Redazione | Continua il nostro viaggio nei NO alla nuova ipotesi di rimodulazione e riqualificazione dell’assistenza sanitaria sull’isola di Arturo. E così dopo aver ospitato ieri le importanti dichiarazioni del coordinatore del Tribunale del Malato Anellino Scotto di Santolo, oggi evidenziamo il dato politico con l’approvazione all’unanimità di un ordine del giorno voluto dal gruppo consiliare di “Per Procida” che di fatto da mandato al Sindaco e a tutta l’amministrazione ad adoperarsi per superare l’impasse esistente. Il deliberato evaso parte dai fondamentali principi della cara costituzionale, ripercorre le tappe delle varie delle vicende legate alla sanità sull’isola, e cioè:
Il Consiglio comunale,
premesso che l’articolo 32 della Costituzione garantisce il diritto alla salute, considerato fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività; – che l’articolo 117 comma 2 della Costituzione attribuisce allo Stato la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale; – evidenziato che questo civico consesso ha sempre assunto posizioni unitarie in difesa del diritto alla salute che a dimostrazione di ciò va ricordata la battaglia che negli anni 2004/2005 fu combattuta per evitare il ridimensionamento del pronto soccorso attivo di Procida e la sua sostituzione con un ospedale di comunità; – ricordato che con atto deliberativo del Consiglio Comunale n 80 del 22 12 2005 reso in occasione della inaugurazione del pronto soccorso attivo di Procida con l’intervento dell’allora presidente della Giunta regionale e del direttore generale dell’Asl Napoli 2, fu provato l’impegno politico che qualora si fosse proceduto a modificare il modello organizzativo della sanità a Procida esso sarebbe stato concordato dalle competenti istituzioni regionali e dell’ASL previa concertazione e consenso del Comune; – osservato altresì il Sindaco quale autorità sanitaria locale ai sensi dell’articolo 15 della legge 833 78 istitutiva del Servizio sanitario nazionale non può essere scavalcato dai competenti organi di gestione con decisione unilaterale e che modificano pregiudicano l’assetto organizzativo esistente e a suo tempo concordato e la conseguenze possono incidere negativamente sul piano della Salute quale bene individuale e collettivo; – evidenziato ancora che la proposta del piano di rimodulazione riqualificazione della rete ospedaliera i sensi del DM 70/2015 prevede per l’Isola dei Procida un netto ridimensionamento del modello assistenziale sanitario esistente con la soppressione del pronto soccorso attivo e relativi servizi e la sostituzione con un punto di osservazione breve con conseguente abolizione tutto il personale ospedaliero specializzato e la presenza di un ospedale di comunità gestito dai medici di base
Delibera:
- respingere l’ipotesi di piano ospedaliero reso ai sensi del DM 20 15 per quel che riguarda la nostra isola sul quale esprime parere nettamente in negativo
- chiedere la conservazione del pronto soccorso opportunamente migliorato e razionalizzato quale struttura essenziale salvavita per il territorio isolano
- chiedere un immediato incontro con la delegazione dell’amministrazione comunale, il consiglio comunale insieme i rappresentanti il Tribunale del malato con il Presidente della Giunta regionale e con la Commissione Sanità del Consiglio regionale con gli organi tecnici della commissione e del commissario straordinario regionale della sanità
- inviare esposto al Ministero della Sanità quale organo competente garantire il livello essenziale di assistenza sanitaria su tutto il territorio nazionale
- individuare tutte le iniziative a partire dalla sottoscrizione di cittadini e di tutti i colori interessati alla presenza di una struttura sanitaria funzionale ed efficiente finalizzato a rendere particolarmente attendibile la cittadinanza alle problematiche della Salute.
Se questo è quanto opportunamente evaso dal civico consesso interessante è la relazione dell’ex assessore e alla sanità ed oggi consigliere Comunale Maria Capodanno:
«Il gruppo consiliare per Procida ha chiesto il 23 marzo questa seduta del consiglio comunale aperto al contributo delle associazioni presenti sul territorio quali il Tribunale del malato al fine di discutere la proposta finora solo approntata del piano di rimodulazione e riqualificazione della rete ospedaliera ai sensi del decreto del Ministero numero 70 del 2015 che vorrà esaminato prossimamente dagli organi competenti della Regione Campania. Nonostante che il presidente De Luca affermi che il suddetto piano ipotizzato presenta miglioramento e rafforzamento della rete ospedaliera su tutto il territorio regionale a parere del gruppo “Per Procida” sulla base di una lettura attenta del documento per la nostra isola non è assolutamente positivo. Infatti dall’attuale presidio ospedaliero con pronto soccorso attivo h24 dotato di 9 posti letto si passa ad un ospedale di comunità gestito dai medici di base è da un punto di primo intervento dotato di 4 posti letto di osservazione con attività di chirurgia ambulatoriale che attualmente già svolge presso la sede del distretto sanitario. La proposta pare il tutto insufficiente e motivata a fare tornare l’isola indietro come i tempi della Astanteria presso l’ Albano Francescano. La posizione dell’amministrazione comunale dei consiglieri comunali che si sono succeduti negli ultimi decenni è stata da sempre caratterizzata da un forte senso di responsabilità. Nessuno ha mai chiesto strutture mastodontiche quanto inutili ben sapendo che la limitazione della utenza non poteva prevedere costosi attività specialistiche che oltre ad avere un loro notevole costo economico sarebbe il risultato ampiamente inattive. Viceversa la richiesta da sempre formulata hanno risposto alla domanda di assicurare all’isola i livelli essenziali delle prestazioni di assistenza che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale ai sensi dell’articolo 117 comma 2 lettera M della Costituzione tenuto conto del carattere insulare del nostro Comune non va infatti dimenticato che l’articolo 32 della medesima Carta Costituzionale al comma 1 recita che la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività. Il nuovo piano ospedaliero di cui trattasi a nostro avviso viola i principi di cui ai richiamati articoli 32 e 117 perciò qualora si tratta pertanto qualora si tratta di conciliare queste irrimediabili esigenze con un contenimento del livello economico della spesa vi sono ben altri strumenti organizzativi che possono essere posti in atto. In altri termini non vorremmo che logiche corporative interne alla organizzazione aziendale della Asl Napoli 2 Nord avessero ispirato una ipotesi semplicistica ed inaccettabile ridimensionando la presenza ospedaliere nella nostra isola, sul presupposto che i Procidani possano accettare senza batter ciglio una riduzione sostanziale del livello di assistenza .Lo scopo di questa seduta è quella di produrre documenti ed iniziative attive in difesa delle esigenze di salute. Ma anche quello di creare i presupposti per una mobilitazione permanente della cittadinanza in difesa del primario diritto alla salute peraltro costituzionalmente garantito. Accanto alla le cose innanzitutto vorrei sottolineare altresì alcune circostanze. In primo luogo osservo che l’isola di Procida rispetto ad Ischia e Capri è l’unica ad essere ridimensionato o meglio degradata. Per le altre due isole si ha un rafforzamento delle strutture ospedaliere cosa che non avviene per Procida. Infatti per la nostra isola gli operatori sanitari ospedalieri verranno soppressi, un secondo aspetto della questione da evidenziare: il pronto soccorso attivo esistente ha contribuito in questo periodo a salvare letteralmente non poche vite umane che prima del trasferimento in terraferma avevano necessità di essere immediatamente soccorsi. Sul piano chirurgico ed ostetrico almeno due o tre parti all’anno avvengono al pronto soccorso procidano, ne consegue che la presenza del pronto soccorso attivo a Procida è assolutamente indispensabile. Non vale l’osservazione relativa al parametro costi-benefici perché il diritto alla salute, diritto primario costituzionalmente riconosciuto è garantita in tutto il territorio. In campo sanitario l’unico criterio accettabile di contenimento della spesa è quello relativo alla lotta agli sprechi che sono tutt’ora molteplici ad ogni livello e che vengono protetti anche dagli interessi di una famelica burocrazia nel settore. Peraltro le amministrazioni comunali precedenti come quella attuale si sono sempre dichiarati disponibili a discutere eventuali nuove soluzioni logistiche amministrative partendo dalla irrinunciabile presenza di un pronto soccorso attivo e anche il rafforzamento di quello presente. Basta pensare che negli ultimi 15 anni il Comune ha messo a disposizione dell’ASL il conservatorio delle Orfane diventato sede del presidio ospedaliero e che le attuale Elisuperfice è stata costruita sul demanio patrimoniale del Comune e attrezzato anche i trasferimenti notturni. Da tutto quando procede ne deriva l’immediata necessità di proporre un incontro con le strutture politiche, dal presidente della giunta fino alle commissione consiliare, da parte di una delegazione unitaria con la presenza anche dell’associazione qual è il tribunale malato. Ma non possiamo fermarci qui bisogna insistere nel modo più deciso e determinato affinché le richieste ragionevoli del Comune siano accolte e garantite e per quando è necessario anche una mobilitazione popolare di tutti i cittadini procidani e anche degli ospiti che frequentano assiduamente la nostra isola e che vengono sistematicamente riguardati dalle ipotesi del nuovo presidio ospedaliero . Agli occhi dagli ispiratori del piano Procida appare un’isola deserta dimenticando tra l’altro che al di là della presenza turistica e la più popolose dell’Europa con una densità di circa 3000 abitanti per chilometro quadrato, avendo tre volte quella di Ischia e due volte quella di Capri. Auspichiamo perciò una mobilitazione popolare insieme anche una massiccia sottoscrizione che possa tenere alta la vigilanza sul tema fondamentale il diritto alla salute e quindi di una buona e giusto sanità a Procida».