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CORTE DEI CONTI: LA VALUTAZIONE DEL 49% DEL MARINA DI PROCIDA PARI A CIRCA 3.200.000,00 E’ PURA FANTASIA. IL COMUNE DI PROCIDA HA DISATTESO IL PRINCIPIO DI CORRETTEZZA, ATTENDIBILITA’ E COMPRENSIBILITA’

Ditgprocida

Gen 9, 2016

Redazione | Di male in peggio. Non c’è pace per i conti del comune dell’isola di Arturo. Nell’ultima  relazione infatti la Sezione riunita della Corte dei conti, ha letteralmente e metaforicamente “buttato”in  faccia, una durissima accusa sulla veridicità, attendibilità e comprensibilità di alcune scellerate scelte.

Nella nota ( n°52136230 del 15/12/2015) – infatti – si legge che: «“Dall’analisi dei bilanci del quadriennio 2009/2014 della società Marina di Procida Spa, ex “Isola di Procida Navigando S.p.a.” divenuta poi nel 2012 “Marina di Procida s.p.a.” e dalla copiosa documentazione trasmessa – scrive la Corte – emergono plurime criticità di seguito evidenziate che rivelano, allo stato degli atti, come l’offerta di acquisto (in data 15/03/2013) della partecipazione del 49% detenuta dal Comune di Procida in Marina di Procida Spa avanzata dal socio di maggioranza “Mare 2 spa” alla considerevole cifra di 3.251.818,00 € fosse palesemente sovrastimata e sproporzionata rispetto alla situazione patrimoniale della società. In sintesi, emergono le seguenti criticità: si riscontra un patrimonio netto negativo dal 2009 al 2011 che implica fenomeni di notevole sottocapitalizzazione e indebitamento superabili unicamente attraverso aumenti di capitale da parte dei soci; si rileva una differenza tra ricavi e costi caratteristici “così detto MOL” (margine operativo lordo) costantemente negativo nel quinquennio e di elevata intensità, circostanza che pone seri dubbi sulla redditività del core business della società; si riscontra una perdita d’esercizio costante dal 2009 al 2011; un utile di esercizio conseguito nel 2012 e 2013 determinato non da un miglioramento dell’attività caratteristica dell’azienda, ma per effetto di proventi straordinari; infine è riscontrabile altresì una perdita di esercizio nel 2014 nonostante gli interventi di ricapitalizzazione realizzatesi. Tale circostanza è indicativa della scarsa redditività della società. Va, altresì, evidenziato che dagli atti allegati risulta che durante l’assemblea dei soci della Marina di Procida Spa del 03.11.2014 (verbale allegato – arch. Uff. CCIAA rep. 40641- 8725) il Comune di Procida è passato dalla posizione “virtuale” di potenziale beneficiario di euro 3.251.818,00€, per la cessione della partecipazione del 49% della società Marina di Procida, alla “reale” grave deteriore posizione debitoria per euro 358.030,65 nei confronti della medesima società Marina di Procida spa nel caso in cui l’Ente decida di optare entro il 31.12.2015 (rectius entro il 29.02.2016) per la conservazione della partecipazione del 49% nella predetta Marina di Procida Spa.

L’origine di tale vicenda è da rintracciare durante l’esercizio 2012, precisamente in data 2 maggio 2012, quando Italia Navigando, socio di maggioranza detentore del 51% della società partecipata Marina di Procida Spa e al contempo creditrice nei confronti della partecipata per una somma pari a euro 800.000,00, trasferisce l’intero credito a Campania Navigando che, divenuta nel frattempo socio di maggioranza della Marina di Procida Spa, accollatasi il debito di 800.000,00 della partecipata Marina di Procida Spa, comunica che il suddetto credito è da considerarsi come apporto in conto “futuri aumenti di capitale”. Per effetto di tale operazione, svoltasi durante l’esercizio 2012, si ha il ripristino degli equilibri della società in quanto il debito di 800.000,00€: della partecipata Marina di Procida Spa nei confronti del socio di maggioranza (Campania Navigando Spa) si trasforma in un aumento potenziale di capitale, che realizza di fatto la ricapitalizzazione della società partecipata Marina di Procida, con conseguente ripristino del patrimonio netto positivo di 289.885,00 euro.

 

Quanto ora esposto e rappresentato – continua il documento – risulta espressamente dalla “Relazione sull’andamento della gestione ai sensi dell’art. 2428 del c.c. al 31.12.2011 del Bilancio di esercizio 2011” di Isola Procida Navigando Spa Iscritta al Registro delle Imprese di NAPOLI Nr. R.E.A. 702361: “Infine, in data 2 maggio 2012 Italia Navigando ha comunicato di aver girato a Campania Navigando, a far data dal 31 marzo 2012, l’intero credito vantato nei confronti di Isola di Procida Navigando; in pari data l’azionista di maggioranza Campania Navigando ha, a sua volta, comunicato che una parte del credito complessivo nei confronti della società, pari a 800.000,00 euro, a far data dal 31 marzo 2012 doveva intendersi come apporto in conto futuri aumenti di capitale. Il socio di maggioranza comunicava, inoltre, che l’operazione suddetta veniva effettuata anche in relazione all’impegno di assicurare comunque la continuità aziendale della società per l’esercizio 2012”. Nell’assemblea dei soci del 03.11.2014 (verbale allegato – arch. Uff. CCIAA rep. 40641- 8725) il suddetto aumento potenziale diventa effettivo con l’esecuzione dei versamenti dovuti a titolo di aumento di capitale e in base alle quote di partecipazione dei soci. Alla stregua di quanto illustrato è evidente che l’offerta di acquisto del 49% della suddetta partecipata Marina di Procida Spa, proveniente dal socio di maggioranza al 51% Mare2 spa (con nota prot. 19/2013 del 15.03.2013), per un valore pari a euro 3.251.818,00, risulta del tutto sovrastimata e inattendibile se solo si considera che il 51% della partecipata Marina di Procida Spa nel 2012 è stato sostanzialmente valutato pari a 800.000,00€.

Non è oggetto di analisi in questa sede analizzare il merito delle previsioni di miglioramento della Marina di Procida Spa, che richiederebbero, peraltro, un supplemento di analisi. In questa sede – di monitoraggio semestrale degli obiettivi intermedi previsti dal piano di riequilibrio adottato dal Consiglio comunale- si riscontra che un’entrata considerata dal comune di Procida di certa e prossima realizzazione, tale da costituire la risorsa fondamentale di risanamento del piano di riequilibrio adottato dal Consiglio comunale per evitare la situazione di dissesto, risulta, a seguito di verifiche istruttorie, del tutto sovrastimata e, allo stato degli atti, inattendibile e realisticamente irrealizzabile. Risulta peraltro che l’Ente ad oggi non ha alienato la quota di partecipazione societaria ma è costretto a pagare, per esercitare il diritto di opzione entro il 29.02.2016, un’ulteriore somma pari a euro 358.030,65. Va sottolineato altresì che a fronte di apposita domanda del magistrato istruttore sull’esistenza di perizie di stima del valore della partecipazione del 49% in Marina di Procida Spa, il Comune di Procida con la nota prot. 1132 del 31.07.2015 comunicava che: “Si fa presente che non esistono perizie di stima del valore della partecipazione in questione”.

E’ evidente, pertanto, che se mediante la sopraddetta operazione di accollo del debito pari a 800.000,00 euro, seguito dalla rinuncia alla sua riscossione con contestuale apporto in conto “futuri aumenti di capitale”, Campania navigando ha sostanzialmente acquistato il 51% della partecipata Marina di Procida Spa, a far data dal 31 marzo 2012 alla somma pari a 800.000,00C, transazione concretamente eseguita in data 03.11.2014, risulta del tutto inattendibile la proposta di acquisto del 49% di Marina di Procida Spa (ovvero la quota minoritaria di partecipazione del Comune di Procida) ad un valore pari a 3.251.818,00€. Si rappresenta, altresì, che i suddetti fatti gestionali risalgono al 2012 ossia sono precedenti all’offerta di acquisto del 49% della società partecipata da parte del socio di maggioranza (alla cifra pari a 3.251.818,00€) avvenuta in data 15.03.2013. La cronologia degli avvenimenti rende evidente, pertanto, che il Comune di Procida non poteva non essere a conoscenza della palese inattendibilità di tale offerta anche in considerazione della critica situazione finanziaria della società stessa sopra evidenziata (patrimonio netto negativo e redditività costantemente negativa). Risulta, altresì, paradossale – conclude la Corte dei Conti – che il comune di Procida anziché riuscire a collocare sul mercato la propria partecipazione societaria del 49% ricavando i proventi nel triennio 2013/2015 -secondo le indicazioni del piano- attualmente debba versare entro il 31.12.2015 la ulteriore somma di 358.030,65€ esercitando il diritto di opzione al solo fine di mantenere la suddetta partecipazione azionaria. E’ evidente, pertanto, che il Comune di Procida ha scientemente utilizzato la citata offerta, palesemente inattendibile, al fine di assicurare copertura nel piano di riequilibrio dell’Ente al disavanzo al 31.12.2013 (pari a euro 4.503.101,34) in palese violazione del principio di “veridicità” che nei documenti di previsione va delineato come rigorosa valutazione dei flussi finanziari ed economici, che impone di evitare sopra valutazioni delle singole poste che devono essere valutate realisticamente e sostenute da accurate analisi di tipo storico e programmatico. Si rileva altresì che, in disparte eventuali profili di responsabilità amministrativo contabile, tacendo a questa Sezione tale operazione contabile, cruciale per il piano di piano di riequilibrio, l’Ente risulta aver violato il principio della correttezza che “si applica anche alle comunicazioni e ai dati oggetto del monitoraggio da parte delle istituzioni preposte al governo della finanza pubblica” (cfr. allegato 1 previsto dall’articolo 3, comma 1) del d.lgs. n. 118/2011-5. Principio della veridicità attendibilità, correttezza, e comprensibilità)”.

3 commenti su “CORTE DEI CONTI: LA VALUTAZIONE DEL 49% DEL MARINA DI PROCIDA PARI A CIRCA 3.200.000,00 E’ PURA FANTASIA. IL COMUNE DI PROCIDA HA DISATTESO IL PRINCIPIO DI CORRETTEZZA, ATTENDIBILITA’ E COMPRENSIBILITA’”
  1. 1. Accerta tra i residui attivi eliminati e presenti nell’allegato b)-“riaccertamento straordinario dei residui attivi” la diffusa presenza di partite inesigibili, come descritto nella parte motiva, che dovevano essere eliminati in sede di accertamento ordinario ex art. 228 del TUEL in occasione del rendiconto 2014, palesando un maggior disavanzo di amministrazione al 31.12.2014, pari a circa euro 1.823.640,00, rispetto a quello formalmente e “impropriamente” dichiarato di euro 5.437.715,48, che andrà conseguentemente rideterminato;

    2. Accerta la mancata alienazione del 49% di Marina di Procida spa, con aggravamento della situazione finanziaria del Comune di Procida che nel 2015 e 2016 viene a mutare posizione e da potenziale beneficiario di 3.251.818,00€ diviene sostanzialmente un debitore di 358.030,65€ nei confronti della società stessa;

    3. Accerta il grave mancato rispetto degli obiettivi intermedi fissati dal piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Procida, come descritto nella parte motiva, ai sensi dell’art.243-quater, co.7, del Tuel;

    4. Dichiara, ai sensi dell’art.243-quater, co.7, del Tuel, che il grave mancato rispetto degli obiettivi intermedi fissati dal piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Procida, se reiterato, comporterà l’applicazione dell’art.6, co.2, del D.Lgs. 149/2011, con assegnazione al Consiglio dell’Ente, da parte del Prefetto, del termine non superiore a 20 giorni per la deliberazione del dissesto;

    5. Prescrive che l’Ente adotti ogni misura correttiva idonea a superare le gravi criticità rilevate nella presente deliberazione”.

  2. I nuovi amministratori hanno fatto un bilancio uguale a quelli vecchi. E la corte dei conti ha detto che sia i nuovi che i vecchi fanno bilanci taroccati. Dalla padella alla brace. Villani dimettiti.

  3. Davvero non si sa più a quale Santo votarsi a Procida. Quelli di prima erano ormai arrivati a capolinea. Quelli di adesso hanno iniziato male e fanno pure loro i bilanci all’acqua di rose. E chi paga siamo sempre noi fessi procidani.

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