Redazione | Emergenze su emergenze. L’ultima è quella che in una nota, il SULPM- DICCAAP, ha portato all’attenzione del primo cittadino dell’isola di Arturo e degli organi preposti di controllo. Si parla di sicurezza sul luogo di lavoro e cioè la casa comunale di Via Libertà. La struttura, pur essendo relativamente di nuova costruzione, rispetto a certi “musei” municipali di altre realtà, da anni – come abbiamo già avuto modo di scrivere e relazionare tempo fa – presenta notevoli criticità. Anni addietro è venuto giù intonaco, calcinacci, la stessa scritta MUNICIPIO fatta di mattonelle, è andata in frantumi. Per non parlare del lato posteriore della casa comunale. E se questo – diciamo così – è lo stato dei luoghi esterni del Municipio isolano, gli interni, le stanze adibite ad uffici al pubblico, sembrano stare pure peggio. Del seminterrato proprio meglio non parlarne. Fino a poco tempo fa ( e forse ancora oggi ) c’era di tutto. Scatoloni, vecchie sedie, archivi e quant’altro. (Secondo certi bene informati ci dovrebbe essere addirittura una MUMMIA. Si un corpo mummificato, ritrovato anni fa durante gli scavi in quel di Campi Inglese. Molto probabilmente un contadino della zona, sepolto nel terreno ). Parliamo in poche parole di un luogo di lavoro ai limiti della legge. Non solo. Eppure la situazione era ed è ben conosciuta da tutti. Tanto è vero che fu anche oggetto di discussione in un consiglio comunale, durante una interrogazione dell’allora consigliere comunale Mariano Cascone. Era il 3 aprile 2014 e il Sindacato già esprimeva serie preoccupazioni sui luoghi di lavoro del palazzo comunale procidano.
L’allora segretario Pierluigi Cupolo su sollecito del dell’A.C, rappresentò la situazione non nascondendo una serie di criticità evidenziate dall’O.S, premettendo che proprio in seguito a quanto denunciato, l’amministrazione comunale aveva provveduto ad attivare le procedure per superare le problematiche sollevate, conferendo incarico ad una ditta specializzata nel campo, che avrebbe dovuto fornire un crono programma circa gli interventi da mettere in campo. L’allora segretario – nel corso di quel civico consesso – tenne a precisare che comunque anche prima dell’esposto del sindacato, con cadenza temporanea venivano espletati interventi per garantire l’ igienicità degli ambienti e nel contempo il personale veniva sottoposto alle prescritte visite mediche e che venivano acquistate apposite cassette di pronto soccorso di primo intervento.
Nella chiosa, che non soddisfò il consigliere comunale interrogante, e dalla sua controreplica, emerse che continuavano a persistere situazioni non in linea con le norme in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. Tanto è vero che qualche mese dopo il civico consesso e dopo aver disatteso tutto quanto denunciato, fu sequestrato tutto un piano, ci fu lo sgombero di alcuni locali, intervenne l’ASL e finanche l’ispettorato del lavoro. Tutto ciò portò alla denuncia penale al sindaco e al responsabile della sicurezza.
Oggi come ieri – purtroppo – il sindacato, è di nuovo costretto a chiedere che vengano rispettate sacre sante leggi in materia di sicurezza sul lavoro anche a fronte alle lamentele degli stessi dipendenti – ma anche degli stessi cittadini – per carenze e criticità sotto gli occhi di tutti.
Nella denuncia presentata ieri, il sindacato evidenzia le criticità e chiede – ad horas – la verifica di tutte una serie di disposizioni che certificano l’agibilità sui luoghi di lavoro.
Scrive il DICAAP: «Il sottoscritto Dott. Giovanni Bonora, Coordinatore Generale per la Provincia di Napoli del DICCAP, è venuto a conoscenza che l’ufficio di P.G. è P.S. del Comando di P.M. ,composto da circa 15 unità,è stato spostato in una stanza di circa 9mq. Viste le preoccupanti condizioni in cui versa la struttura ,adibita a ufficio di Polizia Municipale, onde scongiurare infortuni sul lavoro ed altro, chiede alle S.V. di verificare: certificazione di collaudo, certificazione di agibilità, certificazione di destinazione d’uso, certificazione di prevenzione incendi, certificazione sulla ricettività massima dei lavoratori, certificazione di conformità e messa a norma di tutti gli impianti elettrici, informatici etc. In conseguenza si è certi di un immediato intervento delle S.V., ognuno per la propria competenza, per la prioritaria , ed eventuale messa a norma della sede in questione. Con la certezza che la vita e la sicurezza dei lavoratori sia un bene primario per tutti, si coglie l’occasione per salutarvi cordialmente».