Redazione | Con la scomparsa ormai quasi definitiva da qualsiasi agenda di governo ( nazionale, regionale e comunale ) le piccole e medie imprese, tornano a far sentire a loro voce. Sembrano lontanissimi i tempi in cui la partita IVA era sinonimo di benessere. Oggi non si riesce compiutamente ad effettuare una programmazione di spesa e di sviluppo nel medio lungo termine delle proprie aziende. Impantanati nella “palude” del risultato giornaliero che consente di alzare ed abbassare la saracinesca, aprire e chiudere le imposte, forse di recuperare debiti precedenti, ma non di vedere l’orizzonte.
Eppure a fronte di un quadro sconfortante le PMI sono consapevoli e partecipi a tutti i livelli delle dinamiche istituzionali, che rivestono in un certo senso un aspetto predominante. E proprio su questo versante che il presidente pro tempore dell’ascom Procidana, Franco Ambrosino ha voluto tracciare il quadro della drammatica situazione: “per quanto ci riguarda da vicino, le politiche istituzionali e finanziarie sembrano non adeguate e flessibili rispetto alle nostre esigenze. La eccessiva coincidenza “straodinaria” di una mole di eventi necessari ed improcrastinabili ( molteplicità di lavori pubblici contemporanei, modifica di piani di trasporto e mobilità, assenza e consistente limitazioni di zone di sosta adeguate, modifiche di sensi di marcia, divieti, scarsa o nulla condivisione di ogni tipo di programmazione territoriale, assenza di politiche di raccordo fra le varie forme di commercio, mancata creazione di un nuovo piano di commercio, attenzione esclusiva verso il risanamento senza alcun progetto di sviluppo) incidono in maniera negativa sulla stessa esistenza di imprese che operano da anni, alcune anche con storie risalenti alla metà del secolo scorso, molte delle quali hanno sempre contribuito alla crescita economica, sociale, professionale, culturale dell’isola.
Non siamo ostili al cambiamento, anche perchè l’innovazione appartiene al nostro dna. Ma il cambiamento che vogliamo e’ quello che faccia guardare al futuro di tutte le imprese, esistenti e future, sulla base di valutazione economiche di sviluppo serio e duraturo. Già in altre occasioni avevano paventato il pericolo per cui sulla base di apparenti semplici scelte o non scelte in alcuni casi come
la creazione di zone pedonali ampie non assecondate da adeguate zone di sosta nelle vicinanze,
la realizzazione di piani di mobilità non adeguati rispetto ad una popolazione così numerosa;
la molteplicità di lavori pubblici nello stesso periodo e per lungo tempo che impediscono o limitano l’accesso ai negozi;
l’adeguato ripristino momentaneo della viabilità in arterie interessate dai lavori per consentire alle aziende del posto di “respirare” nei ponti di primavera;
la paralisi dell’AMP nonostante più volte abbiano sollecitato la revisione della zonizzazione del Regno di Nettuno che in questo momento sub governo della Capitaneria di Porto di Napoli, sembra ancora ostaggio di lotte politiche, rendendola di fatto inefficiente, inefficace, vincolata e assolutamente inaccessibile ai natanti, nonostante nel tempo abbiamo anche noi come associazione e come operatori offerto tutta la nostra disponibilità per soluzioni che possano coniugare tutti gli interessi coinvolti, economici, commerciali, abitativi ambientali. (La consapevolezza e la sapienza dei nativi, dei marinai, dei marittimi, degli imprenditori della zona, dalla Corricella alla Chiaia è tale da poter affrontare interventi che facciano coesistere tutte i diversi aspetti da tutelare e valorizzare. Anche prima dell’esistenza di vincoli, anche prima della nascita di Enti di gestione, questo luogo era assurto a modello di bellezza, di storia, di coesistenza);
si possa determinare il successo o la contrazione del commercio, per cui vengono a modificarsi od ad annullarsi anche i progetti di sviluppo delle imprese.
Sono, a nostro avviso, da rivedere insieme modalità e tempi di talune, perché se prese troppo a cuor leggero rischiano seriamente di compromettere la redditività delle imprese. Soluzioni eque , rispettose degli interessi di tutti, tanto di quelli pubblici, politici e non, quanto degli interessi privati, economici e non, possono coesistere attraverso soluzioni condivise, ma sopratutto soluzioni giuste.
La gradualità di talune scelte, attraverso soluzioni operative progressive non minano l’efficacia degli obiettivi finali, ma possono salvaguardare gli interessi in gioco e coinvolgere gli interessati verso le soluzioni prospettate. Si può scegliere dando il giusto tempo e la giusta misura alle imprese di organizzarsi e di collaborare. Chiediamo un cambio di passo! Un cambio di passo nei rapporti con le PMI, che da sempre sono protagoniste della storia economica, sociale, professionale, artistica, culturale delle città e dei paesi.
….e basta con il copia e incolla…….ma è possibile che non può uscire una notizia che subito qualcuno la fa sua e fa vedere che ne capisce qualcosa!!!!!!
Procida è una realtà economica diversa da qualsiasi altra studiata sui libri universitari. Da questo si deve partire se vogliamo dare una mano alla nostra economia!!!!!
Vorrei sapere dal direttore chi è l’assessore al commercio a procida. Grazie