Redazione | Alle ore 17.55 di trentacinque anni fa si inabissava il “Marina D’Aequa”. I tre procidani, Pietro Cibelli, Grazio Scotto di Marrazzo e Giuseppe Visaggio persero la vita in quel tragico incidente. Con loro anche altri 27 membri dell’equipaggio.
La ricorrenza di oggi si intreccia – a differenza degli altri anni – con un accadimento che definisce e rappresenta al meglio la marineria procidana. Solo pochi anni fa, nel trentennale dell’incidente, in una di quelle rare occasioni in cui le istituzioni si ricordano degli uomini scomparsi in mare, i figli degli sfortunati procidani morti, ricordavano i tribolanti attimi di quelle giornate. L’angoscia di quelle ore, il dramma della morte e gli anni che erano passati.
Fece riflettere non poco la testimonianza del figlio piccolo di Pietro Cibelli che pur non ricordando molto di quei momenti, in quanto piccolissimo, non serbava rancore ed odio verso il mare. Quel mare che gli aveva portato via il padre. Tutt’altro, nella sua analisi lucida, rammentava quanto fosse importante il mare per Procida e per i Procidani, quanto anche da un incidente simile si potesse finire per amare il mare, tanto che il fratello Gennaro aveva deciso di intraprendere la stessa ed identica professione del padre morto.
E qui la vita riserva la sua magia. Non solo quel figlio ha scelto di solcare le onde degli oceani, ma è divenuto anche uno dei Direttori di Macchina più apprezzati della Marineria Italiana, tanto che da una settimana sventolano le tre torri, simbolicamente, a poppa della più grande nave portacontainer del mondo. La “ANNA” della MSC costruita nei cantieri navali della Hyunday ad Ulsan in korea del sud, ha preso il mare giorni fa lasciando la banchina dello stabilimento coreano nella quale è stata realizzata, alla guida del Comandante Giovanni Schiano e del direttore di macchine, appunto, Gennaro Cibelli.
Ancora una volta, è la gloriosa marineria procidana a far segnare un nuovo primato per i comandanti e direttori di macchina e più in generale dei marinai dell’isola di Arturo. In effetti, la storia della Marina Mercantile Italiana è un album ricco di uomini procidani che hanno dato lustro all’isola al comando di navi. Per oltre quattro secoli, e fino a non molto tempo fa sia pure in un contesto diverso, il mare ha rappresentato per Procida la maggiore risorsa della sua economia.
Soddisfazione in primis ovviamente sull’isola è quella espressa dai familiari del direttore Gennaro Cibelli e dagli amici. Lo stesso Gennaro Cibelli, prima di prendere il largo ci ha espresso tutta la sua soddisfazione: « E’ un grande onore per me. Dedico a mia moglie e ai miei figli questo sacrificato traguardo è sinceramente sono contento di portare il nome di Procida ad alti livelli nel mondo»
Di proprietà MSC di Aponte con sede a Ginevra, l’”ANNA” è lunga 400 mt larga 60 mt ha una capacità di immersione, (pescaggio) fino a 18 mt. Ha una capacità di trasporto di 20.000 teus, una velocità di 24 knt un impianto di propulsione principale MANB&W di 65.000 Kw, una potenza elettrica installata di 17.000 Kw. Dal 24 in servizio sulla linea chiamata SHOGHUN che collega l’Asia al Nord Europa. La durata di ogni singolo viaggio Asia-Europa- Asia è di 75 giorni. Purtroppo, però, a causa delle notevoli dimensioni toccherà solo alcuni porti maggiori tipo Shangai, Hong Kong, Tjangiun Pelepas,(Malesia), Colombo, Dubai, Amburgo, Rotterdam, Anversa e Le Havre; Nel Mediterraneo nulla perché non ci sono strutture portuali idonei per ospitarla.
Negli oltre quaranta anni di attività Msc (Mediterranean Shipping Company), compagnia fondata nel 1970 da Gianluigi Aponte, padre di Diego, ha celebrato l’arrivo di navi portacontainer risultate sempre all’avanguardia per dimensione e tecnologia e che hanno contribuito ai successi conseguiti dal gruppo che oggi, grazie agli ordinativi in essere, dovrebbe diventare nei prossimi mesi il primo vettore mondiale del settore superando Maersk Line.