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LA SANITA’ ALLO SFASCIO: STOP AI CENTRI TERRITORIALI SUL DIABETE

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Gen 12, 2016
Diabète

Redazione | Stop, dal 1° gennaio del 2016, ai contratti di servizio tra la Asl Napoli 2 nord e una dozzina di centri territoriali specializzati nella cura del diabete. La decisione è stata assunta, a ridosso di Natale, dal responsabile del servizio accreditamenti e controllo della spesa sanitaria della Asl. Nei giorni scorsi il provvedimento è stato esteso anche alle attività relative alla continuità assistenziale dei pazienti diabetici: ossia i controlli analitici, l’erogazione delle striscette per i rilievi della glicemia e la fornitura degli altri presidi per la somministrazione di insulina e l’autovalutazione dei pazienti. I servizi di diagnosi e cura, a partire dalla prossima settimana, saranno dunque assicurati esclusivamente nelle strutture pubbliche.

Sul piede di guerra ci sono le associazioni di categoria, segnatamente la Federlab e l’Aspat. Quest’ultima ha già fatto partire un atto di diffida legale a tutela dei pazienti dei cinque centri associati al sindacato di categoria. “L’attività di assistenza ai pazienti diabetici – avverte Pierpaolo Polizzi, presidente Aspat – va avanti da 10 anni, dal 2005 con contratti di servizio che prendono le mosse dalla mancanza di centri specialistici territoriali e dall’elevato numero di pazienti assistiti. Del resto tutti i direttori succedutisi nella guida della Asl hanno dovuto certificare questo inderogabile fabbisogno assistenziale ribadito anche in sede di contenzioso legale da sentenze del Tar cui le ultime amministrazioni si sono ispirate per prorogare il servizio”.

Sul territorio di Pozzuoli, Giugliano, Monteruscello, e le isole di Ischia e Procida, sono stimati circa 25 mila persone affette da diabete su circa 500 mila pazienti in Campania. Qui sono assenti strutture accreditate ma insistono centri autorizzati e le liste di attesa sono impraticabili anche solo per la redazione del Piano terapeutico individuale annuale. “I contratti di servizio – aggiunge Claudia Dello Iacovo, della Federlab – sono sempre stati prorogati in attesa che si completasse l’iter degli accreditamenti definitivi, iter non ancora giunto in porto”. L’interruzione del contratto viene giustificato dalla Asl con l’esigenza di procedere alla “riorganizzazione di tutta l’attività assistenziale di diabetologia presso i propri distretti sanitari e presidi ospedalieri” che, evidentemente, si intende potenziare. Ma intanto c’è il vuoto dell’assistenza: “Tale riorganizzazione – aggiunge Polizzi – non sembra un’operazione che possa essere completata nel giro di qualche mese né sono state spiegate le modalità e le tempistiche dell’assistenza che dovremmo pure poter indicare ai pazienti che abbiamo in carico e che non posiamo abbandonare a loro stessi”.

Nella diffida si chiede alla Asl, di ritirare la nota dirigenziale del 16 dicembre scorso e di stabilire, almeno per il 2016 – fino al completamento del processo di accreditamento – la possibilità di continuare ad erogare l’assistenza ai pazienti diabetici residenti nel territorio. Ovvero rinnovare i contratti di servizio. L’atto stragiudiziale, che prelude ad una nuova spirale di contenzioso è stato notificato per Pec anche al commissario straordinario Antonio D’Amore e ai sub commissari Alberto Pironti (amministrativo) e Luigi De Paola (sanitario), in sella dallo scorso 9 novembre dopo un mese di interludio affidato dalla giunta regionale al commissario Massimo Lacatena, dirigente dell’avvocatura regionale, a propria volta chiamato a vagliare l’operato dell’ex commissario Agnese Iovino poi dimissionaria.

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