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Salvare il vestito di Graziella

Ditgprocida

Ott 13, 2010

“Dobbiamo salvare l’antico costume di Procida. Non dobbiamo lasciare morire la nostra cultura e la nostra identità”. È questo il diktat-appello lanciato dall’ assessore al turismo del Comune di Procida, Fabrizio Borgogna, all’ indomani dell’elezione della 60esima “Graziella”. L’antico costume femminile procidano è anche noto come il “vestito di Graziella”, la giovane ragazza procidana che ispirò l’omonimo romanzo dello scrittore francese Alphonse de Lamartine nel lontano 1852. Una romantica e triste storia d’amore che ogni anno viene ricordata con l’elezione della “Graziella”, un concorso riservato a solo ragazze procidane che devono indossare obbligatoriamente l’antico costume caratterizzato, tra l’altro, da particolari ricami in oro.
Oramai i capi in circolazione sono pochissimi e molto, molto, delicati a causa dell’usura del tempo. Parliamo pur sempre di abiti che hanno oltre 300 anni di vita. “Il costume di Graziella – continua l’assessore Borgogna- rappresenta la cultura di Procida che per noi ha un valore non solo storico ma anche turistico, nella consapevolezza che le tradizioni dell’isola devono essere il volano per un turismo di qualità eco-sostenibile”. In passato, la sezione locale dei Lions con la past-president, Maria Capodanno, aveva tentato di riprodurre il costume, ma la mancanza di fondi fermò il progetto. Anche il Comune di Procida non ha soldi. Il suo bilancio è in rosso come quello di tanti altri Comuni.
“Sono necessari circa 3.500 euro per rifare il costume identico all’originale” spiega Elisabetta Montaldo, famosa costumista, vincitrice del Premio Davide di Donatello, coordinatrice dell’intero progetto. Elisabetta Montaldo insieme alla prof.ssa Clotilde Sarnico ha realizzato una vera e propria ricerca sul vestito di “Graziella” racchiusa nella pubblicazione “L’oro del Mare”. E per non lasciare nulla al caso, ha costituito una squadra di esperte ricamatrici (la più anziana è un’arzilla 80enne), le migliori dell’isola, che avranno il compito di assemblare il vestito. Servono solo i soldi. Tra i primi a rispondere all’appello dell’Assessore Borgogna, c’è la Pro Loco del neo- presidente Giuseppe Giaquinto il quale si è dichiarato pronto a lanciare una raccolta pubblica di fondi con l’organizzazione di una serie di eventi tematici. Il vestito realizzato resterà di proprietà del Comune di Procida e
quindi della collettività, e costituirà il Premio per la vincitrice della 61esima edizione di “Graziella”. L’obiettivo finale del Comune è di incentivare le famiglie procidane a riappropriarsi delle proprie tradizioni incentivando la riproduzione del vestito tipico procidano, che potrebbe anche essere utilizzato, tra le tante idee, come abito da sposa.

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