Redazione | «Rifacemmo la strada ma lentamente, mettendoci a sedere sotto tutti gli alberi, all’ombra di tutti i pergolati, discorrendo, fantasticando o comperando da tutte le giovani procidane i panieri di fichi, di nespole, d’uva che esse portavano, e lasciando così passare il tempo». Una di quelle era Graziella di cui Alphonse de Lamartine s’innamorò perdutamente trasponendola nel personaggio del suo celeberrimo romanzo che ispira da ben 66anni l’elezione di Graziella.
A vincerla è stata Andrea Peruffo, 19 anni in rappresentanza della grancia di Sant’Antuono. A eleggerla, una giuria tecnica presieduta dal regista Piero Cannizzaro e da una giuria popolare scelta tra il pubblico.
Vestite col costume tradizionale “alla greca” autentico, le ragazze hanno sfilato per il centro storico dell’isola, accompagnate da giovani marinai in costume ottocentesco. Dalla splendida Piazza dei Martiri che affaccia sulla marina dei Pescatori per arrivare, scendendo da via Principe Umberto, a Marina Grande. A far da cornice tantissime bimbe vestite a Grazielline.
Ancora una volta la serata della elezione di Graziella, nei tre giorni della Sagra del Mare, rappresenta un momento di profonda identificazione culturale, con la partecipazione di migliaia di persone. Una tradizione unica nel suo genere nel panorama estivo campano che testimonia, semmai ce ne fosse bisogno, quanto la leggenda sia viva e vitale ed i volti ed i sorrisi delle undici giovani procidane, che hanno applaudito la vincitrice, incoraggiano a proseguire sulla strada tracciata ormai da più di mezzo secolo.
La Storia
Era il 1811 quanto il poeta francese Alphonse De Lamartine durante un suo viaggio giovanile in Italia, soggiornò sull’isola di Procida e rimase folgorato da una giovane isolana dalle umili origini, Graziella. Per lui che fino a quel momento aveva vissuto amori dissoluti, la fanciulla venne presto a rappresentare il prototipo di quell’amore vagheggiato dagli spiriti romantici del tempo.
Vissuto sullo sfondo del paesaggio idilliaco dell’isola, l’amore tra il poeta e la giovane Graziella, poco più che adolescente, ebbe una tragica fine con la morte della giovane durante la penosa attesa del ritorno di lui richiamato in Francia. Graziella non fu certo un personaggio inventato per De Lamartine che la rese protagonista del suo romanzo, intitolato appunto “Graziella”, proprio per espiarne il divorante senso di colpa.
In realtà questa giovane figlia di pescatori, appena sedicenne, non morì di pene d’ amore, bensì di tubercolosi – è una verità che traspare dalle lettere che la giovane gli aveva inviato – ma da allora, grazie al De Lamartine che l’aveva immortalata nel suo breve romanzo, Graziella è divenuta un personaggio simbolo dell’isola, una sorta di fantasma romantico che aleggia tra quelle stradine tortuose, gli agrumeti e le coste baciate dal mare
foto Vision Studio di Aniello Intartaglia