Redazione | Attraverso il decano Don Lello Ponticelli, anche l’arcivescovo di Napoli Crescenzio SEPE, ha fatto sentire la sua voce autorevole in queste ore sulla vicenda della chiusura dell’ospedale procidano:
«Come pastore desidero esprimere vicinanza e fare mie le fondate preoccupazioni degli abitanti dell’isola di Procida circa la chiusura dell’attuale presidio ospedaliero. Auspico una urgente e piu’ ponderata considerazione nell’ applicare anche a Procida tutte le deroghe previste dalla legge e, comunque, una piu’ adeguata considerazione delle peculiarita’ della piccola isola del golfo. durante l’anno, infatti, soprattutto a motivo delle condizioni meteo avverse, Procida si trova piu’ volte in una condizione di vero isolamento. Sono informato, tra l’altro, che gia’ nel passato, anche recente, si sono salvate vite umane perche’ si e’ potuto intervenire in loco, mentre sono morte delle persone perche’ precedentemente all’attuale struttura, non si era riusciti a garantire. Unisco la mia voce a quella degli abitanti dell’isola nel chiedere con forza una riconsiderazione delle decisioni da prendere non in base alla quantita’ delle persone coinvolte, ma alla loro dignita’ , alle urgenze di un diritto primario come quello alla salute e alle concrete condizioni di vita che, nel caso di Procida, sono gia’ purtroppo e per piu’ motivi penalizzate».
e mangio la mia bella mozzarella …