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BUFERA A PROCIDA: SEGNALI STRADALI NON CONFORMI AL CODICE DELLA STRADA! NULLE O ANNULLABILI LE MULTE?

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Gen 18, 2016

Redazione | Un vero e proprio pasticcio. Di quelli che sono destinati a far discutere e che si trascineranno in qualche aula di tribunale. Nel corso di un sopralluogo effettuato dai funzionari del Ministero delle Infrastrutture  e dei Trasporti – provveditorato interregionale per le opere pubbliche –  sono emerse numerosi casi di erronea collocazione della segnaletica stradale nonché, in maniera diffusa, di scarsa o inesistente manutenzione di quella installata. E la casistica delle anomali riscontrate e poi segnalate pochi giorni fa al Comune  risulta solo per una parte. Per la serie c’è anche molto di più.  Ricordiamo che i poteri ed in particolare i “compiti” degli enti proprietari delle strade sono disciplinati dagli art 14 e 37 del Codice della Strada. In particolare, in riferimento a quanto riscontrato, si richiama l’art 14 comma , che pone in capo all’ente proprietario della strada il compito di provvedere: lett.a) alla manutenzione, gestione e pulizia delle strade, delle loro pertinenze e arredo, nonché delle delle attrezzature, degli impianti e dei servizi; lett.b) al controllo  tecnico dell’efficienza delle strade e delle relative pertinenze; lett.c) all’apposizione ed alla manutenzione della segnaletica prescritta. L’art.38 comma 7 del CDS precisa che “la segnaletica stradale deve essere sempre mantenuta in perfetta efficienza da parte degli enti o esercenti obbligati alla sua posa  e deve essere sostituita o reintegrata o rimossa quando sia anche parzialmente inefficiente o non sia più rispondente allo scopo per il quale è stata collocata”.

Questo passaggio chiama in causa le responsabilità amministrative e penali di chi ha omesso di verificare lo stato della segnaletica stradale isolana. I funzionari del Ministero hanno dettagliatamente  rappresentato tutto ciò rilevando un diffuso stato di deterioramento della segnaletica verticale e difformità o incongruenze di posizionamento della segnaletica verticale ed orizzontale rispetto alle prescrizioni del CDS e del relativo Regolamento di attuazione ed esecuzione e cioè il  mancato rispetto  degli articoli 77,78, 79, 80, 81,82,83. La carrellata di illecità, è un quadro variopinto di segnali fuori ogni norma: Si va  da quelli che si presentano in uno avanzato stato di degrado per corrosione dei supporti, per scolorimento  delle pellicole rifrangenti, di precaria  infissione dei sostegni. Si passa poi a quelli fissati a supporti impropri ( es. balconi ) non previsti assolutamente dalle norme, a quelli posizionati ad altezze inusuali e tali comunque da  costringere i conducenti a distogliere lo sguardo dalla strada e puntare in alto per poterli visualizzare. In altri casi i segnali risultano non visibili, in quanto coperti da installazioni esterne agli esercizi commerciali ( insegne commerciali,, tende) o da vegetazione arborea presente ai margini delle strade. In alcuni casi inoltre non risultano chiari i criteri adottati per la collocazione della segnaletica di delimitazione dei tratti stradali qualificati come “zone residenziali” essendo stati tali segnali installati anche in zone con ridotta consistenza edilizia abitativa e lungo di strade con scarsa frequentazione di utenza. Un vero caos, insomma. Per non parlare delle STRISCE BLU. In alcune strade la disciplina della sosta ( sia essa sottoposta a tariffazione o meno) NON e’ compatibile con le esigenze  della circolazione a doppio senso o a senso unico ( rif. Art. 157 commi 2 e 4 del CDS e circolare Ministero delle Infrastrutture e Trasporti prot. 12243 in data 10.02.2010) o che la larghezza degli stalli di sosta di dimensioni inferiori rispetto alle usuali sagome degli autoveicoli, non consente ai conducenti di rispettare le prescrizioni di cui all’art. 157 comma 5 all’art. 351 comma 2 del Reg. CDS. Un capitolo a parte merito l’autovelox. In merito ai cartelli di  preavviso  di “controllo della velocità”,  i funzionari anche qui hanno espresso riserve sulla idoneità delle dimensioni adottate per i cartelli, in quanto sulla base delle prescrizioni stabilite dall’art. 80 comma 7, non sono state rispettate le dimensioni della cartellonistica. Inoltre in talune installazioni tale pannello non è correttamente orientato, rispetto al flusso veicolare, per cui risulta non pienamente  riconoscibile e leggibile nel contenuto da parte dei conducenti alla guida. Inoltre poiché sui tronchi stradali in cui è stato previsto il controllo elettronico della velocità il limite di velocità imposto è di 40 Km/h in buona parte insistenti in aree qualificabili quale centro abitato, ai funzionari CHIEDONO DI PRECISARE LE MOTIVAZONI DELLA SCELTA DEL LIMITE DI VELOCITA’in  luogo di quello massimo di 50 km/h generalmente adottato nei centri abitati. Tutto ciò anche in considerazione del fatto che nelle altre strade comunali non sono stati imposti limiti analoghi inferiori ai 50 km/h se non in casi particolarissimi e comunque riconducibili ad esempio alla larghezza ridotta della carreggiata o a particolari tratti interessati da curve con esigui raggi di curvatura.  Il medesimo rilievo circa il mancato rispetto delle norme di composizione delle iscrizioni dei cartelli stradali può essere avanzato nei confronti delle iscrizioni contenuti nella segnaletica adottata per la limitazione della circolazione secondo la disciplina delle targhe alterne sul territorio comunale. In tale caso la leggibilità risulta ancora più problematica in considerazione delle caratteristiche del supporto e dell’iscrizione utilizzate soggette a deterioramento.

I funzionari del Ministero non si sono poi solo soffermati a rappresentare quanto già detto, ma hanno posto seri interrogativi all’Amministrazione per la parte riguardante i proventi delle Multe. In effetti ai fini degli adempimenti di manutenzione della segnaletica stradale,  l’ articolo 208 comma 4 lettera del Codice della Strada modificato con la legge 29 luglio 2010 numero 120, prevede  in forma cogente che una quota pari al 25% del 50% dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie spettanti all’ente locale per violazioni al codice della strada accertate da proprio ufficiali ed agenti,  sia destinata ad interventi di sostituzione di ammodernamento di potenziamento e di messa a norma e di manutenzione della segnaletica delle strade di proprietà dell’ente.  Infatti l’articolo 393 comma del regolamento del codice della strada impone agli enti locali di scrivere nel proprio bilancio annuale un apposito capitolo di entrata e di uscita dei proventi ad essi spettanti ai sensi dell’articolo 208 citato il comma 2 dell’articolo 393. Di più  dispone che per tali somme introiate e per le spese effettuate gli stessi enti dovranno fornire al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Direzione Generale per la sicurezza stradale per ciascun esercizio finanziario il rendiconto delle entrate e delle spese in tal senso.

Nella chiosa finale infatti i funzionari hanno invitato il comune di Procida a fornire al più presto notizie circa l’assolvimento di tali obblighi di legge e ove non vi abbia ancora provveduto a dar corso agli adempimenti in questione.

Se questo è quanto hanno dettagliatamente rappresentato gli uomini del Ministero della Infrastrutture e dei Trasporti, sull’isola rimbombano evidenti alcuni interrogativi che pesano come macigni. I soldi delle contravvenzioni che fine hanno fatto negli anni? I verbali che sono stati elevati in questi anni a fronte di una situazione disastrosa dei segnali sono nulli o annullabili? Il Comune deve restituire i proventi ai verbalizzati? E poi capitolo Assicurazioni. Con questa segnaletica come ci si deve comportare in caso di incidente stradale?

2 commenti su “BUFERA A PROCIDA: SEGNALI STRADALI NON CONFORMI AL CODICE DELLA STRADA! NULLE O ANNULLABILI LE MULTE?”
  1. Una delle voci di bilancio del consigliere Villani era di 100,000 € per multe e strisce blu. E ora? Premesso che essendo il doppip di quanto incassato vuol dire che ci avrebbero fatto il “cuore” cosi, premesso che la stessa corte dei conti la riteneva inattendibile come per altre voci di bilancio, non e’ che ora il dissesto esce dalla porta per entrare dalla finestra?

  2. Io non ci credo. Possibile che stiamo in mano a gente talmente incapace che permette una cosa simile? Non ci credo e non ci voglio credere.

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