Redazione | Trasformare l’insularità da debolezza a punto di forza e creare una programmazione integrata tra Comuni, Regioni e Stato sui temi della cultura, del turismo e dello sviluppo sostenibile. E’ questo l’obiettivo del “Contratto di sviluppo per i beni culturali e il turismo nelle isole italiane e del Mediterraneo” che il ministro Dario Franceschini ha sottoscritto nel compendio Garibaldino di Caprera con l’Ancim (Associazione Nazionale Comuni Isole Minori) e con le Regioni Sardegna, Sicilia, Campania, Lazio, Liguria, Puglia e Toscana. “Si tratta di un accordo che riguarda tutte le isole minori, e non a caso lo firmiamo nell’arcipelago della Maddalena”, ha sottolineato il ministro. Il patto, ha spiegato, rappresenta “un impegno del Governo a intervenire su un settore trascurato per troppo tempo: il patrimonio delle nostre isole minori è incredibile e la sua valorizzazione serve a tutto il paese”.
Il contratto rappresenta una cornice istituzionale sulla quale potranno essere convogliate le progettualità delle isole, da inserire sia nella programmazione del ministero che europea, e potranno riguardare sia i beni culturali che il turismo.
STRAORDINARIO STRUMENTO DI CRESCITA – “Questo è un accordo importante perché trasferisce risorse alle amministrazioni insulari riconoscendo loro il ruolo che svolgono come presidio delle comunità locali, della tutela ambientale, della valorizzazione dei beni culturali, di cui l’arcipelago di La Maddalena è un esempio virtuoso, e nella gestione dei flussi turistici”.
Lo ha detto l’assessore agli Enti Locali, Cristiano Erriu, in occasione della sottoscrizione per la Regione Sardegna del Contratto di sviluppo per le isole minori, alla presenza del ministro Dario Franceschini. Il patto punta infatti a creare una programmazione integrata tra Comuni, Regioni e Stato sui temi della cultura, del turismo e dello sviluppo sostenibile, trasformando così l’insularità da punto di debolezza a punto di forza.
L’aspetto dell’insularità, ha sottolineato Erriu, “rientra in pieno nell’accordo siglato nei giorni scorsi da Sardegna, Corsica e Baleari, che puntano ad un’azione congiunta nei confronti dei rispettivi Stati e dell’Unione Europea per il riconoscimento di questo limite e per una programmazione di strategie comuni di cooperazione nell’area del Mediterraneo: un modello di sviluppo al quale devono guardare anche le nostre isole minori, per contrastare lo spopolamento e rilanciare l’economia locale”.
Anche l’assessore procidano Antonio Carannante ha sottolineato l’importanza dell’accordo: “Per delega del Sindaco, ho rappresentato il Comune di Procida che inizia a valorizzare il Palazzo d’Avalos prima con apertura al pubblico poi ospitando nello stesso a breve una Scuola nazionale di alta formazione per le politiche energetiche.”
IL CONTENUTO DELL’ACCORDO – La riqualificazione dei centri abitati, il recupero del patrimonio storico ed edilizio a funzioni turistiche e culturali, il rilancio delle attività produttive anche con l’adozione di uno specifico marchio di qualità: questo e altro è previsto dal “Contratto di sviluppo per i beni culturali e il turismo nelle isole italiane e del Mediterraneo” siglato nel Compendio Garibaldino di Caprera dal ministro Dario Franceschini con l’Ancim (Associazione Nazionale Comuni Isole Minori) e con le Regioni Sardegna, Sicilia, Campania, Lazio, Liguria, Puglia e Toscana.
Alla base dell’accordo, come si legge nel contratto, c’è “l’adeguamento del sistema delle Isole minori ispirato agli indirizzi Ue, in particolare lo sviluppo del turismo fondato sulla valorizzazione dei beni culturali e ambientali”. Tra le priorità, individuate tra i punti strategici del Dupim (Documento Unico di Programmazione delle Isole Minori): la realizzazione di centri di interesse e di promozione del turismo, ma anche il ripensamento del ruolo delle Università.
In che modo? Legando il loro ruolo ai bisogni del territorio, “coinvolgendole in attività quali la progettazione di interventi pubblici per realizzare effetti di risparmio in presenza di fondi pubblici limitati”. Ancora, l’accordo mira a “realizzare azioni comuni di sviluppo in area mediterranea creando un nuovo modello di cooperazione e di integrazione non episodico, ma strutturato”. Per l’attuazione e verifica del Contratto sarà istituito un Comitato di coordinamento composto dai soggetti sottoscrittori con il compito di elaborare un programma integrato di sviluppo per le isole minori entro due mesi a partire da oggi