Redazione | Tutto è iniziato di buon mattino con un comunicato stampa del gruppo consiliare di “Per Procida” che – con una lettera inviata al Presidente del Consiglio comunale – in merito ai lavori del progetto Water Front – ha chiesto l’apertura di una commissione di Inchiesta. Nello specifico il comunicato recita:
Premesso che nel corso del 2015 sono stati appaltati i lavori relativi al Lotta A e B del progetto denominato “Waterfront” per un importo complessivo di oltre 7 milioni di euro finanziati dalla regione Campania con fondi europei; I lavori previsti dal progetto originario erano:
Lotto A
– acquisto pulmino ibrido in sostituzione delle previste navette elettriche, su espressa volontà dell’Amministrazione.
– risanamento della facciata del Palazzo Merlato con restauro della cappella;
-adeguamento dell’esistente impianto di illuminazione pubblica, mediante sostituzione ed integrazione degli esistenti corpi illuminanti sferici su pali con i nuovi corpi illuminanti;
– verifica e manutenzione straordinaria dell’esistente rete fognaria, ivi compresa la verifica del sistema di raccolta delle acque di pioggia in corrispondenza dell’accesso alla Chiesa della Madonna della Pieta’ con l’adeguamento delle pendenze della pavimentazione antistante per evitare gli attuali allagamenti; nuova rete fognaria, in sostituzione dell’esistente obsoleta che produce odori maleodoranti;
– installazione di pensiline autobus sul piazzale Marina Grande lato destro della Chiesa, in adiacenza della radice del molo, e allo sbarco aliscafi;
– riqualificazione Stazione Marittima; riqualificazione molo aliscafi; illuminazione dello specchio d’acqua;
– dissuasori a scomparsa per chiusura pedonale;
– installazione di fontanelle a zampillo, non previste nel progetto esecutivo iniziale
Lotto B
– realizzazione di un parcheggio in cavea lungo via Libertà al fine di consentire la liberazione delle auto in sosta lungo il waterfront, un’opera come il parcheggio che non incentiva l’uso dell’auto ma affronta concretamente la base per una futura pedonalizzazione di via Roma con effetti positivi sulla vivibilità e sull’immagine dell’isola;
Rilevato che, ad oggi, per quanto riguarda il Lotto A, dopo le numerose varianti, sono tante le criticità emerse che riguardano: 1) l’esecuzione dei lavori al Palazzo Merlato, in molti punti sia lo strato di pittura che del sottostante intonaco si sono già distaccati provocando visibili chiazze; 2) la stazione marittima presenta infiltrazioni d’acqua, schermi informativi fuori uso, wifi libero per l’intera marina mai andato in funzione; 3) allagamenti alla Chiesa di SS Maria della Pietà e di San Giovanni Battista così come in diverse attività commerciali. Per il Lotto B i lavori, pur se consegnati, non sono mai stati avviati concretamente; Considerato la complessità dell’opera e delle ripercussioni negative che tutto ciò può creare sulla cittadinanza e sulle casse comunali; Al fine di far luce su eventuali responsabilità, chiede la costituzione di una Commissione D’Inchiesta Tecnico-Amministrativa che abbia come obiettivo verificare se le procedure tecnico-amministrative seguite siano conformi a quanto stabilito dalla legge”.
Poco meno di un paio di giri di lancette di orologio, è arrivata la risposta del Sindaco Dino Ambrosino:
“I lavori del waterfront non si sono ancora chiusi in quanto bisogna ancora sistemare alcune criticità. Purtroppo al momento non possiamo chiedere all’impresa esecutrice ulteriori sforzi, considerato che non viene pagata da 10 mesi. Ad oggi le dobbiamo circa 1 milione di euro perché il passaggio regionale dalla vecchia programmazione alla nuova ha comportato un notevole ritardo nell’erogazione dei finanziamenti europei. In passato un problema del genere avrebbe significato l’interruzione del cantiere a metà lavori. Oggi ha significato un ritardo sull’ultimazione. Certo se i precedenti amministratori avessero cominciato l’intervento a tempo debito tutto ciò non sarebbe accaduto. Detto questo sono ben favorevole ad una commissione di inchiesta che indaghi su tutti i finanziamenti degli ultimi anni: cassonetti interrati, sentieristica comunale, punto di vagliatura del pescato, depuratore, piazza della Repubblica, via Vittorio Emanuele. Pasquale Lubrano e Menico Scala potrebbero illustrare come hanno impegnato il denaro pubblico”.
Botta e risposta. Palla centro?. Tutt’altro. In serata la risposta del gruppo consiliare di “Per Procida”:
“Come sospettavamo, alla faccia della trasparenza, del bene comune e dei ripetuti blà blà blà, il Sindaco Ambrosino si è piuttosto risentito della proposta formulata di procedere alla costituzione di una Commissione d’Inchiesta tecnico-amministrativa per valutare tutte quelle criticità che, lui stesso, sin anche nell’ultimo post, ammette. Ed allora perché non fare in modo che si faccia luce su tutte queste criticità? Ad esempio, se dovessero emergere responsabilità della ditta esecutrice può darsi che, più che a credito, sarebbe a debito nei confronti del Comune e quindi dei cittadini (ma questo, per Lei, Sindaco, ci sembra un particolare poco rilevante).
Vede caro Sindaco, a differenza sua che, oramai, è già diventato il paladino del nulla, ben incollato sulla sedia che è la sua unica fonte di reddito, alcuni ex consiglieri di maggioranza, attualmente in minoranza, che sono stati tra i promotori del Progetto Waterfront, sono disponibili a mettersi in gioco, chiedendo la commissione d’inchiesta. Lei e i suoi sodali no?
Come al solito, fanciullescamente, dimenticandosi che Lei è il Sindaco di tutti ed è stato eletto per proiettare l’isola di Procida verso il futuro, non perde occasione per rifarsi ad un passato, più o meno lontano, del quale però, è stato comunque protagonista come consigliere di minoranza e capogruppo. Ovviamente c’è da chiedersi: perché quello che oggi, con livore, “denuncia” non lo ha fatto negli oltre 15 anni di presenza in Consiglio Comunale? Perché non ha mai chiesto di istituire Commissioni d’Inchiesta così come previsto dallo Statuto? Dato che alla minoranza è affidato il ruolo di controllore, Lei cosa faceva, dormiva? Non mi dica che Lei è tra quei politici che aborra la via giudiziaria. Forse, alla stregua di qualche suo riferimento grillino, non riusciva a comprendere le carte che le passavano di mano? Oppure era complice silente, quindi, doppiamente colpevole?
Banale, poi, la chiamata sul banco degli accusati di Pasquale Lubrano Lavadera, firma storica della testata con presenza trentennale “PROCIDAOGGI”, che non siede più in Consiglio Comunale né ricopre incarichi amministrativi da ben prima che Lei, Sindaco Ambrosino, iniziasse a fare politica, così come per Menico Scale, assessore per circa trenta mesi (dal 2012 al 2015) e consigliere comunale da sei anni e mezzo (molti dei “giovani” de “La Procida che Vorrei” sono di navigazione ben più lunga).
Detto questo se Lei, Sindaco Ambrosino, ha documenti dai quali risulta che siano stati sottratti soldi dalle casse del Comune in maniera fraudolenta è suo OBBLIGATO (NON DISCREZIONE) formulare regolare e solerte denuncia alle Forze dell’Ordine, altrimenti sarà l’ennesimo “vomito” strumentale, populista e spregevole di chi, attraverso l’attacco politico, cerca di dare sfogo alle proprie frustrazioni ed incapacità. A proposito nessuno vieta, a Lei e alla sua maggioranza, di costituire una Commissione d’Inchiesta anche sulle questioni finanziarie di cui blatera. Passi finalmente ai fatti!!!”
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