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TGPROCIDA

Raccontare il presente, capire il futuro

Ma cosa presidia il PRESIDIO OSPEDALIERO?

Ditgprocida

Ott 24, 2015

Sebastiano Cultrera | Non illudiamoci. I tagli arriveranno anche qui, dalle nostre parti, anche e soprattutto nel settore sanitario. Quindi sarà bene intendersi ed attrezzarsi da subito a scelte conseguenti. Anzi, credo, che la vera NOVITA’, nel settore potrà essere che le scelte le facciamo e le proponiamo noi, sull’isola e dall’isola, senza farcele calare dall’alto, come da abitudine consolidata.

Cerco, quindi di spiegarmi meglio entrando un poco nel merito della vicenda.

La legge di stabilità di Renzi propone una svolta definitiva verso la crescita dell’economia italiana, dopo anni di recessione e di depressione economica. Correttamente non sono proposte nuove spese per i servizi pubblici in generale, che, anzi, dovranno essere svolti con maggiore efficienza pur con leggeri tagli. E’ un passaggio importante, questo, che restituisce credibilità alla intera manovra e che si muove verso una migliore distribuzione delle risorse.

Ma, alla fine, il taglio ci sarà e quindi, a cascata, anche la nostra ASL di appartenenza taglierà qualcosa. Che cosa? E qui casca l’asino…

Decideranno come al solito le lobby puteolane e flegree sulla nostra testa?

Gli argomenti sul diritto alla salute dei procidani li conosciamo e, giustamente, vengono agitati ogni volta che si minaccia un taglio. Procida ha tutti i diritti garantiti dalla Costituzione, dalla Carta dei Diritti dell’uomo etc. etc. di avere una assistenza sanitaria adeguata, anche in rispetto al principio sacrosanto della tutela della insularità.

Ho assistito ad una conferenza stampa del Tribunale del Malato che ha proposto un ottimo lavoro circa alcune esigenze minime, e talvolta disattese, dei cittadini procidani in termini di DIRITTI disattesi alla tutela della salute. Penso che si debba assolutamente tenere conto e partire da quel lavoro.

Rimane però il problema dei tagli. Che incombono. Rispetto a ciò abbiamo due strade.

La più facile è quella della demagogia. Proporre una battaglia campale e di popolo contro i “cattivi” che vogliono tagliare i giusti diritti dei cittadini procidani. E lasciare, quindi, che alla fine i tagli li facciano dall’alto e quindi siano percepiti come “subiti” dalla classe dirigente locale che magari si preoccuperà solamente di mantenere qualche “amico” in posizione chiave, al fine di mantenere un potere indiretto sul sistema sanitario. Finora la strada seguita è stata spesso questa.

L’altra è quella di fare proposte, a partire dalla visione locale del problema. L’assessore Massa in effetti una proposta, seria e concreta, l’ha fatta: quella di determinare Ischia, e in particolare l’ospedale Rizzoli come polo di riferimento. E’ una proposta interessante ed intelligente che limiterebbe spese e renderebbe più agevole rispondere ad una serie di esigenze relative alle patologie ed emergenze più comuni.

Anche perché lo stupido campanilismo con Ischia non porta da nessuna parte e appare sempre più evidente che continuare ad affidarsi alla lobby puteolana –flegrea è assolutamente controproducente.

In particolare il presidio procidano “Gaetanina Scotto” è una conquista dei procidani (e delle sua classe dirigente che si impegnò, pur con differenze di metodo, per realizzarlo) e non bisogna perderlo. Ma è evidente, oramai, che le lobby spingono, nei fatti, verso la chiusura o il ridimensionamento.

Infatti se una persona, magari un anziano, è bisognoso di cure, ma non è in pericolo di vita immediato viene REPENTINAMENTE DIMESSO: è una casistica che ognuno può verificare!

Se viceversa si tratta di una patologia un tantino più complessa si sceglie il TRASFERIMENTO IMMEDIATO e di farla gestire in terraferma, preferibilmente a Pozzuoli. Mi chiedo: ma a che servono, allora, i 9 posti letto del presidio procidano? Devono rimanere costantemente vuoti e non occupati?

Da dove viene una politica sanitaria così scellerata? Quali interessi protegge?

Di certo spero che i cittadini procidani, e, quindi, naturalmente, le istituzioni locali, non si facciano, tra poco, abbindolare in false battaglie demagogiche, allorché giungeranno i tagli.

La voglio dire chiaro chiaro: se qualche sindacato o associazione (medica, paramedica o paracula) dovesse iniziare, chessò, una raccolta di firme per difendere, in queste condizioni, i posti letto del presidio procidano, al solo fine di difendere i posti di NON LAVORO che si perderebbero, NON LA FIRMEREI e mi impegnerei a non farla firmare.

Invito da subito tutte le parti attive e responsabili, invece, a fare una proposta organica e condivisa. Sulla Sanità, e non solo, credo sia giunto il momento di dire BASTA alle strumentalizzazioni sulle spalle dei procidani per favorire gli interessi di pochi!

 

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