Redazione | Ogni mareggiata intensa o prolungata, evidenzia l’estrema vulnerabilità del territorio procidano. Che sia la costa, che siano le spiagge, che siano i porticcioli. Fortunatamente però, le conseguenze di questi fenomeni non assumono il carattere di eventi calamitosi tragici, che da altre parti – come narrano le cronache – provocano finanche la perdita di vite umane. Come abbiamo avuto modo già di scrivere ieri l’altro, lo scirocco di giorni fa, ha aperto una voragine in via Carmine a Marina Corricella, che solo per fortuna non ha provocati danni a cose e persone. L’evento ovviamente ha acceso i riflettori su due aspetti trascurati da anni nella gestione del territorio dell’isola di Arturo. Da un lato come contenere il più possibile l’erosione delle coste e degli arenili, da sempre derubricati ad aspetti secondari della amministrazione e dall’altro la messa in sicurezza dei costoni ( già venuti giù ) e delle zone prospicienti il mare, come le tre marine procidane. La voragine di Marina Corricella diventa allora un grido di allarme verso le istituzioni perché si muovano ad avviare un serio e programmato piano di sicurezza delle coste e soprattutto si decidano a fare certi lavori che la popolazione procidana aspetta da secoli.
Da giorni se n’è reso conto anche il Sindaco che dalla sua pagina di face book ha lanciato un appello:«Il Comune ha le risorse solo per mettere in sicurezza il sito, ma non per agire sulle cause. Facciamo appello alla Regione Campania per avere sostegno. Corricella è patrimonio dell’umanità».
La paura che ad ogni sciroccata possa venire giù un tratto di banchina o addirittura casa è forte nella popolazione della Corricella. Giuseppe, marittimo in pensione non nasconde la sua preoccupazione: «Ovviamente le case della nostra marina sono costruite bene, sopra la roccia. Ma sono anche vecchie e soprattutto sono senza fondamenta. Poggiano sulla sabbia. Sotto il porticciolo cosa c’è? Quanto ha scavato il mare?. E’ possibile che nessun politico capisce che c’è bisogno di altre scogliere. Ricordo anni fa quando durante le campagna elettorali, ad ogni elezione veniva una gru a posare scogli per la scogliera che oggi c’è. Ma non basta».
Sconfortata anche Celeste, donna e vedova. Da 10 generazioni fiera abitante delle Corricella: «Io sono vecchia e lo posso testimoniare, una quarantina di anni fa accadde un evento simile, e morì un mio pro cugino. L’altro giorno ho pregato San Michele perché ogni volta che c’è una sciroccata, ripiombo in quell’incubo. Qui se nessuno si muove tra qualche anno crolla anche dell’altro».
Sulla paura che possa crollare anche qualche abitazione Salvatore, 55 anni pescatore non ha dubbi:«Io mi auguro di no, ma ormai sotto la banchina del porto, non c’è nemmeno più la sabbia, solo acqua. E ci sono appartamenti costruiti sulla banchina. L’assetto del terrapieno sotto è vacante, la scogliera non regge l’impatto del mare. Occorre agire al più presto e capire cosa fare. Oggi ad esempio non ci hanno detto cosa fare, se dobbiamo evacuare, speriamo bene».
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il Comune si ricorda della Corricella solo in estate con le feste, ma e’ assente tutto l’anno,la scogliera e i fondali sono stati dragati 30 anni fa,poi il buio.Possibile che a nessuno interessi???Solo a Capri eIschia che la pubblicizano per i loro prodotti(tazze-biscotti parco marino -ecc.)
Questo chiedilo a Capezzuto. Visto e considerato che corricellesi lo votano. Anzi, viene a chedervi il voto.
Capezzuto ha perso ed è stato mandato a casa dai cittadini. Ora i cittadini lo chiedono al nuovo sindaco ed è corretto chiederlo. E poi anche Dino ha chiesto e promesso alla corricella e i corriceddesi lo sanno bene e si ricorderanno di tutto ciò.