Redazione | Perché non abbiamo girato “Pericle il nero” a Napoli? Per colpa di Gomorra”. Sorride, Riccardo Scamarcio, su una terrazza affacciata sulle case variopinte della Corricella, a Procida.
“È una battuta – interviene Valeria Golino – La verità è che Napoli è una città ingombrante, porta con sé un universo di valori enorme, ha un’incredibile potenza visiva. Ci ho girato quattro film. Così, si è scelto di ambientare il film non nella sua città naturale, come nel romanzo a cui è ispirato, ma altrove. A Liegi, in Belgio, e a Calais in Francia. I protagonisti sono napoletani, la storia trae vantaggio dall’essere estirpata da Napoli e trasferita altrove. Diventa astratta, in un luogo freddo, contaminata da altre lingue”.
“E per la verità a Liegi abbiamo trovato strade in cui si parla solo napoletano o siciliano”, aggiunge Scamarcio. La coppia dagli occhi verdi parla della prossima fatica (il regista sarà Stefano Mordini), che uscirà nelle sale del 2016: il palcoscenico è quello di Artethica, la rassegna cinematografica ideata e curata dall’attore Libero De Rienzo.
“A quest’isola – sorride la Golino – mi legano due pellicole, “La kryptonite nella borsa” di Ivan Cotroneo e “L’albero delle pere” di Francesca Archibugi. In entrambe i film, molto diversi tra loro, le protagoniste sono alla ricerca di una nuova dimensione. In qualche modo, di una nuova identità. Nostalgia, sogno, incantesimo: Procida è questo”.
Passato, presente e soprattutto futuro. E nell’immediato futuro della coppia di attori-produttori c’è il film tratto dal romanzo noir dell’ischitano Giuseppe Ferrandino, che finalmente approda sugli schermi dopo diversi tentativi.
“Pericle il nero – racconta ancora Scamarcio , dopo aver ricevuto il caloroso abbraccio della gente di Procida – è la storia di un uomo dall’adolescenza interrotta. Adottato da una famiglia di camorristi, titolare di una catena di pizzerie di copertura. Lui è uno che per conto del boss deve fare il culo alla gente. Punisce, sevizia, mortifica”.
E la Golino aggiunge: “Be’, quello è l’incipit. Prima di una presa di coscienza che accompagna il dipanarsi della storia. Sarà il percorso esistenziale di un personaggio controverso, strano, respingente. Che troverà la sua strada, rendendosi indipendente dal contesto nel quale è cresciuto”.
A Procida, nell’apertura della rassegna che si conclude stasera, il film di Beppe Gaudino “Per amor vostro” viene proiettato all’interno dell’ex carcere borbonico, tra suggestioni di luci e suoni. Il pubblico assiste sulle brandine su cui dormivano i detenuti, tra polverose testimonianze restituite alla cittadinanza.
“‘Per amor vostro’ è stata un’esperienza piena, totalizzante”, riprende Valeria Golino, premiata con la Coppa Volpi a Venezia . “Un film che ci ha appassionato, ma che ci ha anche preoccupato. Eravamo quasi su una barca alla deriva, temevamo di non riuscire a finirlo. Io, da attrice, ho provato a isolarmi. Riccardo, che in quel caso era il produttore, è andato avanti come un treno. E oggi siamo contenti di quello che sta accadendo al film, che dopo la terza settimana si avvia alla quarta e forse arriverà una quinta: un percorso netto e fortunato. O forse eravamo pessimisti noi: certo è stata una pellicola coraggiosa”.
E a Procida Artethica vuole premiare proprio il cinema indipendente, d’autore. “C’è bisogno di eventi – spiega Scamarcio – che diano vetrina a un cinema libero dalle logiche del mainstream. C’è bisogno di militanza, anarchia e libertà”.
fonte. repubblica-napoli-.it