Menico Scala * | Non intendiamo arrecare nuovo dolore con alcune osservazione riguardanti l’Amministrazione Comunale, visto il pathos con cui – certa gente ( ndr) – prende nota dei rilievi che i cittadini muovono alla stessa in riferimento alle modalità di spesa, alle nomine, al traffico e tutto il resto. Naturalmente fanno eccezione i partecipanti al “cerchio magico”, coloro che hanno fruito di benefici o nomine o che sono in attesa di averne, con familiari al seguito, per i quali, si comprende il perché, ora tutto è “straordinario”.
Nessuno ha preteso che la nuova Amministrazione facesse mirabilie in pochi mesi ma, in tutta onestà, si deve convenire che l’ordinario lo ha gestito male, contravvenendo agli impegni elettorali per sostanza e modalità. Quanto a trasparenza l’Amministrazione e la maggioranza hanno ritenuta “irricevibile” la richiesta del nostro gruppo consiliare di mettere a disposizione della “Commissione Trasparenza”non solo la documentazione visionabile per legge on line, servizio già funzionante con la precedente Amministrazione, ma anche la documentazione a supporto. Ci si renderà conto che i membri della Commissione, in particolare quelli esterni, non avrebbero la possibilità di procedere all’esame se privi di tali atti. Risibile è la giustificazione prospettata dal delegato al Bilancio e che ritiene dirimente, secondo cui i controlli sugli atti cartacei non devono essere effettuati per risparmiare sui costi delle fotocopie, più che sulle fotocopiatrici. L’unico rilevante problema affrontato dall’Amministrazione per obblighi di legge, è stato l’attuazione della nuova normativa sulla contabilità degli Enti Locali e su cui qualcuno è stato tra i solerti divulgatori di cifre mastodontiche. Rileviamo che non c’è bisogno di alcuna nuova pubblicazione da parte dell’Amministrazione. Basta attenersi ai dati indicati negli atti ufficiali, peraltro ampiamente riportati in modo corretto dalla stampa locale, sia sul cartaceo che per via telematica, tranne da qualche sito. Il Conto Consuntivo al 31.12.2014, dopo il riaccertamento dei residui, presenta un Avanzo di Amministrazione di 2,0 milioni di Euro, tenendo conto dello scorporo dai residui passivi dei 10,4 mil. di Euro per il mutuo ventennale col quale si è provveduto a liquidare i creditori al 31.12.2013.
Come vede, per differenza, i debiti al 31.12.2014 ammonterebbero a 8.4 mil. di Euro. Sono di importo inferiore se si tiene conto che rilevanti entrate da lotta all’evasione allora in corso di accertamento, in base alla nuova normativa, sono crediti confluiti nel Bilancio 2015 e successivi. Volendo aggiungere ai debiti anche gli ipotizzati 1,1 mil,derivanti da contenzioso, si raggiunge uno sbilancio reale di circa 9.0mildi debiti. Per ragioni di spazio non entriamo nel merito di come tale debito si sia prodotto, ma se interessa lo potremmo anche farlo.
La rimanente parte dei 22 mil. indicati nel Piano è rappresentata da accantonamenti a garanzia per eventuali minori incassi dai residui attivi e vincoli vari che si sono destinati a ridursi man mano che le entrate vengono realizzate, indipendentemente dai debiti. Si Comprende bene che non si possono definire debiti. E’ stato ampiamente chiarito il giochino scandalistico dell’utilizzo del termine “massa passiva” per far credere che si tratti di debiti, a cui anche lei ricorre. E, questo è difficile classificare come corretta informazione. Ma c’è dell’altro che alcuni organi di informazione hanno omesso ed in particolare alcuni aspetti fondamentali.
Non si è mai parlato che con le misure adottare dalla precedente Amministrazione di riduzione della spesa corrente e quella del personale dipendente, nei trent’anni che la legge prevede per azzerare la situazione attiva e passiva dei residui, si registra un risparmio di oltre 30 milioni di Euro, che da solo é più che sufficiente a coprire anche le peggiori evenienze, pure se fossero superiori a quelle da lei evocate. O addirittura qualcuno non ha mai citato nemmeno il positivo contributo dato dal gruppo “Per Procida” per l’attuazione delle direttive della Corte dei Conti per armonizzare il piano di riequilibrio ed il piano di riaccertamento dei residui, ostinatamente disatteso dall’Amministrazione che addirittura ne continua a negare l’esistenza, salvo poi a invocarne l’applicazione a termini di legge scaduti. Era l’occasione per porre rimedio alla mancata vendita di beni patrimoniali per aste andare deserte ed evitare le minacce di dissesto. Invece, tra l’altro, sono state confermate previsioni di Entrate non più ottenibili. Ora bisogna affidarsi al buon cuore della Corte, che auspichiamo, prima di decidere il dissesto, attenda l’accoglimento da parte del Parlamento delle recenti proposte dell’ANCI per mettere i Comuni italiani in condizione di rispettare le contrastanti normative contabili. Se dichiarazione di dissesto dovesse esserci la responsabilità ultima è di chi non è stato in grado di gestire le nuove normative, pur in presenza delle ereditate ,concrete prospettive di riequilibrio strutturale della finanza dell’Ente.
Condividiamo certe invocazione del“bene” relazionale che è il bene primario di ogni comunità. Senza questo “bene” ogni esperienza può essere fallimentare, in quanto non si riesce a combattere la disgregazione, il sospetto, il conflitto, il disamore, il senso di fallimento.” E’ un concetto a cui qualcuno deve essere approdato solo molto ma molto di recente, poiché da anni, dai suoi scritti verso i precedenti amministratori,si leggeva tutt’altro ed in termini molto lontani dal “bene relazionale”. Se si riuscirà a convincere “La Procida che vorrei” che lo scandalismo fa male al paese, si sarà dato, da oggi in poi,un contributo alla miglior convivenza nell’isola.
*Capogruppo consiliare “Per Procida”