Redazione | I significativi cambiamenti registrati in questi anni in tema di assistenza sanitaria ed in particolare in quella ospedaliera, hanno richiesto un sostanziale ammodernamento del SSN , partendo da alcune tematiche prioritarie, come l’implementazione della Clinical Governance e la sicurezza delle cure, la ricerca e l’innovazione, nonché gli impegni che discendono dall’appartenenza alla comunità europea, anche a seguito dell’adozione della Direttiva EU/24/2011 sulla mobilità transfrontaliera, la necessaria riorganizzazione della rete ospedaliera in base a standard di dotazione strutturale e tecnologica, bacino di utenza, complessità delle prestazioni erogate.
Tutte le strutture sanitarie – dunque – che concorrono a garantire gli obiettivi assistenziali debbono operare secondo il principio della efficacia, qualità e sicurezza delle cure, dell’efficienza, della centralità del paziente e dell’umanizzazione, nel rispetto della dignità della persona. Il riequilibrio dei ruoli tra ospedale e territorio e una più adeguata attenzione alle cure graduate costituiscono oggi gli obiettivi di politica sanitaria verso cui i sistemi sanitari più avanzati si sono indirizzati per dare risposte concrete a nuovi bisogni di salute determinati dagli effetti delle tre transizioni – epidemiologica, demografica e sociale – che hanno modificato il quadro di riferimento negli ultimi decenni. Un tale cambiamento strutturale e organizzativo hanno determinato una inevitabile ridistribuzione delle risorse e tutto ciò ha creato incomprensioni e cattive gestioni.
Da mesi la Regione Campania è al centro di una rimodulazione del piano ospedaliero che di fatto sta scontentando un po’ tutti. Dalle strutture sanitarie più importanti a quelle periferiche come quella dell’isola di Arturo. A tal proposito ieri l’altro il civico consesso – su proposta del gruppo consiliare di “Per Procida” – ha evaso un ordine del giorno approvato all’unanimità che sviscereremo domani.
Oggi ci soffermiamo sulle parole del coordinatore del Tribuale del Malato ed ex Sindaco Anellino Scotto di Santolo che è intervenuto duramente sui fatti in questione: «Siamo punto e a capo, dopo decenni di lotte, di proteste, di richieste per avere nella piccola isola di Procida un Ospedale che potesse soccorrere la cittadinanza in casi gravi e urgenti, apprendiamo sgomenti che, nel Piano Ospedaliero Regionale, è stato deciso di eliminare il Presidio Ospedaliero per lasciare sull’isola solo la chirurgia ambulatoriale, ossia quella che già viene effettuata dal Distretto Sanitario. Si legge, infatti, nella bozza che non ci saranno più gli anestesisti e i rianimatori previsti nel caso di codice rosso, ossia di quei pazienti per i quali è necessario il trasporto con elicottero sulla terraferma. Inoltre, non potrà essere effettuato alcun intervento chirurgico, per cui è morte certa in quei casi urgenti in cui si richiede la presenza dell’anestesista. Ricordiamo che in passato Procida ha chiesto più volte con forza l’Ospedale, proprio per assicurare l’emergenza e per interventi di elezione. Gravi e dolorosi episodi hanno portato i cittadini sulle strade per rivendicare il diritto sacrosanto di assistenza sanitaria. Purtroppo, oggi, per motivi che non si comprendono, viene deciso di sospendere un servizio sanitario pubblico esistente e si elimina tout court la possibilità di prestare soccorso nei casi gravi.
No! Procida non può perdere la struttura ospedaliera – continua Scotto di Santolo – perché la mancanza di essa significherebbe in molti casi morte certa. Non dimentichiamo che solo nell’ultimo anno solare, l’Ospedale di Procida ha dato soccorso a 150 casi urgenti e gravissimi (Codice giallo e rosso), oltre altri diverse centinaia di casi risolti in loco. Come mai la ASL Na 2 Nord non si è ribellata a tale assurda decisione o è stata lei stessa, per interessi di parte, ha decidere di tagliare solo su Procida e soprattutto sull’emergenza sanitaria? Come mai, dopo la convinta adesione delle istituzioni sanitarie alle richieste dei procidani che ha dato all’isola un presidio ospedaliero, oggi si fa marcia indietro e con un colpo di spugna si intende cancellare un giusto e doveroso provvedimento adottato per i cittadini di Procida?
Il Tribunale dei diritti del malato di Cittadinanzattiva denuncia la gravità di tale scelta che viola i diritti fondamentali del malato e sollecita una forte mobilitazione che faccia sentire il grido di dolore dell’intera comunità isolana di fronte ad una proposta assurda che vanifica l’impegno profuso in questi anni. Nella nostra Costituzione la salute è uno dei primi diritti e lo Stato deve assicurare a chi è residente su una piccola isola la cura di essa. Senza l’Ospedale Procida tornerebbe indietro di decenni e vedrebbe cancellati quei sacrosanti diritti costituzionali. Non si può rimanere inerti – conclude Anellino Scotto di Santolo – di fronte a questo folle progetto, per cui occorre una forte protesta dell’isola intera capeggiata dalle istituzioni tutte: in primis dal Consiglio Comunale. Procida non può restare in silenzio di fronte ad un piano che lascia precipitare la sanità ospedaliera a Procida nella tenebre della disperazione. Si piangono ancora i morti del passato ma non vorremmo trovarci domani a piangere altri morti, per inadempienza di Stato. Sarebbe troppo grave!».
……intanto si fanno ancora discorsi inutili sui percorsi nuovi degli autobus…..su vivara aperta per l’ennesima volta…..si fanno ancora foto come studentelli in gita alla reggia di caserta ( transatlantico per i nostri politici in erba)….si spostano vasi orrendi a delimitare la zona acquisita con la militanza al partito davanti al ristorante….ecc ecc.
io…speriamo che me la cavo!!!! (intendo che rimango sempre bene in salute e non ricorrere alle strutture ospedaliere isolane ormai solo un bel palazzo)