Redazione | A soli due giorni dall’inizio del Procida Film Festival 2016, che sta riscuotendo un discreto successo sull’isola, giunge in redazione una lettera a firma di un giornalista Francesco Servino, residente a Terzigno che porta alla ribalta una situazione incresciosa:
«Il Procida Film Festival prevedeva una sezione per i “Movie Script”, ovvero “una storia dalla quale può avere origine un film” avente come tema i “cinque sensi” o l’isola di Procida di “non più di 10 pagine con font di 14” (informazioni riportate sul sito ufficiale della rassegna). Ho inviato il mio script tramite posta elettronica entro i termini indicati dal bando chiedendo l’accortezza agli organizzatori di darmi conferma dell’avvenuta ricezione del materiale e che il tutto fosse conforme al regolamento. Non ho ricevuto risposta, ma dopo qualche giorno ho appreso dalla pagina facebook ufficiale del Procida Film Festival di essere stato selezionato e che la mia opera, aderendo a tutti i criteri di scelta, sarebbe stata “protagonista” della rassegna dal 7 all’11 Giugno 2016. Ho chiesto quindi delucidazioni, sempre a mezzo posta, sulle modalità di svolgimento del Festival, volendo prenotare una stanza sull’isola per assistere alla serata finale di premiazione: anche stavolta non ho ricevuto risposta. Non sapevo quindi se annullare i miei impegni per recarmi lo stesso a Procida. Mercoledì 8 Giugno è arrivato il “comunicato importante”: sulla pagina facebook del Procida Film Festival, la giuria, nella persona del presidente Gino Aveta, “comunica che per la categoria movie script il premio non verrà assegnato perchè nessuna delle opere è stata ritenuta sufficientemente aderente alle caratteristiche richieste”. Il post in questione, dopo educate proteste da parte mia e di un altro partecipante, è stato rimosso dalla pagina: intuendo che ciò accadesse ho catturato le schermate. Il mio script rispetta pienamente le linee guida indicate nel bando: ho trattato, infatti, sia il tema dei cinque sensi che quello dell’Isola di Procida. Sono un mestierante della scrittura e della comunicazione, so impostare una cartella editoriale e modificare un font, escludo pure un problema tecnico (che avrebbe coinvolto tutte le opere in concorso, circostanza impossibile). Insomma, è stata tagliata un’intera categoria di opere selezionate perchè ci si è accorti, a festival in corso e a tre giorni dalla premiazione, che non erano “sufficientemente” aderenti alle “caratteristiche” richieste. Quel “sufficientemente”, ovviamente, è una presa in giro: lo script che ho inviato rientra abbondantemente nei parametri indicati nel bando, ho trattato infatti ciascuno dei cinque sensi in una specifica scena e ho descritto i luoghi di Procida.
La (im)motivazione data dalla giuria mi danneggia professionalmente facendo credere che la mia opera, al pari di tutte le altre, fosse scadente: è possibile credere a una valutazione del genere dopo aver superato la selezione? Ovviamente no, è un controsenso.
Il parere di una giuria è insandacabile e va rispettato quando esprime un serio giudizio: una volta che i Movie Script sono stati selezionati ne andava premiato uno, non tagliata un’intera categoria. Tutti gli script hanno passato la selezione, quindi erano tutti “sufficientemente” aderenti alle caratteristiche richieste. Reputo quindi inaccettabile la decisione della giuria del Procida Film Festival e una mancanza di rispetto verso i partecipanti: ho preso parte a molti concorsi letterari e cinematografici, vengo dalla vittoria di un prestigioso premio di sceneggiatura a Maggio, conosco addirittura gran parte dei cortometraggi selezionati nella rassegna, ma mai ho visto una categoria di opere selezionate tagliata durante un festival. Non è mia intenzione denigrare qualcuno in particolare nè voglio gettare un’ombra su un festival comunque piccolo che spero cresca nell’organizzazione e nella serietà: descrivo i fatti come sono andati, tenendo fede al mio voto di cronista, perchè questo fatto non può passare in sordina o il festival raccoglierebbe solo elogi. Quanto accaduto è un’offesa a una professione basilare del cinema, quella del soggettista-sceneggiatore. Fin quando accadranno queste “stranezze” nei festival, tanti appassionati continueranno a sprecare tempo e energie mentali partecipando: gli organizzatori e la giuria del Procida Film Festival facciano luce su quanto accaduto e chiariscano l’errore che hanno commesso. E’ una questione di correttezza e di rispetto. Ho invitato altresì la giuria a inviare un attestato di partecipazione digitale a noi poveri disgraziati che in buona fede abbiamo partecipato al Festival: magro contentino ma, a mio avviso, doveroso per rimediare al pasticcio commesso. Mi è stato infine suggerito, su facebook, di concorrere nuovamente il prossimo anno: mi chiedo chi, alla luce di quanto accaduto, possa prendere in considerazione di partecipare a un festival che “brucia” i lavori selezionati. Sono sì disposto a partecipare ancora, ma come membro della giuria, perchè con me presente certe situazioni non accadrebbero. Dell’isola di Procida sono innamorato: il festival non era che un piacevole pretesto per un soggiorno e certamente non sarà questa spiacevole esperienza a rendermela antipatica. Resto in attesa di un valido chiarimento».