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L’editoriale di Pasquale Lubrano: «SI RIAFFACCIA IL FANTASMA “DISSESTO”?»

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Set 17, 2016

Pasquale Lubrano | Ci viene segnalata una nuova “pillola” sulla situazione finanziaria del Comune di Procida, l’ultima di una serie che il delegato al Bilancio Villani dispensa da mesi sul suo profilo Fasebook. Credo sia opportuno soffermarsi solo sulla prima riga di quel testo con l’intento che il contenuto di questo scritto, ancora una volta ispirato da spirito costruttivo, possa essere valutato parimenti.

Scrive il dott. Villani: “Al di là del predissesto finanziario ovvero del dissesto finanziario che appare all’orizzonte, ecc, ecc”.

Non condivido queste ipotesi, né le scelte adottate finora dall’Amministrazione in materia.

Le novità della Legge di cui anche il nostro Comune ha fruito sono rappresentate dal nuovo termine per il piano di riaccertamento dei residui al 31.12.2014, fissato al prossimo 30 settembre. In quest’ambito va adeguato anche il piano di riequilibrio finanziario 2013/2019. I tempi concessi dal legislatore per l’azzeramento dei residui attivi e passivi e per il rimborso del mutuo Cassa DD PP al fine di fornire liquidità ai Comuni sono stati allungati dai venti anni previsti a ben trenta anni.

Il legislatore si rende conto che per i Comuni italiani il passaggio dalla precedente modalità contabile (suddivisa tra operazioni di competenza dell’annualità e quelle a residui che avrebbero trovato conclusione negli anni successivi) ad un’altra, in pratica “per cassa”, in cui prevale la contabilizzazione delle operazioni che trovano completamento nell’esercizio finanziario corrente, causa gravi difficoltà nella gestione non sopportabili alle condizioni in precedenza stabilite.

Per il piano di riequilibrio, resta qualche dubbio interpretativo di una norma che contrasta con l’insieme dei provvedimenti e che l’ANCI il 9 giugno scorso ha nuovamente segnalato al Governo. Non risulta che ci sia stato un ulteriore provvedimento a chiarimento. E’ auspicabile che ci sia ma la razionalità delle norme portava e porta già a conclusioni utili al nostro Comune, senza dover sperare in una nuova proroga o nelle rettifiche alla norma che verrebbero inserite nella Legge Finanziaria 2017.

Quanto da me proposto un anno fa, frutto anche di esperienza lavorativa ed amministrativa e che l’Amministrazione respinse, ritengo abbia ancora oggi piena validità. Diedi, senza riscontro, la mia disponibilità al confronto con l’Amministrazione per individuare scelte utili e praticabili. Riformulo la proposta ed estendo la disponibilità al confronto anche ai consiglieri comunali, magari in sede istituzionale, ad esempio in una seduta dell’apposita Commissione Consiliare, se la mia disponibilità non dovesse essere ritenuta un inaccettabile ardire invece che una disinteressata collaborazione.

Ritengo che già con le norme vigenti, alla luce dei dati contabili rilevabili dai documenti ufficiali, 1) il dissesto sia inutile anzi dannoso per gli ulteriori costi; 2) che le misure adottate dalla precedente amministrazione con l’aggiunta di più recenti provvedimenti siano più che sufficienti a far fronte alle passività reali e rispettare sia le normative per il piano di riequilibrio che quello di sistemazione dei residui, piani che in alcuni aspetti essenziali vanno riformulati e diversamente rappresentati. Da tali modifiche, potrebbe non essere necessario, come sostenni un anno fa, vendere immobili e quota societaria del porto turistico, nella misura prevista o non vendere affatto, salvo per scelta amministrativa con motivazioni diverse dal dover fra fronte ad impellenti obblighi di legge.

Attendo riscontro.

2 commenti su “L’editoriale di Pasquale Lubrano: «SI RIAFFACCIA IL FANTASMA “DISSESTO”?»”
  1. Contributo molto chiaro. Adesso attendiamo la risposta di Villani che invece va dicendo, dopo oltre 1 anno da quando è arrivato al Comune, che il dissesto è l’unica strada. Poi le bollette ce le portiamo a casa di Villani. Grazzie

  2. Message

    Caro Pasquale penso che questa volta sia dissesto !
    Grazie ai consigli e rassicurazione di Gerardo si è perso la quota del porto e a breve si andrà in dissesto.

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