presidente del Napoli. Il libro è “Il Navigatore. Achille Lauro, una vita per il mare, edizioni Mondadori Electa. Insieme all’autore, interverranno marittimi e dirigenti della Flotta Lauro che, forte delle sue 164 navi, fu una delle più grandi imprese del Mezzogiorno dagli anni venti fino agli anni ottanta. Il dibattito sarà condotto dal giornalista Domenico Ambrosino, collaboratore de “Il Mattino” e direttore del periodico locale “Procida Oggi”.

“La storia – spiega l’autore – ha inizio con il veliero “Navigatore”, sul quale il papà armatore del nonno Achille,  lo imbarca tredicenne. Durante la navigazione dell’epoca, certamente più dura e difficile di quella attuale, nonno Achille apprende i consolida tutti i segreti e il fascino di un mestiere”.

Il futuro Comandante Lauro diviene un grande armatore. Le sue navi daranno lavoro, prestigio e ricchezza a centinaia di persone, di Sorrento, Procida, Ercolano, Ischia, di tutto il Meridione. La Flotta Lauro – come ha scritto in un altro libro (“La Flotta che visse due volte”, Armando Editore) il procidano Tobia Costagliola, poteva considerarsi ai primi posti nelle graduatorie mondiali, annoverando tra essa pressocchè tutte le tipologie più note ai trasporti: carico secco, petrolio, rotabili, contenitori, ore/oil, rimorchio. Le sue navi di linea erano presenti nelle principali conferenza marittime a testimonianza di una diversificazione che tendeva a massimizzare le possibilità offerte dal mercato, grazie alla professionalità imprenditoriale e della sua classe dirigente. E il Comandante lavorava ed agiva tenendo al centro dela sua azione  “il fattore uomo”. A bordo le condizioni del marittimi godevano di particolare attenzione, per l’igiene e l’abitabilità, anticipando così quanto successivamente definito dalle convenzioni internazionali. Inoltre gli stessi marittimi venivano coinvolti nella gestione dell’attività economica della Flotta. Non si contano, a riguardo, i “caratisti” procidani.

Eppure questo immenso patrimonio, ad un certo punto, perde la rotta , con l’infelice epilogo di un vero e proprio naufragio  Quali le cause, di chi la colpa? Il tutto resta ancora oscuro. Lo stesso Ercole Lauro, altro figlio del Comandante, nella prefazione al citato libro di Tobia Costagliola, si rifugia in un “Ai posteri l’ardua sentenza”

La Flotta Lauro con i suoi uomini e le sue navi che, grazie alla tenacia, il coraggio e la fede di un solo uomo, hanno portato il tricolore su tutti i mari del mondo, in tempi di pace e di guerra, è stata e resterà vanto dell’imprenditoria “marinara” italiana e napoletana ma, purtroppo, passerà alla Storia come l’esempio più significativo di quanto  grande sia il potere distruttivo originato dalla miopia del sistema bancario con la connivenza della politica vendicativa, arruffona, ladra, insensibile ed irresponsabile

Lascia un commento