Redazione | Perfezionare l’attività di circuizione orientata al piccolo pelagico rendendola maggiormente compatibile con il tipo di prelievo è l’obiettivo al centro di un interessante convegno che si tiene stamane presso la sala consiliare dell’isola di Arturo. La manifestazione – organizzata dall’osservatorio nazionale sulla pesca – vedrà la partecipazione dei delegati sindacali della FLAI, di O.P Tonnieri, e biologi marini. Il progetto ABC Avoid By catch ha un approccio di ricerca sperimentale da svolgere sul territorio allo scopo di individuare principalmente le criticità legate alla pesca sostenibile. Particolare attenzione viene posta al by catch e ai rigetti in mare, sia in termini di gestione a livello di normative che nel contesto ambientale, valutando anche la problematica una volta che l’eventuale scarto venisse portato a terra come richiede la normativa comunitaria.
L’intento è di individuare il miglior sistema per evitare di imbarcare il by catch, evitando nel contempo d’incorrere in sanzioni e problemi gestionali. Verranno prese in analisi soluzioni che terranno particolarmente in considerazione il rapporto costi/benefici e che prevedono l’utilizzo di dispositivi di dissuasione – allontanamento di specie indesiderate (potenziale by catch) o strumenti che possono incrementare la selettività. Gli interventi saranno finalizzati alla qualità del pescato, inteso come prodotto finale: agendo sulla selettività degli attrezzi in base al by catch rilevato,oppure mediante procedimenti tecnici specifici del sistema di pesca in grado di distinguere, separare o allontanare le specie ittiche anche in funzione della taglia.
L’approccio sostenibile a cui tende il progetto ABC Avoid BY catch, è strettamente connesso all’applicazione di buone pratiche. La valutazione della sostenibilità economica e ambientale del progetto ricade anche a livello pratico nella gestione dell’imbarcazione durante le attività di pesca. Ad esempio l’utilizzo di particolari manovre della nave e/o del power-block per alzare/calare il bordo della rete e consentire l’uscita delle specie indesiderate. La sostenibilità nell’attività di pesca consiste anche nel valutare le perdite collaterali che si possono verificare durante le battute di pesca che a volte risultano molto consistenti, non trascurando il divieto di rigetto delle specie ittiche indesiderate