Redazione | La flottiglia di pescherecci procidani si assottiglia sempre più; alle poche unità di paranze e cianciole si aggiunge la pesca amatoriale che fa i conti con i vincoli del Parco marino. E’ ormai ridotta a giardinaggio l’agricoltura. La stessa navigazione, storica fonte di reddito primaria per l’isola, sconta notevoli ridimensionamenti sia per la crisi del trasporto commerciale mondiale sia per le normative introdotte a livello di formazione e aggiornamento. In questo difficile quadro economico i pescatori in attività a Procida si sono costituiti in Consorzio per affrontare le criticità del settore e tentare un rilancio dell’attività. Ci sono poi giovani che cercano di realizzare iniziative innovative ed hanno costituto una società la “Echinoidea”.
Si riponevano molte speranze nel progetto finanziato dall’Europa per il rilancio del settore marittimo e la pesca FLAG (Fisher Local Action Group) e i nostri pescatori si sono adoperati per portare avanti idonee proposte sia strutturali che organizzative e di ricerca. Il “Consorzio Pescato Procidano” ha preso parte alla sua costituzione come partner di quello riguardante la nostra zona con il Comune di Ischia capofila. La nostra Amministrazione Comunale si é limitata a recepire le proposte del Consorzio ed ha aderito al FLAG insieme agli altri Comuni dell’isola d’Ischia.
I soggetti aderenti sono stati complessivamente 31. Il nostro “Consorzio” immaginava di poter concorrere alla formulazione del Progetto ma la sorpresa era dietro l’angolo: all’ultimazione delle procedure di costituzione, sottoscritta il 5 ottobre scorso, seguiva un Progetto “pacco” preconfezionato che gli aderenti hanno sottoscritto, a loro insaputa, senza conoscerne i contenuti. Quando hanno avuto modo di venirne a conoscenza hanno cercato di rappresentare la sorpresa, mentre esponenti della nostra Amministrazione delle mirabilie, con interviste e mezzo busti, menava vanto di ciò che si pensava di realizzare, peraltro nemmeno farina del suo sacco.
Il contenuto del Progetto di utilizzo dei fondi disattende le nostre aspettative e minimizza le possibilità che possa affrontare le proposte operative e strutturali elaborate dal “Consorzio Pescato Procidano” e dalla procidana Soc. “Echinoidela”. Il progetto prevede di utilizzare a favore dei 7 Comuni e degli altri 24 soggetti aderenti 1,7 mil. di Euro di contributo pubblico tra il 2017 e 2020 di cui 430 mila per spese di gestione (di cui 57 mila per “Animazione”), 40 mila per la progettazione già avvenuta.
Il resto, da utilizzare con modalità di assegnazione tutte da verificare, viene così suddiviso 200 mila per Acquisto di unità da diporto, per charter, gommoni da locare, ecc., adeguamento delle imbarcazioni per attività di pescaturismo; 360 mila per realizzazione e/o adeguamento di spazi attrezzati per la vendita, la trasformazione del pescato e la somministrazione di alimenti; 320 mila per creazione e/o adeguamento di aree attrezzate per l’approdo, lo sbarco, il riparo delle attrezzature aziendali: 80 mila per attrezzature per cattura pesce bersaglio; 80 mila per attrezzature per cattura pesce bersaglio.
Alla luce di ciò risultano fuori posto le mirabolanti interviste rilasciate dall’Amministrazione peraltro seguita dalla mancanza di qualsiasi azione di protesta per non essere stata nemmeno consultata sui contenuti del progetto. Il partenariato pubblico-privato FLAG è tra i Comuni dell’isola d’Ischia e Procida e i privati che hanno presentato domanda di adesione, con Capofila il Comune di Ischia. I soggetti privati procidani che vi partecipano, come dicevamo, sono il “Consorzio Pescato Procidano” che raggruppa le 5 “paranze” e 5 delle sei cianciole, e la “Echinoidea” di Marco Carannante (Corricella). Il nostro “Consorzio” ha seguito l’iter costitutivo sin dalla fase organizzativa, insieme alla Federpesca, ancor prima che il Comune di Procida vi aderisse, tanto che ai primi incontri preparatori presso la Regione l’Amministrazione è stata assente. Presidente del FLAG è l’ing. Giuseppe Ferrandino, nel Consiglio Direttivo è presente il Presidente del nostro Consorzio Giuseppe Mammalella, in primo tempo escluso. Poi, rappresentata la necessità che fosse partecipe l’unico soggetto tra gli aderenti che esercita l’attività di pesca, per accogliere la giusta rivendicazione è stato provveduto a modificare lo Statuto, portando il numero dei componenti il C D da 5 a 7 membri.
Oltre gli Enti Locali (i Comuni di Ischia e Procida), il Consorzio Pescato Procidano e la Echinoidea, vi sono altri 22 tra soggetti privati ed associazioni varie che dicono di essere interessati ai problemi della pesca. Hanno aderito tra gli altri, per esemplificare, l’Alilauro di Salvatore Lauro, l’Associazione “Le strade del vino” quella dei barcaioli e così via. I finanziamenti vengono assegnati al Comune capofila, il Comune di Ischia. C’era la possibilità per gli aderenti di costituirsi in società che sarebbe diventata ente gestore dei finanziamenti, con gestione collegiale e non accentrata.
E’ stato scelto l’assetto del partenariato con il Comune d’Ischia, per comprensibili motivi, in prosieguo di precedenti iniziative nel settore con finanziamenti europei con il “Gruppo Azione Costiera” (GAC) e “Gruppo Azione Locale” (GAL), da cui sono scaturiti modestissimi benefici per il settore. Intanto cambierà il responsabile del procedimento presso il Comune d’Ischia, chiamato ad altro incarico, e ciò potrebbe procurare ritardi nell’avvio del Progetto.
Le premesse che c’era diversità dì intendimenti tra le aspettative dei procidani e le volontà del Comune di Ischia erano intuibili già da un incontro organizzato in precedenza a Procida per illustrare le generiche linee di indirizzo durante il quale era emersa una netta differenziazione tra le proposte progettuali del nostro Consorzio e quelle esposte da uno dei tanti esperti di cui si avvale il FLAG ISCHIA-PROCIDA, (peraltro esperto in agricoltura). Il nostro Consorzio sosteneva interventi strutturali, organizzativi di produzione e commercializzazione, di ricerca e di ripopolamento di alcune specie (es. tra altro, i ricci di mare) per una produzione caratteristica, mentre la tendenza maggioritaria era ed é più finalizzata ad investire sulla “comunicazione” e sulla “formazione”, oltre piccoli interventi frammentati. La delusione tra i nostri pescatori è forte, anche nei confronti dell’Amministrazione che nulla ha eccepito sul “pacco preconfezionato”, né appare in grado di incidere sull’utilizzo dei finanziamenti. I nostri pescatori e i giovani sono più determinati che mai a proseguire il loro impegno.