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“STOP ALLA ROULETTE RUSSA DEGLI ABBATTIMENTI”: FORZA ITALIA “SOFFIA” SULLA PROPOSTA DI LEGGE

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Feb 16, 2016

Redazione | Una svolta imminente o la solita propaganda elettorale? Il tema, neanche a dirlo, è quello cruciale dell’abusivismo. Procida guarda con malcelato interesse. E con trepidazione. «C’è una nostra proposta di legge già licenziata dal Senato, anche con i voti favorevoli del Pd, che detta regole giuste sull’ordine degli abbattimenti, demolizioni invece spesso stabilite in termini di ‘roulette russa’. Oggi, con l’opportunità dataci dalla legge di poter finalmente calendarizzare il provvedimento, siamo ad una svolta anche alla Camera. Un’ottima notizia». Così il coordinatore di Forza Italia della provincia di Napoli, Antonio Pentangelo a margine della conferenza stampa “Case abusive, no agli abbattimenti senza regole” svoltasi ieri mattina nella sede del Coordinamento regionale campano del partito in piazza Bovio a Napoli, presenti i parlamentari Pina Castiello, Paolo Russo e Carlo Sarro. Non c’era, per evidenti motivi di opportunità, Domenico De Siano, coordinatore regionale di Forza Italia.
“A questo punto – ha aggiunto Pentangelo -, di fronte al dramma sociale di abbattimenti senza regole che spesso penalizzano chi non ha dove andare invece di colpire prima di tutto i manufatti pericolanti o nella disponibilità della criminalità organizzata,  il Partito Democratico sarà chiamato a dimostrare, soprattutto dopo le dichiarazioni favorevoli del governatore campano De Luca,  di saper mantenere un minimo di coerenza politica”.
E intanto sulla scrivania dell’onorevole Donatella Ferranti, presidente della Commissione Giustizia, arriva la lettera-appello di Jole Santelli, deputata dal 2001, sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia (dal 2001 al 2006) nel secondo e terzo Governo Berlusconi, e sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (da maggio a dicembre 2013) nel Governo Letta.
«Il 27 gennaio – si legge – la Conferenza dei Capigruppo ha provveduto ad aggiornare il programma dei lavori dell’Aula del mese di marzo, inserendovi la proposta di legge A.C. 1994, recante Disposizioni in materia di criteri di priorità per l’esecuzione di procedure di demolizione di manufatti abusivi, approvata dal Senato e assegnata alla Commissione Giustizia in sede referente il 27 gennaio 2014. Da due anni la proposta di legge è ferma in Commissione, dove non si è ancora proceduto all’avvio dell’esame. L’articolo 25, comma 2, del Regolamento stabilisce che “il programma e il calendario dei lavori di ciascuna Commissione sono predisposti in modo da assicurare l’esame in via prioritaria dei progetti di legge e degli altri argomenti compresi nel programma e nel calendario dei lavori, nel rispetto dei termini in essi previsti e con l’osservanza dei criteri indicati dagli articoli 23 e 24”. Seppur in presenza della clausola dell’”ove concluso dalla Commissione”, la Commissione dovrebbe in ogni caso provvedere ad incardinare con urgenza il provvedimento, anche per rispettare al più presto i termini di cui all’articolo 81 del Regolamento».
Nel dettaglio, il disegno di legge in questione – che porta il nome di Ciro Falanga, primo firmatario – se approvato in via definitiva supererà il provvedimento di graduazione disposto, nel frattempo, dalla Procura Generale. Il testo prevede che in caso di pluralità di demolizioni si dovrà procedere secondo le seguenti priorità: a) gli immobili che costituiscono pericolo già accertato per la pubblica o privata incolumità, anche nel caso in cui l’immobile sia abitato o utilizzato; b) quelli in costruzione o comunque non ultimati; c) quelli anche abusivamente occupati, utilizzati per lo svolgimento di attività criminali; d) quelli nella disponibilità di soggetti condannati per reati mafiosi o colpiti da misure irrevocabili di prevenzione, anche se nella disponibilità di componenti della famiglia, purché non confiscati; e) immobili di rilevante impatto ambientale o costruiti su area demaniale o in zona soggetta a vincolo ambientale e paesaggistico ovvero a vincolo idrogeologico o archeologico; f) immobili di complessi o villaggi turistici o comunque oggetto di lottizzazione abusiva; g) seconde case o case vacanza; h) immobili adibiti ad attività produttive industriali o commerciali; i) immobili abitati la cui titolarità sia in capo a soggetti appartenenti ad altri nuclei familiari che dispongano di altra soluzione abitativa; l) altri immobili non compresi nelle precedenti categorie, ad eccezione di quelli di cui alla lettera m); m) immobili abitati, la cui titolarità sia riconducibile a soggetti che non dispongono di altre soluzioni abitative, con contestuale comunicazione alle competenti amministrazioni comunali, in caso si tratti di soggetti indigenti.
Il testo, benché abbia registrato una significativa convergenza bipartisan, non ha mancato in questi mesi di generare voci fortemente contrarie.
Dalla sinistra ecologista al Movimento 5 Stelle, che ha sottolineato come «il testo contenga un elenco di priorità vincolanti che sono un vero e proprio ostacolo per l’azione della magistratura che, prima di poter intervenire, dovrebbe operare un censimento di tutti gli immobili abusivi. È evidente – si legge su beppegrillo.it – l’obiettivo è ritardare le demolizioni più urgenti. In sostanza, un condono edilizio camuffato». Insomma, ne vedremo delle belle.

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