Redazione | Da palla al piede a palla gol. Se fosse una metafora calcistica, l’apertura del palazzo d’Avalos e la fruizione del territorio, apparirebbe come un gol pazzesco. Da troppo tempo la struttura dalle antiche mura di terra murata, è rimasta li chiusa ed abbandonata. Come un gioiello di famiglia che si ripone in un cassetto e non lo si spolvera nemmeno più. Senza luce, senza vita, solo ruggine e cose abbandonate, tra i ricordi dei tanti detenuti che vi hanno trascorso anni di pena. Dall’acquisizione a patrimonio comunale avvenuta nel 2013, per il bene, s’è invece aperta una nuova vita: la terza. Da palazzo signorile a prigione, da prigione a museo. Il domani è un progetto molto ambizioso ed a descrivercelo è il “deus ex machina” che sin dal giorno del suo insediamento nella veste di assessore al ramo, non ha lesinato tempo ed energia:
Assessore Carannante, finalmente ci siamo. Palazzo d’Avalos dall’8 novembre sarà riaperto al pubblico. Come si potrà visitarlo e chi si occuperà della fruizione della struttura?
L’apertura avverrà dal 4 novembre con il Procida Arteticha Cinefest. Inizialmente, da martedi 8 a domenica 13 novembre sarà aperto gratis solo ai procidani, un gesto simbolico per far riappropriare il bene alla comunità: si potrà visitarlo solo con prenotazioni al numero 333/3510701. Successivamente, dal 15 novembre sarà possibile visitare a pagamento solo tramite prenotazione online sul sito www.comune.procida.na.it. Si potrà entrare a gruppi di 30 persone con tre visite giornaliere (h. 9.30-11.30-14.00). Riguardo la gestione delle visite, a giugno abbiamo indetto una manifestazione d’interesse per l’organizzazione e gestione delle visite guidate (anche in lingua straniera), alla quale hanno aderito 4 associazioni locali alle quali abbiamo affidato tale compito al fine di offrire più opportunità possibili alle risorse, specie più giovani, della nostra isola. Queste 4 associazioni si alterneranno settimanalmente nella gestione delle visite. Con loro ho iniziato un percorso comune per la condivisione dei testi delle brochure, la creazione di un logo per Palazzo d’Avalos, ma anche per la comunicazione: abbiamo deciso di dare risalto anche alla parte storica del palazzo, e non solo all’aspetto carcerario. Questo anche per orientare ancor più l’isola verso un turismo culturale.
Ci sarà un biglietto d’ingresso?
Sempre in un’ottica di razionalizzazione delle risorse ma anche di un’efficienza del servizio abbiamo previsto un sistema di prenotazione online tramite il sito istituzionale del Comune di Procida www.comune.procida.na.it a un prezzo di 5 euro per i procidani e 10 euro per i non residenti. In questo modo eviteremo le file all’ingresso e sarà possibile sapere in anticipo se effettuabile la visita. I ricavati saranno reinvestiti nella struttura. Sarà possibile prenotare fino alle ore 12.00 del giorno prima, e si effettueranno le visite a gruppi di 30 persone (al massimo) negli orari indicati nel sito, sul quale sono indicate, anche in tre lingue straniere, tutti i termini e condizioni della visita. Per eventuali info è poi consultabile anche www.vivereprocida.it.
Ma quali sono stati i passaggi che hanno portato a questo importante risultato?
È stato un percorso lungo e faticoso avvenuto a costo zero per l’ente. E’ stato realizzato un percorso di visita in sicurezza a cura dell’architetto Angela Larato grazie a fondi ANCIM. Appena insediato (giugno 2015) mi sono reso conto che l’iter burocratico era un po’ lento. I lavori venivano aggiudicati nel settembre 2015, l’affidamento dei lavori avveniva nel dicembre 2015. I lavori sono terminati nel luglio 2016.
Ma non era finita qui. A distanza di anni occorreva diserbare il tenimento agricolo, così nel mese di settembre, grazie alla disponibilità della Ditta d’Orazio di Baia ciò è stato possibile. Per ultimo, per la pulizia delle aree esterne è stato fondamentale anche il contributo di Operazione Primavera proprio in occasione del Artethica Procida Cinefest, ma anche di tanti altri volontari procidani che nei mesi scorsi hanno dato volontariamente il proprio contributo in questo senso. Tengo infatti a ricordare che quest’apertura, a prescindere dai lavori, avviene grazie a tanti procidani volontari, che ringrazio di cuore. Si sono occupati non solo della pulizia, ma anche della realizzazione del sito web, della preparazione di coloro che accompagneranno i visitatori, della redazione e traduzione in 3 lingue straniere delle brochure che distribuiremo.
Ho visto sincero amore e dedizione per quest’isola ed entusiasmo: un’esperienza umana che non dimenticherò.
Date le condizioni in cui versava l’ex Carcere sarà stato difficile orientarsi lì dentro. Come sarà articolato il percorso?
Pure se siamo stati costretti a interdire alcune zone, il percorso che abbiamo individuato e messo in sicurezza è affascinante e vario: parte dal tenimento agricolo (che per la prima volta verrà visitato), attraversa il belvedere sulla bellissima spiaggia dell’asino e risale verso l’interno della struttura per poi terminare nella parte moderna dove è possibile visitare l’opificio. Sto predisponendo scorrimento di immagini per le parti del carcere intercluse al pubblico: è una parte suggestiva che non può rimanere nell’oblio.
Palazzo d’Avalos è una struttura imponente: 20.000 mq. Riesce difficile credere che sarà riaperto solo per le visite guidate. Ci sono altri progetti per il futuro? E se sì, quali?
Certo, difatti l’apertura al pubblico rappresenta un primo passo importante verso la concreta rivalorizzazione dell’ex carcere. Sono convinto che nessun progetto di così grande impatto socio-economico può procurare effetti virtuosi sul territorio senza partire dal basso, coinvolgendo concretamente l’intera comunità. E l’apertura al pubblico, unitamente al lavoro collettivo fatto già con tanti cittadini, fa sì che tale bene dal valore inestimabile venga avvertito sempre più come bene comune. Basti pensare che si stanno moltiplicando le iniziative artistiche intorno alla struttura. L’ex carcere è stato ceduto nel 2013 al Comune di Procida a condizione però che venisse recuperato a nuova vita attraverso il suo restauro e utilizzato nel solco di quanto indicato nel Programma di valorizzazione presentato dal Comune ed approvato dal Demanio, dal Ministero dei beni e delle attività culturali del turismo e dal Comune stesso. Quindi, ad oggi, qualsiasi concreta ipotesi di utilizzo o di sviluppo futuro deve necessariamente fare i conti con tale strumento programmatico, che traccia le linee generali i modi e i tempi per affrontare il futuro del complesso monumentale.
State stringendo rapporti istituzionali per il futuro della struttura?
Certamente. Stiamo stringendo rapporti istituzionali sia per puntare a un contributo pubblico che privato, sia per garantire la valorizzazione del Palazzo d’Avalos, nella fase gestionale.
Non a caso in tale direzione il 16 settembre scorso ho organizzato un Convengo dal titolo: “L’isola di Procida: la rinascita sostenibile e l’economia della bellezza. Palazzo d’Avalos, un progetto pilota per valorizzare il patrimonio storico-culturale” unitamente all’ENEA (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile). Abbiamo messo allo stesso tavolo la parte pubblica (Il Ministero dell’ambiente con il Sottosegretario Velo, la Regione Campania con l’Assessore Angioli e Università), dei soggetti privati che hanno manifestato interesse culturale e scientifico nella direzione dell’economia sostenibile e delle Scuole di Alta formazione, ma anche la parte artistica-culturale (Museo Madre di Napoli con il quale già da tempo dialoghiamo tramite l’Assessore alla cultura Granito) e la parte relativa all’agricoltura biologica, non dimentichiamo infatti che l’ex carcere ha circa 18.000 mq di tenimento agricolo, e anche qui il Programma di valorizzazione ha tracciato un percorso che lo vede sia recuperato agli orti che a parco pubblico.
E i primi risultati sono già venuti: il Comune di Procida, l’ENEA e l’ANCIM, in occasione di tale Convegno hanno sigillato la decisione di istituire, quali soggetti promotori, e tramite il coinvolgimento del Ministero dell’Ambiente, Sviluppo economico e Beni culturali, Regione Campania e della Presidenza del Consiglio, una Scuola d’interesse nazionale ENEA-ANCIM da realizzare nel 2017 proprio nell’isola di Procida a supporto delle politiche energetiche nel contesto dei Comuni delle isole minori. In tal senso hanno individuato proprio il Palazzo D’Avalos, come bene-simbolo comune da recuperare e rifunzionalizzare, da candidare, tra le iniziative di valorizzazione, come polo di formazione nel campo dell’energia. Per ultimo l’Assessore regionale Angioli, di recente, proprio reduce dal Convegno a Procida, a un seminario per la nuova programmazione dei Fondi europei ha fortemente voluto sottoporre proprio Palazzo d’Avalos come da bene da valorizzare per la Regione Campania. Nel futuro organizzerò Convegni sempre più mirati per tentare di far nascere sinergie importanti.
Raggiunto il traguardo dell’apertura al pubblico a cosa lavorerà l’Assessore Carannante?
Tante cose. Sto allestendo un tavolo tecnico, con diverse professionalità, anche per pianificare i passaggi successivi. A breve, nel rispetto del cronoprogramma, occorrerà poi necessariamente approvare il Piano particolareggiato a cura dell’arch. Iodice a seguito del quale s’inizierà a pensare a una prima fase esplorativa, aperta anche all’imprenditoria dell’isola. Intanto ci sono già gruppi privati che stanno manifestando interesse alla struttura. Infine, ci sarà la Scuola di formazione da organizzare in collaborazione con ENEA ed ANCIM.
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9 commenti su “RIAPRE PALAZZO D’AVALOS. ASS. ANTONIO CARANNANTE: “È stato un percorso lungo e faticoso avvenuto a costo zero per l’ente. Ci sono già gruppi privati che stanno manifestando interesse alla struttura””
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Mi domando se per effettuare queste visite ci sono gli opportuni nulla-osta della Sovraintendenza,sia dal punto di vista della sicurezza statica dell’edificio,sia dal punto di vista dell’antincendio,che elettrico
ed anche dal punto di vista sanitario e assicurativo
se le guide sono titolate a ciò …
Forse,l’Avv. Carannante mi può rispondere….
Io cercavo di scappare e voi volete rientrarci?????
Cmq vedremo questa ennesima riapertura con tanto di titoloni quanto durerà!
Chi mi aiuta a ricordare quante volte è stata riaperta Vivara e quante volte il carcere??? Sbaglio o anche l’anno scorso l’amico De Rienzo ha potuto avere accesso al complesso ?
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Ho la chiara percezione che Ass. Carannante sia vissuto sulla Luna fino ad oggi!
Il Carcere è stato aperto al pubblico dalla precedente Amministrazione e ne siamo testimoni noi Procidani che lo abbiamo visitato.
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Tutte iniziative della passata Amministrazione.
Nessuna novità !
Il carcere si apre perché fu capezzuto a farselo dare dal ministero. Carannante si fa bello grazie alla precedente amministrazione. Nemmeno una parola di ringraziamento per chi ci ha lavorato prima di lui. Sembra che il merito sia suo.
Intanto tutti a fotografare e fare l’ennesima festa tra amici. Mentre chi dice di far turismo chiude i battenti e si gode il gruzzoletto arraffato durante l’estate. I soliti seguaci criticano gli altri aspettando il loro momento. I nuovi presidenti si godono il loro momento di gloria “sparando” a zero …..I sostenitori del car free day continuano a scorrazzare …e chi ne ha più ne metta….avanti popolo per il “bene comun….ista”
oggi ennesima inaugurazione……..per il bene com…unque
Ecco le foto comparire sui social della prima visita al carcere. L’ennesima prima visita. Ma le persone sono sempre le stesse. L’avv…il/la commerciante…il ristoratore….e che ve lo dico a fare….peccato la pioggia , ma come si è permessa…sarà di destra!!!!
SPIRITOSI COMMENTI
DEI VISIATORI RESIDENTI POSSONO FUNGERE DA PREMESSA AL MIO SCONCERTO POI CHE, TALI “TARANTELLE” BUROCRATICHE
SONO UGUALI ” DAPERTUTTO “. SULLA TERRAFEMA ATTUALMENTE E, CHISSA’ DA QUANTO AVVENGONO, NEL MIO QUARTIERE, AVVOCATA, COSTELLATO DI STRUTTURE PIU’ O MENO FATISCENTI ANCORA ARCHITETTONICAMENTE VALIDE, MA INESORABILMENTE BISTRATTATE DA GIUNTE LOCALI CHE, PROMETTENDO IMPUNEMENTE AD OGNI COINVOLTA ASSOCIAZIONE, SOSTEGNO E COLLABORAZIONE,
SFRUTTANO ABILMENTE LE CIFRE STANZIATE D’ANTICIPO PER I PROPRI LOSCHI SCOPI ELETTORALI . E NOI CITTADINI BECCHI CI CASCHIAMO OGNI VOLTA CHE RIAPRONO I BATTENTI, PER UNA VIRTUALE
” RIESUMAZIONE IN CORSO D’OPERA “