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GUARDIA COSTIERA: TEMPI DURI PER CHI PRATICA LA PESCA

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Set 3, 2016

Redazione | Giorni fa, presso l’Ufficio Circondariale Marittimo di Procida si è svolto un incontro a favore degli operatori del settore della pesca professionale, al fine di fornire informazioni circa le recenti modifiche normative del decreto legislativo n. 4/2012, introdotte dalla legge n. 154/2016, entrata in vigore lo scorso 25 agosto.

L’incontro ha permesso, così, di illustrare il nuovo regime sanzionatorio, ponendo, in particolare, l’accento sulla depenalizzazione del reato di detenzione, sbarco, trasbordo, trasporto e commercializzazione del prodotto ittico sottomisura, pescato in violazione della taglia minima prevista dalla legge per ogni singola specie. Con la modifica normativa introdotta, tali condotte illecite saranno, dunque, perseguibili attraverso l’irrogazione di sanzioni amministrative pecuniarie che, in proporzione alla quantità di “novellame” illecitamente catturato, saranno comprese tra 1.000 e 75.000 euro.

Anche le pene accessorie applicabili a tali tipologie di illecito hanno avuto un notevole inasprimento, prevedendo la sospensione della licenza di pesca da 3 a 6 mesi, nonché la sospensione del certificato di iscrizione nel registro dei pescatori fino ad un massimo di 3 mesi.

Per la pesca del tonno rosso e del pesce spada, in caso di esemplari sottomisura, le suddette sanzioni pecuniarie saranno raddoppiate, con l’ulteriore applicazione della sanzione accessoria della revoca della licenza di pesca per le infrazioni reiterate nel tempo.

Le novità legislative intervenute interessano non soltanto chi effettuata la pesca professionale, ma anche tutti coloro che praticano la pesca sportiva, la legge n. 154/2016 ha inasprito le sanzioni amministrative applicabili nel caso in cui venga superato il quantitativo massimo giornaliero pro capite dei 5 kg di pescato. Le sanzioni amministrative in questo settore sono comprese da un mimino di 500 ad un massimo di 50.000 euro, in proporzione alla quantità di prodotto ittico catturato e verificato in sede di accertamento. Nel caso in cui il pescatore non professionale commercializzi il pescato la sanzione potrà raggiungere i 12.000 euro.

Vista l’importanza delle novità introdotte dal legislatore, si invita tutti coloro che svolgono attività di pesca professionale o sportiva a prestare la massima attenzione alle modifiche intervenute per una migliore conoscenza e osservanza delle norme in vigore.

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