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STATO DI SALUTE DEI CONTI DEL COMUNE. Mimì SCALA risponde al delegato al bilancio Giovanni Villani

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Ott 11, 2016

Menico Scala* | Il consigliere delegato al Bilancio Giovanni Villani si è esibito ancora una volta a dare i numeri più che cifre di Bilancio e solo in questa attività è instancabile, giacché non è dato conoscere cosa è stato fatto dall’attuale amministrazione non solo in generale ma in particolare per la situazione finanziaria. Ritengono che dare la colpa a “quelli di prima” sia l’alibi perfetto per coprire incapacità, mancanza di idee, arroganza.
Non intendo riaprire la stessa partita a ping pong che già credo abbia annoiato i lettori lo scorso anno. Mi limito a rappresentare in foto i dati ufficiali che si possono ricavare dal Conto Consuntivo 2015 predisposto dall’attuale Amministrazione e dai Piani approvati il 30 settembre scorso e non dovrebbero esserci dubbi sulla reale situazione finanziaria.
Villani e consulenti a contorno sono gli stessi che col sindaco gridarono al miracolo per il pareggio di Bilancio, cosa che da un secolo e mezzo avviene per legge. hanno dato prova di avere una conoscenza della contabilità pubblica molto approssimativa e i Bilanci da essi predisposti si sono rivelati, pieni di “tarocchi”, come da giudizio del Revisore dei conti che li ha bocciati, che peraltro concorrono ad appesantire ulteriormente l’ammontare dei residui esistenti, esigibili o meno.
Come si può leggere (foto 1) dai dati del Conto Consuntivo 2015 approvato, il deficit è di 7,2 mil. di Euro, quale differenza tra crediti e debiti (compresi i mutui Cassa DD PP per opere pubbliche e anticipazione di liquidità e tutto il resto). Com’è ovvio, tale conto dà il quadro generale della situazione, non ci sono altri conti nascosti. Di eventuali residui attivi che dovessero essere non più sussistenti dirò appresso.
Ai 7,2 mil. vanno ad aggiungersi i debiti fuori bilancio che derivano da sentenze giudiziarie per vertenze sorte negli anni, molte alcuni decenni fa, e devono essere messe a Bilancio. Non c’è nulla di scandaloso o anormale: c’è da farvi fronte come dovere e non vanteria di chi è chiamato ad amministrare. Ieri come oggi. Il debito effettivo, aggiungendoci anche la sistemazione per cassa dei fondi vincolati utilizzati, si attesta sui 10/11 milioni.
Non sono pochi ma sono questi. Ciò scaturisce dalla difficoltà dei conti di tutti i Comuni d’Italia che è notoria con entrate non sufficienti a far fronte alle esigenze dei servizi da assicurare all’Ente ed al paese. Storicamente, per il Comune di Procida come per gli altri, esistono questi squilibri, tanto che il Governo periodicamente cerca di cambiare le regole per permettere ai Comuni di sopravvivere.
Lo stesso dicasi per la mancanza di liquidità a causa della differenza dei tempi di incasso delle entrate e di pagamento degli impegni di spesa, tanto che il Governo è stato costretto a dare la possibilità a tutti i Comuni di ricorrere ad un mutuo con la Cassa DD PP per aiutare i creditori ad incassare evitando di arrecare loro ingiuste difficoltà. E’ ridicola la critica verso la precedente Amministrazione per avervi fatto ricorso perché è stata di grande utilità e non c’era alternativa certa per le necessità. Vi ha fatto ricorso anche l’attuale Amministrazione. O abbiamo fatto bene tutti o abbiamo sbagliato tutti. Se poi chi dovrebbe amministrare decide di non fare niente, tagliare i servizi, non pagare nessuno, nemmeno i dipendenti e ritenere queste scelte un’opera d’arte è un modo di fare che non riteniamo giusto che fosse attuato. Saranno i cittadini a giudicare chi attualmente si comporta in questo modo e certamente oggi si domandano cosa stanno ad amministrare. In tali condizioni sarebbe il caso che il Comune risparmiasse i 100 mila Euro l’anno che percepiscono come indennità di carica se si tratta solo di presenziare, con immancabili selfie, a manifestazioni organizzate da terzi con il patrocinio morale del Comune.
Noi abbiamo scelto di operare al meglio che le condizioni consentivano, utilizzando le possibilità offerte dalle norme, impegnandoci a equilibrare con scelte coraggiose i conti del Comune, a rispettare gli impegni, specie verso i dipendenti, assumendocene le responsabilità quando ad esempio, per necessità, sono stati utilizzati temporaneamente fondi per finanziamenti accantonati in attesa di essere spesi in un tempo non prossimo. Questa pratica, peraltro, tanto criticata non è del tutto sconosciuta a questa Amministrazione per avervi fatto ricorso anch’essa.
Quando Villani, da quel gentiluomo che è, afferma che quei fondi “non si sa come siano stati spesi”, pur avendo tutta la documentazione disponibile, lascia intendere sperpero di danaro e forse altro. Se ha rilevato situazioni anomale non ha che denunciarle in modo specifico, non generico tanto che ognuno comprenda quel che vuole.
Quanto al riaccertamento dei residui non è colpa di “quelli di prima” se è cambiata la normativa contabile dal 1 gennaio 2015 e qualunque fosse stata l’Amministrazione in carica doveva farvi fronte. “La Procida che vorrei” ha chiesto ed ottenuto dagli elettori l’onore e l’onere di amministrare il paese: lo faccia se ne è capace. Cosa c’entrano “quelli di prima”? Starebbe stato bello trovare un mare di danaro da spendere e spandere, come hanno fatto lo scorso anno con i 250mila Euro per manifestazione i 10 milioni di Euro per lavori pubblici. Come chi li ha preceduti, hanno trovato una situazione difficile ma purtroppo non sanno cosa fare.
Nella foto 2 si rileva che col passaggio da un sistema all’altro di contabilità in 30 anni bisogna far fronte a 22,2 milioni di Euro (nella prossima finanziaria è più che probabile che ciò varrà per tutti i debiti). Nei 22,2 mil, del totale sono inclusi i 7,2 milioni di disavanzo, i futuri debiti fuori bilancio e ben 12,8 mil. come “Fondo credito di dubbia esigibilità”, un accantonamento prudenziale da utilizzare qualora parte dei residui attivi non dovessero realizzarsi. Al momento non rappresentano debiti.
Nell’intervista il delegato Villani vanta tutta un’opera di riordino finanziario da essi realizzata. Non c’è una sola misura che hanno adottato che va in quella direzione. Anzi una c’è: hanno ridotto i costi di manutenzione per la pubblica illuminazione assegnando il servizio sottocosto alla SAP. Poiché le spese vive per effettuare il servizio, com’è evidente, sono superiori all’accordo, si va a scaricare la differenza sulla gestione del servizio idrico quindi a carico degli utenti.
Villani cerca anche di attribuirsi il merito della riduzione del personale. Le misure sono state tutte adottate dalla precedente Amministrazione e sono idonee, anzi più che sufficienti, a far fronte sia allo squilibrio di Bilancio (7,2 mil) sia ai circa 2 milioni di debiti fuori bilancio, sia a qualunque entità dei residui attivi che in futuro dovessero divenire inesigibile. Con gli oltre 30 milioni di minore spesa per il prepensionamento del personale nell’arco temporale dei Piano non è nemmeno necessario vendere né i beni immobili né la quota societaria del porto turistico, come è stato ampiamente dimostrato anche nel corso dell’ultima seduta del Consiglio Comunale. Altro che “disamministrazione scellerata”. L’attuale Amministrazione non lo vuole ammette per non sconfessare le chiacchere e le cattiverie messe in piazza, ma ne è consapevole tanto che pensa di provvedere a nuove assunzioni.
Cadono, così, anche le sbandierate critiche alla politica di assunzioni da parte dell’allora opposizione, oggi maggioranza, contro la precedente Amministrazione. Compreso coloro che vanno in pensione quest’anno, il numero dei dipendenti diminuisce di 35 unità, per decisione della precedente Amministrazione e di nessun altro. Forse erano più numerosi i dipendenti comunali nel primo dopoguerra.
Questo è il reale quadro finanziario del Comune, con debiti e con misure di riequilibrio di gran lunga maggiori, con buona pace di chi sparge false informazioni e cattiverie non essendo capace di fare altro. A Villani, se non è capace di onorare l’incarico conferito, non resta che passare la mano, invece di imbarcarsi in pagliacciate che offendono il “bene comune”
*Capogruppo consiliare “Per Procida”

 

2 commenti su “STATO DI SALUTE DEI CONTI DEL COMUNE. Mimì SCALA risponde al delegato al bilancio Giovanni Villani”
  1. come sarebbe bello se Villani rispondesse chiaramente e con fatti certi mostrando i documenti a sua disposizione. Se qualche commercialista fuori dal coro poi potesse avvalorare la tesi di uno o altro pretendente alla mano della regina “Procida” sarebbe cosa bella.

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