• Ven. Nov 22nd, 2024

TGPROCIDA

Raccontare il presente, capire il futuro

L’editoriale di ENZO ESPOSITO: «L’AMMINISTRAZIONE CHE NON C’E’»

Ditgprocida

Ago 9, 2016

Enzo Esposito | A 14 mesi dal suo insediamento appare opportuno formulare un parere sull’azione dell’Amministrazione Comunale. La prima cosa che colpisce è l’assoluta ignoranza sul ruolo e le funzioni del Comune, che, come ente giuridico, è sottoposto a leggi, regolamenti e normative molto ampie e ben determinate.

Solo così si spiega l’assoluta assenza di una qualsiasi ipotesi politica sui problemi dell’assetto del territorio e dell’urbanistica, sulle politiche sociali, sui lavori pubblici, sul turismo.  Viceversa, fin dall’inizio si è assistito a posizioni fantasiose e strampalate, come la vicenda del c.d. spoil system, un istituto che non esiste nella legislazione italiana, nella quale viceversa vige il principio della continuità amministrativa dello Stato.

Invece l’amministrazione comunale ha preteso di applicare la sostituzione immediata di persone delegate dal Comune in corso di mandato (come nella società Marina di Procida,  nella Riserva di Vivara, nell’Albano Francescano), sostenendo che non erano di fiducia della stessa, allo scopo di sistemare alcuni “amici” e “clienti”, senza pensare che la fiducia, nel caso, era da considerare fra il titolare dell’incarico e il Comune, in quanto ente, e non nella persona degli amministratori, ottenendo, peraltro, risultati modesti se non peggiori.

Un altro aspetto che viene in evidenza nell’azione dell’amministrazione è la propria eccezionale autoreferenzialità. Questa tendenza esprime da un lato un narcisismo esasperato, per cui anche le cose più banali e ordinarie vengono strombazzate sui social network come fatti eclatanti ed eccezionali, e dall’altro la tendenza di scansare i problemi e soprattutto le responsabilità.

Così la celebrazione di un matrimonio civile diviene un evento, come pure l’affissione degli orari degli autobus da parte dell’assessore, senza considerare che tali atti, ancorchè dovuti, possono risultare anche simpatici, ma certamente non sono prioritari e non riguardano il ruolo istituzionale dell’amministratore, che è ben altro.  D’altra parte si cerca sempre di evitare responsabilità attribuendo la colpa di tutto, alle precedenti amministrazioni.  Emblematico è il caso del presunto dissesto.  É difficile, infatti, che il Comune di Procida potesse essere dichiarato in dissesto, in quanto il legislatore nazionale consente agli enti locali di poter “spalmare” i propri debiti in trent’anni. Detta possibilità poteva essere applicata dal Comune sin dalla sua entrata in vigore, in virtù dei principi generali del diritto in materia di successioni di leggi nel tempo. Al contrario, gli attuali amministratori hanno fatto di tutto per ostacolare questa ipotesi, paventando il “fantasma” del dissesto, al solo fine di poter attribuire la colpa di tutti i mali alle passate amministrazioni. Si è continuato, pertanto, nella sequenza delle lamentele sulla mancanza di fondi “sperperati” in precedenza.  In verità, va detto che i precedenti amministratori hanno affrontato la situazione sotto l’aspetto strutturale, in quanto il comune di Procida, per le sue limitate entrate (quest’anno 400.000,00 euro dallo Stato, Imu e Tari), non può far fronte alle spese correnti, se non diminuiscono significativamente.

Ciò non potrà certamente avvenire limitando l’acquisto di carta per le fotocopie, ma ad esempio attraverso prepensionamento del personale, che garantirà, a regime, un milione di euro di risparmio all’anno, come deliberato dalla precedente amministrazione.

In questo quadro si inseriscono le autentiche “balle” propagandate sui presunti quanto inesistenti successi amministrativi.  Per fare un solo esempio va ricordato il roboante annuncio del raggiunto pareggio di bilancio preventivo che, secondo la dichiarazione, avrebbe dovuto “garantire un avvenire migliore e senza debiti ai nostri figli”. Così  si dimostra di ignorare,  in modo grossolano,  che il pareggio del bilancio preventivo degli enti pubblici in Italia è obbligatorio  ed è  previsto almeno da oltre un secolo (R.D. 148/1915).  Infatti, il bilancio preventivo non ha un valore economico finanziario ma programmatico e autorizzatorio, ovvero serve ad autorizzare le entrate e le uscite.

Colpisce, altresì, l’incapacità di avere un qualsiasi rapporto politico con la Regione, nonostante la comune omogeneità politica di centrosinistra.  Così in un anno non si è riuscito nemmeno a fissare un appuntamento con l’assessore regionale all’urbanistica e, nel caso dell’ospedale, Procida è stata semplicemente ed illegittimamente maltrattata proprio dalla Regione. Da quanto precede si evidenzia che l’azione della amministrazione in questi 14 mesi è risultata semplicemente inesistente. Innumerevoli altri esempi potrebbero addursi a sostegno di questa tesi, come il caso dell’ex carcere su cui non esistono, nemmeno a livello di ipotesi, progetti e proposte di utilizzo.  Tutto ciò non centra niente con la nuova politica la partecipazione democratica e il bene comune di cui con retorica si riempiono la bocca: anzi è l’esatto contrario. In conclusione, superata la fase iniziale dei facili entusiasmi, ci si avvia lentamente verso uno stato di assuefazione “pre agonico”.  In altri termini ad un’amministrazione comunale che aveva carenza di direzione politica e gestionale, ma anche presenze di persone di indubbia capacità e impegno politico, è succeduta un’altra che semplicemente non c’è.

6 commenti su “L’editoriale di ENZO ESPOSITO: «L’AMMINISTRAZIONE CHE NON C’E’»”
  1. In queste poche righe, risplende la triste verità che il nuovo da me voluto come tanti altri, ha affondato Procida ed i procidani,chiedere le dimissione a persone del genere è inutile, la superbia e la loro non capacità di vedere la realtà dei fatti li mantiene lontani da quello che sarebbe buono è corretto per l’intera comunità che gli ha sostenuti.

  2. Message

    Non volendo esprimere una opinione sul contenuto deli’articolo,una cosa va sicuramente detta :
    – Siamo in un’altra era politica
    – Il giocare su più tavoli in termini politici non ha dato i frutti sperati e non li darà
    – Aver cercato in tutti i modi di indebolire una figura politica rispetto ad un’altra
    -Il risultato è stato la giusta punizione… AMBROSINO
    – Il domani è ancora lontano!!!

  3. ….il nuovo che avanza…il bene comune…gli asinelli…le feste….le foto….i selfie…le barche a remi per gli amici…etc stc…se prima stavamo male adesso stiamo male male male

  4. Sig. Esposito la sua disamina è stata di palmare chiarezza, facilmente comprensibile nonché del tutto condivisibile da chi come me e tanti altri, non si sono lasciati ammaliare dai canti di vittoria che ricordano tempi e civiltà passate.
    Su una cosa però sono in netto disappunto, definire quest’amministrazione di “centrosinistra”, non si può sentire, quest’amministrazione senza entrare nel merito non ha NULLA di politico, ne nell’amministrare ne nelle tradizioni ne tantomeno nella cultura politica; è semplicemente un’accozzaglia di persone che credendo ancora in “babbo natale” pensavano che amministrare un Comune fosse la stessa cosa di giocare a “SIM city”.
    Mi chiedo, cosa hanno fatto di costruttivo per il paese???

  5. Message

    Caro Direttore come già in precedenza Ti ho raccontato la crisi politica che ha determinato la vittoria di Ambrosino nasce proprio da un’ antico e arcaico modo di concepire la politica.
    Governare insieme a chi non deve consolidarsi sul territorio e combatterlo dall’interno per evitare una sua emancipazione politica, lavorando contestualmente
    su più tavoli di natura politica cercando di ottenere il massimo profitto.
    Ribadisco il futuro è ancora lontano e Tu caro Direttore continuerai da ottimo giornalista ad essere refugium peccatorum di molti.

  6. Tutto sommato nella

    maggior parte sono d’accordo con il testo di Esposito.

    Ma ,penso,che occorrerebbe un grandissimo approfondimento sulle vicende politiche da qualche decennio a questa parte.

    Emettere un giudizio definitivo è superficiale e deviante.
    Volendo tentare un timido approcio,si potrebbe dire che siamo passati da una oligarchia ,se non da un soggetto monocratico…, che ha padroneggiato per decenni ,facendo si qualche cosa egregia,ma anche cose mostruose,quali il devastamento paesistico,il nepotismo e il clientelissimo ai massimi livelli,un indebitamento pubblico elevatissimo,sprechi a go go ( consulenze,affidamenti diretti senza gare,etc,etc..) una coorte di fedelissimi tappetinii..,d’altronde basta andare a leggere le “delibere di spesa degli ultimi due decenni” ,c’è veramente da chiamare le SS.
    Si spera in un nuovo corso,che non mi sembra all’orizzonte,principalmente perchè il popolo procidano ,penso,che abbia ancora il germe maligno dell’egoismo,dei personalismi,dell’indifferenza.
    Solo se si ha una crescita “sociale,civile,politica ”

    potremmo pensare a una ricrescita,ma,io penso che i cittadini procidani abbiano tutte le potenzialità e le capacità e le professionalità per intraprendere un cammino comune più luminoso.

    Io penso che non bisogna solo distruggere l’avversario politico ,ma, INSIEME

    intraprendere sentieri di tolleranza e rispetto reciproco

Lascia un commento