Redazione | Il sindaco metropolitano, Luigi De Magistris, ha dato seguito agli atti predisposti dal dirigente Dr. Raffaele Grimaldi in merito alle procedure di recupero nei confronti del Comune di Procida. Il tributo provinciale per l’esercizio delle funzioni ambientali (TEFA) è un tributo istituito dal Legislatore a fronte dell’esercizio delle funzioni amministrative di interesse provinciale, riguardanti l’organizzazione dello smaltimento dei rifiuti, il rilevamento, la disciplina ed il controllo degli scarichi e delle emissioni e la tutela, difesa a valorizzazione del suolo. Il TEFA, date le caratteristiche normative volute dal Legislatore, è un tributo incassato dai singoli Comuni contestualmente alla tassa/tariffa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (TARSU/TIA fino al 2012, Tares 2013 e Tari 2014).
Una sorta di anticipazione di danari che i comuni prendono dalla ex Provincia e che poi dovrebbero versare. A questo punto, però, prima di procede sarebbe opportuno anche chiedersi come i Comuni posso versare alla Citta Metropolitana la cifra richiesta se rispetto alla TARSU la percentuale di riscossione è sempre molto bassa? Ma questo è un altro discorso. De Magistris batte cassa per oltre un milione di euro, precisamente 1.106.754,04 euro.
Con atto di costituzione e messa in mora dell’11 ottobre 2012, l’Ufficio Tributi provinciale intimava al Comune di Procida, ed in solido alla società SEPA srl, di versare l’importo di € 974.927,24 oltre interessi pari a € 131.826,80 per complessivi € 1.106.754,04, per le somme riscosse a titolo di TEFA negli anni dal 2003 al 2011.
Dopo un lungo carteggio, con comunicazione dell’11 novembre 2015, l’Area Avvocatura rappresentava a questo Ufficio “la necessità di adottare decreto sindacale ad agire, stante la successione universale della Città Metropolitana di Napoli alla Provincia di Napoli ai sensi della legge 56/2014”, così, il 23 marzo la Città Metropolitana ha preso atto della relazione istruttoria del dr. Raffaele Grimaldi, ed ha autorizzato l’Area Avvocatura ad agire in giudizio contro il Comune di Procida e contro la società SEPA – Società Ecologica Procida Ambiente srl.