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PROCIDA: IERI ASSEMBLEA DEI DIPENDENTI COMUNALI. I SINDACATI INDICONO LO STATO DI AGITAZIONE: NON CI FIDIAMO

Ditgprocida

Nov 11, 2015

Redazione | Tanto tuonò che piovve. Così, da ieri, il personale comunale dell’isola di Procida è in stato di agitazione. I lavoratori sono allo stremo per una situazione che potrebbe compromettere per loro e per le loro famiglie persino il pagamento di alcune impellenze domestiche. La situazione delineata giorni fa dal Sindaco Dino Ambrosino   – durante l’incontro con la Delegazione sindacale e che ha preceduto l’assemblea di ieri  –  purtroppo non  garantisce  più la relazione tra le parti ed in effetti  – come così avanzato dallo stesso Sindaco – non produrrà a breve  fatti concreti e soluzioni definitive in tempi certi.  Una situazione ormai che appare chiara tanto che durate l’incontro di ieri, a cui ha partecipato un gran numero di lavoratori,  è emersa  la volontà  unanime di dare vita a forme di agitazione: «qualora i fatti non dovessero prendere una piega diversa e i ritardi e certe altre mancanze elencate, anziché risolversi dovessero diventare elementi strutturali in aperto contrasto con quella piccola finestra aperta di dialogo possibile, il confronto  si trasformerà inevitabilmente in aperto conflitto con l’utilizzo di tutti gli strumenti di azione sindacale a disposizione».

La nota evasa dai sindacati e che poi è stata  formalizzata anche al prefetto di Napoli è molto esplicita e rappresenta al meglio lo stato delle  cose: «In data 10 novembre dell’anno 2015 alle ore 10:00 presso la Sala Consiliare del Comune di Procida si riunisce l’assemblea dei lavoratori dell’ente Comune di Procida indetta in data 6 novembre 2015 Prot. 16570 del 6 novembre 2015. Sono presenti le RSU Barone Antonio e Antuofermo Pasquale (eletti lista CGIL FP), Cerase Michele e Lubrano Salvatore (eletti lista CISL FP), i rappresentanti delle 00 SS. DICCAP (Intartaglia Vincenzo) e CISL FP (Pagano Emilio) e i lavoratori dell’ente. Dopo breve discussione riguardante gli ordini del giorno indicati nel verbale di indizione dell’assemblea si invitano i lavoratori presenti a rappresentare la situazione onde porre in essere le opportune azioni sindacali. Tutti i lavoratori hanno manifestato il loro disappunto per i ritardi delle retribuzioni del mese di ottobre e mostrano alterna fiducia a quanto prospettato dal Sindaco nella riunione tenutasi lo scorso venerdì e in particolare del pagamento delle spettanze di ottobre nei prossimi giorni (approssimativamente entro il 20 novembre) e a fine dicembre di quelle relative alle mensilità di novembre, dicembre e tredicesima. Le motivazioni della non piena fiducia vengono sinteticamente elencate nella persistenza di situazione debitoria nei confronti della TEKRA, l’impossibilità di richiedere anticipi di cassa, la mancanza di materiale e mezzi necessari allo svolgimento dell’attività lavorativa con gravissime ripercussioni sui servizi resi alla cittadinanza, servizi che rischiano di bloccarsi definitivamente non appena i lavoratori non avranno più la possibilità di anticipare spese in nome e per conto dell’ente. L’assemblea chiede all’unanimità di proclamare lo stato di agitazione di tutti i lavoratori del Comune di Procida e chiede l’autorevole intervento degli organi preposti, in primis il Sig. Prefetto di Napoli, per vedersi riconosciuto un diritto costituzionalmente garantito. Nell’attesa di un incontro formale tesoro la risoluzione della controversia i lavoratori tutti con grandissimo spirito di sacrificio e nel rispetto della cittadinanza e delle istituzioni continueranno a garantire e a prestare la loro attività lavorativa si procede alla votazione della richiesta di proclamazione dello stato di agitazione l’assemblea tutta votata all’unanimità per la proclamazione dello stato di agitazione ed ha mandato alle organizzazioni sindacali di procedere per quanto di competenza ».

1 commento su “PROCIDA: IERI ASSEMBLEA DEI DIPENDENTI COMUNALI. I SINDACATI INDICONO LO STATO DI AGITAZIONE: NON CI FIDIAMO”
  1. Che brutta fine abbiamo fatto. Ciò accade quando mettiamo alla testa dell’affare gente e politici non preparati per il gravoso compito che ricoprono.

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