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TGPROCIDA

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L’inciviltà, la legalità e il tempo perso: amianto, batterie e W.C lungo le strade

Ditgprocida

Ott 12, 2010

Da anni sul territorio troneggia una  parola: legalità.  Rispetto delle leggi, rispetto degli altri, rispetto della cosa pubblica, rispetto per l’ambiente, rispetto per il territorio, ecc.

Si fanno convegni, manifestazioni, campagne elettorali. Si scrivono libri e articoli. Appelli e contro-appelli. Giornali e riviste sono zeppe di questa bella parola: LEGALITA’. Per non parlare di internet: siti, blog, forum, pseudo siti, pseudo blog, pseudo forum. Tutti la cercano, la invocano, la acclamano, ma poi nella realtà nessuno sa dove abita, nessuno sa cosa sia, nessuno sa dove e come cercarla.

Perchè è fin troppo facile, fin troppo infantile invocare la legalità se poi, quando finalmente un ordine è stato stabilito, e viene chiesto a tutti di rispettarlo e mantenerlo, si trasforma quasi in un incubo, alimentando angosce e paure, incarnandosi in varie figure come il peggiore dei nostri nemici. Perchè dove c’è legalità si smette di fare il proprio comodo.  A tutti i livelli: nel pubblico come nel privato, nel tempo libero e nella propria professione.

Il rispetto della legalità è da tempo un argomento strombazzato da chi non sa far altro che demagogia e qualunquismo.

E’ un po come quelle bandiere arcobaleno che  si tengono per anni sul balcone di casa: nessuno se ne accorge più, si sbiadiscono e poi al primo venticello si stracciano.

L’inciviltà, che è sorella  dell’ illegalità, non alloggia solo fuori dalle mura domestiche, quando c’è da additare questo o quel personaggio. Quando c’è da riversare una colpa su qualcuno o su qualcosa.

Le nostre strade sono l’esempio manifesto della illegalità, della strafottenza e del poco rispetto che abbiamo inannzitutto di noi stessi. Il resto è tempo perso.

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