• Dom. Nov 24th, 2024

TGPROCIDA

Raccontare il presente, capire il futuro

BUON ANNO 2017. L’editoriale di Sebastiano Cultrera

Ditgprocida

Gen 10, 2017

Sebastiano Cultrera | E’ una storiella probabilmente antica, ma è particolarmente istruttiva:
C’era una volta, in un’isola, un uomo infelice, povero, senza affetti e bisognoso di tutto, si chiamava Michele.
Michele aveva però un gran merito: era sorretto da una fede incrollabile e rivolgeva continue e pressanti preghiere al Buon Dio affinchè si occupasse di lui ed alleviasse le sue pene.
Il Buon Dio, nonostante fosse occupato in altri parti del mondo con poveri anche più poveri di Michele trovò il tempo e il modo, vista tanta devozione ed accoratezza, per accogliere le preghiere di Michele.
Il Buon Dio chiamò Michele e gli disse:
“Eccomi qua, cosa posso fare per te?”
Michele prese a piangere “Signore, perdonami, ma sono il più sventurato dei tuoi figli…”
“Non è così, ci sono molti uomini che vivono in posti peggiori del tuo, tu sei già fortunato ché vivi a in un bel posto” disse il Signore.
“Sì, sì, ma sai, sull’isola sono il più povero, il più derelitto…” fece Michele.
Il Buon Dio lo interruppe: “Guarda che neanche questo è vero, io so tutto; so che c’è Giovanni che è più povero di te…”
Michele si sentì stringere il cuore, aveva davanti l’Onnipotente che, invece di occuparsi dei propri problemi, si occupava di quell’antipatico di Giovanni che già sull’isola, spesso era preso più in considerazione di lui…
Così sbottò: “Ma Signore, che c’entra Giovanni, è ateo e non va mai in Chiesa, poi sono io che ti ho invocato, ti prego sempre…insomma non vuoi fare niente per me?”
“Al contrario, siccome so che sei un buon cristiano, voglio aiutarti. Io voglio soddisfare tutti i tuoi desideri. Devi solo chiedermi cosa vuoi: ricchezze? Successo? Salute?. Puoi avere qualunque cosa mi chiedi, ad una sola piccola condizione.?
“Ti ringrazio” rispose Michele che non stava più nei panni, “ ti ringrazio mio Signore”
Poi rifletté un attimo alle parole di Dio e chiese: “E qual è la condizione?”
“E’ una piccola cosa per te che sei un uomo pio ed amante del prossimo.
Vedi tu puoi avere tutto, puoi esprimermi qualunque desiderio, anche cento, mille desideri. Ma per ogni cosa che ti darò ne darò due volte tanto a Giovanni, che sta peggio di te. Così se tu avrai mille diamanti lui ne avrà duemila, se tu avrai cento navi Giovanni ne avrà duecento e così via… Bene, chiarito ciò, dimmi, qual è il tuo desiderio?”
Michele rimase un attimo interdetto, il Buon Dio colse la sua incertezza e gli disse: “Non è necessario che mi rispondi subito, tornerò domani alla stessa ora, per quel momento mi dirai tutto!”…Così scomparve dalla vista di Michele.
Questi passò alcune ore di gioia alternata a momenti di vero inferno.
Pensava sì a tutte le cose meravigliose che si apprestava ad avere ma…proprio quando si vedeva ricco, forte e potente …immaginava Giovanni più ricco di lui ed era colto da un dolore lancinante al petto.
La cosa non riusciva a digerirla: che c’entrava quel Giovanni con lui, con le sue preghiere, con i suoi sforzi per avvicinarsi a Dio?
La cosa, realizzò, era di un’ingiustizia palese, ma che cosa poteva farci? Dio aveva deciso così! Ricominciava, quindi, a fare la lista dei desideri, ma poi si fermava ancora per quelle immagini che lo riempivano d’invidia. E poi che aveva fatto Giovanni per meritarsi questo ben di Dio?
Doveva trovare una soluzione.
Non dormì la notte.
Il buon Dio lo trovò, il giorno dopo, alla stessa ora, sul letto con lo sguardo fisso e indurito.
Alla domanda del Signore se fosse pronto Michele chiese:
“Io sono pronto, ma tu mi prometti che, veramente, di qualsiasi cosa io ti chieda Giovanni ne avrà il doppio?”
Il Signore confermò” Certamente, qualunque cosa farò per te, ne farò il doppio a Giovanni”
“Allora ho deciso” proruppe Michele ”Voglio che tu mi accechi un occhio, però fai presto perché con l’altro voglio vedere quando accecherai tutt’e due gli occhi di Giovanni!”
Così i pochi monocoli dell’isola guidarono i tanti ciechi. Ai giovani e a tutti quelli che vogliono davvero GUARDARE al futuro invito a mantenere gli occhi, entrambi sulla fronte, ben vigili.
Buon anno nuovo a tutti.

1 commento su “BUON ANNO 2017. L’editoriale di Sebastiano Cultrera”
  1. COME SI PUO’ SCRIVERE CON TANTA SAGGEZZA E LEGGEREZZA AL CONTEMPO … SEBASTIANO
    SEI DAVVERO FORTE E SAGGIO !!
    A VOLTE NON BASTA PERO’ TANTA SAGGEZZA ED ALLORA SIAMO PREDA DEI NOSTRI BASSI ISTINTI CHE CI GUIDANO ALLA FOLLIA ..DESCRITTA DA TE COSI’ BENE !!

Lascia un commento