Domenico Ambrosino – Ci ha lasciato Margherita De Rubertis. Un male inesorabile l’ha sottratta al marito, ai figli, alla famiglia, a tutti noi, all’intera comunità isolana. Aveva 78 anni. La sua è stata una vita “piena”, vissuta intensamente sul piano privato e pubblico. Quattro figli, il marito Luigi marittimo, non l’hanno allontanata o distratta dall’impegno sociale e culturale. La ricordiamo, in particolare, nella battaglia dei cosiddetti “decreti delegati” quando la scuola, a metà degli anni settanta, diventava più vicina ai cittadini. Margherita De Rubertis ha, infatti, presieduto per lungo tempo, il consiglio d’istituto dell’ Istituto Nautico, mediando con pazienza e buon senso, le spinte a volte troppo “entusiaste” dei studenti e genitori. Ricordo, a tal proposito, le infuocate riunioni con i rappresentanti foriani del consiglio (allora il Nautico di Forio era solo una sezione distaccata di quello procidano), gli “scontri” con il compianto Tonino Verde e Nicola Lamonica che poi spesso si componevano con cordiali “mangiate” a casa sua, in via De Gasperi. Margherita era oltretutto un’ottima cuoca, conosceva segreti e ricette antiche che amava proporre ai suoi ospiti sull’ampio tavolone della suo cortile di casa, sempre generosamente bandito.
Margherita amava i ragazzi. Ecco allora che promuove e fa nascere a Procida una sezione dell’AICS (Associazione Italiana Cultura e Sport) per farli crescere in maniera sana e far loro bene impiegare il tempo libero. L’AICS, sotto la sua presidenza, diventa un riferimento importante per i ragazzi isolani dell’epoca. Con l’AICS non si fa il calcio, ma altri tipi di sport, pallavolo in particolare, ma anche pallamano e poi tanta ginnastica ritmica, corsa campestre, atletica leggera. Il tutto affiancato da una serie di appuntamenti culturali, dai dibattiti politici (ricordo una grande manifestazione contro la dittatura di Pinochet in Cile) a manifestazioni di vario genere. Memorabile fu l’organizzazione della rappresentazione, in prima nazionale, dello sceneggiato televisivo“Marco Polo” di Giuliano Montaldo. Presso l’allora Cinema Edison a Marina Grande si precipitarono migliaia di persone, per cui l’AICS – grazie alla disponibilità di Montaldo ,che aveva partecipato all’evento insieme all’indimenticabile suocera Vera Vergani Pescarolo , proiettò la pellicola per altri tre giorni. Margherita De Rubertis era anche una formidabile ricamatrice. Aveva l’arte del ricamo nelle mani e nel cuore. Nel senso che, alla capacità tecnica, accoppiava gusto e sensibilità che scaturivano dalla profonda conoscenza della tradizionale settore artigianale dell’isola. Si, Margherità era anche una gelosa custode delle tradizioni procidane.
Quando si celebrava la Sagra del Mare o un evento che richiamassero usi e costumi di Procida, bisognava affidarsi a lei: sempre pronta e disponibile a dispensare consigli e suggerimenti a riguardo di una rievocazione attenta e puntuale delle tradizioni locali. Si può dire che ogni “Graziella” con il suo abito alla greca sia uscita dalle mani sapienti di Margherita. Insomma, con la scomparsa di Margherita De Rubertis se ne va un altro “pezzo” di Procida. Resta, però, l’eredità del suo patrimonio umano e culturale, vivono i suoi valori che si chiamano amore per la famiglia, amore e servizio per l’isola e la sua gente. Ciao Margherita, ti sia lieve la terra. Un abbraccio affettuoso a Luigi, ai figli Clelia, Franco, Peppe e Grazia, al fratello Giosuè, alla cognata Brigida Ventimiglia, a tutti i familiari.