Redazione | A leggere i comunicati stampa, comunicazioni varie e le tematiche da trattare nel convegno che si terrà giorno 16 prossimo presso l’ex chiesa di S. Margherita Nuova, la proposta che verrebbe formulata potrebbe essere la stessa ipotizzata dalla prima Amministrazione Luigi Muro alla fine degli anni ’90, stante gran parte gli stessi soggetti operanti e qualche importante aspetto da chiarire in più.
Come si ricorda, nel 1999 Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la Soprintendenza per i B. A. A. di Napoli e Provincia pubblicarono un volume (Paparo Edizioni) dal titolo “NATURA MIRABILE –Progetti di restauro ambientale in cui venivano ipotizzati vari interventi in aree ed edifici di particolare interesse storico nella Provincia di Napoli, corredati da ricerche storiche, una notevole quantità di immagini, rilievi tecnici. Per Palazzo d’Avalos veniva proposto il “Progetto per la città dell’Arte e degli Artisti”, con planimetrie per quote e relative destinazioni d’uso. Il lavoro organizzato da tecnici degli Enti anzidetti aveva il patrocinio di Regione, Provincia, Univ. Federico II, Ordine degli Architetti della Prov. di Napoli e la collaborazione dei Comuni interessati tra essi il Comune di Procida, sindaco Luigi Muro.
Nella nota introduttiva delle elaborazioni tecniche si legge: “Il progetto per realizzare a Procida la Città laboratorio dell’Arte e degli Artisti muove dal protocollo di Intesa sottoscritto nel 1997 dal Soprintendente per i B.A.A., dal Soprintendente per i B.A.S. di Napoli, dal Presidente della Fondazione I.D.I.S. (Ist. Per la Diffusione e Valorizzazione della Cultura Scientifica. (NdR L’I.D.I.S intendeva collegare l’iniziativa alla Città della Scienza a Bagnoli). Le premesse poste alla base dell’intesa e del progetto–curato dagli archh. Vincenzo Muro per l’Amministrazione di Procida e Pierino Vacca per la Soprintendenza B.A.A. di Napoli- (NdR elaborati che si possono utilizzare) vedono il Comune di Procida impegnato ad avviare e sviluppare iniziative che danno maggior visibilità e prestigio all’isola ed alle sue importanti risorse culturali ed ambientali, volendo intercettare, con offerta artistico-culturale altamente qualificata. (…) D’altra parte l’interesse del ministero per i Beni e la Attività Culturali coincide con l’interesse espresso dal comune di Procida nel voler promuovere il restauro e la valorizzazione dell’insula di Terra Murata, con particolare riguardo alle emergenze monumentali del cinquecentesco palazzo d’Avalos, già Carcere Vecchio, e del complesso conosciuto quale ex Carcere Nuovo, tutte da destinare ad usi espositivi, culturali e turistici. (…) La Città Laboratorio dell’Arte e degli Artisti dovrà essere un luogo dedicato all’arte contemporanea nel suo farsi. Un posto in cui il progetto, la ricerca, lo studio tecnico che si trova alla base della creazione artistica posano essere esposti al fianco delle opere finite. Un centro in cui artisti, affermati e non, potranno risiedere, incontrarsi, lavorare, discutere, scambiare idee ed esperienze, disporre di laboratori attrezzati per la ricerca e la produzione. Un museo in divenire dotato di una foresteria per accogliere artisti, di ateliers in cui lavorare, di laboratori in cui realizzare opere e sperimentare nuovi materiali, di spazi dedicati a presentazioni temporanee e permanenti ed incontri con il pubblico, di aree espositive temporanee e permanenti, di strutture”
Il progetto che interessava l’intera cittadella prevedeva e predisponeva i dati ed i disegni tecnici un “collegamento sotterraneo meccanico con impianto a fune a doppia navetta con scambio intermedio parte dalla marina, ha una sola fermata allo scambio intermedio ed assicura, alla stazione di arrivo, lo smistamento alla spianata, al palazzo d’Avalos, alla Terra Murata.” La doppia coppia di vagoncini avrebbero dovuto avere una capacità di 80 passeggeri. Questo “segmento progettuale relativo al tema della mobilità e dei collegamenti proposto all’interno di un più ampio studio esteso all’intero territorio di Procida”. Dalle premesse in questa fase di preparazione del convegno sembra che si voglia riprendere la progettualità elaborata nel 1999.
Vari soggetti che all’epoca operarono all’elaborazione dei progetti contenuti nella pubblicazione “NATURA MIRABILE” li ritroviamo al convegno come. Ministero e Soprintendenze Beni Culturali in quest’ultimo caso anche a livello personale come l’arch. Paola Bovier che collaborò) e l’ I.D.I.S.
Al posto della Univ. Federico II troviamo la Suor O. Benincasa e l’Orientale per l’ipotesi di Corsi di Alta Formazione, da chiarire se si tratta degli stessi sperimentati presso l’ex Conservatorio a Terra Murata.
Nel 1999 non se ne fece più niente perché il Ministero decise di mettere in vendita il complesso ex carcere, più volte senza successo. Nel 2013 c’è stato il trasferimento al Comune affinché lo facesse valorizzare dal capitale privato. Dopo molte resistenze si riuscì ad ottenere l’ipotesi un possibile contributo pubblico pari al 20%.
Gli Enti interessati presenti al convegno confermeranno queste percentuali di partecipazione tra pubblico e privato o si impegnano a modificare il Programma di valorizzazione e gli Enti pubblici finanzieranno per intero o in gran parte l’operazione il cui costo complessivo sembra essere molto più dei 70 milioni di Euro previsti? Si provvederà tra l’altro anche al consolidamento dell’intero costone dall’ex Macello a Punta dei Monaci? La gestione sarà a totale carico degli operatori? Il Comune otterrà l’utile ipotizzato dalla concessione, giacché è stato uno delle ragioni a base del trasferimento dallo Stato? Se i soggetti interessati confermeranno le premesse del 1999 chiariranno anche questi aspetti economici?
Vedremo cosa diranno e se confermano i propositi di allora. In ogni caso l’attuale Amministrazione dà atto e dimostra di condividere l’idea di utilizzo che risale alla prima Amministrazione Luigi Muro e a seguire l’acquisizione del complesso da parte della precedente Amministrazione, riallacciando anche contatti con Enti che erano già stati presi in precedenza. Al di là della condivisione o meno dell’operazione complessiva se oggi si intende seguire le stesse soluzioni vuol dire che condividono le scelte dei predecessori contro le quali ci si era espressi in passato. E magari si dovrà convenire che quei diavoli non sono proprio così neri.
qualcuno ha dimenticato il piano di valorizzazione mi sa, che è un perno centrale su cui basare il progetto futuro dell’ex carcere