Redazione | La nomina del Ministero dell’Ambiente del direttore pro-tempore dell’AMP Regno di Nettuno Antonino Miccio, giunge sotto certi aspetti anche con notevole ritardo. Da quasi un anno come ricorderanno i nostri lettori, con il defenestramento di Riccardo Strada, la gestione ordinaria e il relativo commissariamento ( per manifesta incapacità delle amministrazioni locali di Ischia e Procida ) hanno prodotto solo ritardi e un ulteriori disservizi. Del resto con la gestione affidata alla Capitaneria del Porto di Napoli, diversamente non poteva essere.
E così il Ministero dopo aver “cincischiato” per quasi un anno, si decide ad affidare la gestione direttiva ad un esperto di aree marine Protette. Il curriculum di Miccio è di tutto rispetto e a dare il benvenuto al neo direttore non sono i sindaci o gli amministratori, ma bensì l’ex direttore Riccardo Strada che ha affidato alla pagina di facebook alcune sue considerazioni in merito.
Scrive Riccardo Strada: “Finalmente la Capitaneria di Porto di Napoli, Commissario del Regno di Nettuno ha chiesto ad una persona competente e capace di affiancarla nella gestione commissariale. AUGURI AD Antonino Miccio Al quale ho offerto da subito la massima collaborazione per ricostruire e riprendere la storia dei programmi di gestione dell’AMP. Sono contento che il compito sia affidato ad un amico, sapiente navigatore nella giungla delle amministrazioni locali.”
Al neo direttore comunque a differenza di quanto è stato fatto intendere, è stato affidato un incarico a tempo. Lui stesso si è detto contento di accogliere l’invito del Ministero e di accettare volentieri l’incarico, ma lo stesso sarà comunque sotto la stretta sorveglianza della Capitaneria di Porto di Napoli.
Un direttore sotto tutela meglio di niente è, no? In effetti che fine farà l”intera area e il consorzio, solo chi possiede una pala di vetro potrebbe dirlo. Allo stato attuale, la fase di stallo amministrativo è latente e il nuovo direttore solo in parte potrà mettere una pezza ad ogni esigenza. Del resto le comunità di Ischia e Procida e le amministrazioni da tempo chiedono di capire che cosa fare dell’intero sistema che con grande fatica era stato messo in piedi.
Tutto ci grazie al maldestro tentativo ( riuscito) di una cattiva gestione politica ha fatto si che saltasse tutto per aria. E di ciò se ne sono accorti anche al Ministero che pare non sia proprio più intenzionato a dare più in futuro ai comuni la gestione del Consorzio.