Redazione | «La situazione della sanità a Procida è letteralmente disastrosa, dopo aver tagliato il servizio di gastroenterologia e cardiologia ( 3 mesi ) si preparano alla trasformazione del nostro PSA ( pronto soccorso attivo ) in una medicheria. Tanto è vero che pare vogliano togliere lo specialista in anestesiologia e rianimazione, tanto da non permettere nemmeno più una piccola operazione chirurgica».
È questa la fotografia del sistema salute scattata dal rapporto di fine mandato dell’Osservatorio del Tribunale per i diritti del malato – Cittadinanza Attiva. Durante la relazione, il solerte coordinatore Anellino Scotto di Santolo – ha evidenziato lo stato in cui versa la sanità sull’isola tanto da sconvolgere letteralmente gli intervenuti all’assemblea. Scotto di Santolo ha puntato il dito contro un modello, quello regionale, che sta di fatto portando alla smobilitazione del presidio procidano, chiamando in causa precise responsabilità, dichiarandosi pronto ad agire di conseguenza e a portare le istanze della popolazione isolana anche fuori dai confini isolani, così come fatto in altre circostanze. «L’esempio più lampante di tale confusione – dice Scotto – s’è avuto l’altra mattina. Al pronto soccorso sono arrivati due codici rossi da infarto. Il primo è riuscito a partire per la terraferma con l’elicottero in un tempo lento ma ragionevole, per il secondo c’è voluto la mano di Dio. Lo stesso elicottero infatti ha dovuto fare bunker e poi riportarsi su Procida. Come vi dicevo solo la mano di Dio ha evitato che al “secondo “paziente in attesa non sopraggiungesse una complicazione. Tutto ciò è inammissibile.»
In questa ottica ci sono due dati che fanno tremare i polsi. Il primo arriva dai dati del “Gaetanina Scotto di Perrotolo” che nel periodo che va dal 2011 al 2016 ha registrato un continuo decremento degli interventi chirurgici effettuati sull’isola. Il secondo arriva dai medici di base che evidenzia come i procidani si rivolgono molto più frequentemente presso strutture private per fare esami diagnostici stando le lunghe liste di attese dell’ospedale.
Scotto di Santolo accompagnato dalla coordinatrice di Cittadinanza Attiva Rosaria Savarese ( entrambi poi riconfermati nella carica ) ha poi ripercorso il lavoro di questo prima anno di vita dell’associazione. Dalle battaglie vinte come quella per la concessione dell’autoambulanza piccola ( Porter) all’armadietto farmaceutico e le cure ambulatoriali. Particolare attenzione è stata posta poi sulle prospettive che riguardano anche il distretto sanitario, con una serie di figure professionali che aggiunte alle tante già pensionate si avviano nella stessa direzione: «Anche il distretto è smantellato, tra qualche mese anche quei pochi rimasti andranno in pensione e non saranno sostituiti».
Su quanto raccontato ovviamente si è alzata forte la discussione tra i presenti in sala, tra cui il Sindaco Dino Ambrosino che ha illustrato gli sviluppi di alcune riunione avute in seno alla commissione Sanità in Regione ed auspicato una rapida risoluzione dei problemi. Forte e deciso l’intervento del noto opinionista Franco Marino che ha chiamato alla raccolta tutte le forze politiche ed associative e di dar vita ad una forma di protesta esemplare, come incatenarsi sotto il palazzo della sede della Regione Campania. In sala anche alcuni operatori della sanità isolana che hanno portato la testimonianza di una cattiva gestione e di un quotidiano “arrabattarsi” come quello dell’ecografo rotto da mesi e quant’altro. Un quadro a tinte fosche da far rabbrividire. Come ha evidenziato il direttore del Procida Oggi, Domenico Ambrosino che già da qualche mese sul suo periodico locale evidenzia lo stato di totale abbandono della sanità isolana.
Alle preoccupazioni evidenziate durante l’assemblea di Cittadinanza Attiva- Tribunale dei diritti del Malato, si sono aggiunte anche quelle della politica che attraverso il gruppo consiliare di Per Procida ha chiesto che venga convocato ad horas un consiglio comunale ad hoc sull’argomento: « Sono oramai mesi che Michele Romano, Aniello Scotto di Santolo ed in ultimo, solo in ordine di tempo, Tommy Strudel (personaggi qualificati del territorio che per appartenenza politica tutto sono tranne che facinorosi sostenitori del nostro schieramento) cercano di far comprendere all’attuale classe politica che governa l’isola quanto, con scelte scellerate prese in terraferma, si stia mettendo a rischio l’intero sistema sanitario procidano che, in anni di lotta bipartisan, si è riuscito a costruire sia dal punto di vista strutturale (eliambulanza, motovedetta per le partorienti, ospedale, pista elicottero) sia dal sotto il profilo organizzativo.
Certo, nessuno ha la presunzione di credere che non si possa fare di meglio, anche perché i tempi cambiano e con esso si modificano le richieste, le esigenze dei cittadini e gli aspetti normativi, anzi c’è tanto da migliorare.
Detto questo riteniamo non più procrastinabile che la politica, quella con la P maiuscola, faccia un passo in avanti, possibilmente facendo, così come in passato, fronte comune per il bene comune dei cittadini.
La proposta che ci sentiamo di fare in questo momento è che il Presidente del Consiglio Comunale Antonio Intartaglia convochi senza indugio ed urgentemente una seduta di Consiglio Comunale monotematico, aperto anche al contributo degli operatori del settore, delle associazioni dei consumatori, del tribunale del malato e di tutti i cittadini di buona volontà, affinché si concretizzi un piano strategico sanitario da sottoporre con forza e decisione, senza escludere azioni eclatanti, alle Istituzioni competenti. Tutto questo Per Procida e per il bene comune.
Do molto
credito alla proposta di Franco Marino
perchè,diciamolo francamente,l’Amministrazione Comunale,vuoi perchè sono nuovi e impreparati,vuoi perchè il Sindaco Ambrosino non ha nessuna voce in capitolo presso De Luca,nè in qualsiasi contesto napoletano
e allora l’A.C. deve rompere la propria supponenza e aprirsi a tutte le forze,politiche e non,per un’azione IMMEDIATA E DECISA
anche con il blocco del Porto o direttamente a Napoli
insomma ,dobbiamo uscire sui giornali per farci sentire : ” un gallo solo non lo sente nessuno”.