Sebastiano Cultrera | L’isola di Procida è ancora turbata dalla sciagura che ha troncato troppo prematuramente la breve vita dalla piccola Tea Concetta. Oltre ad unirmi all’umano dolore e al civile cordoglio cittadino, voglio, però, rispettare il riserbo cui si sono attenuti i genitori della piccola che stanno vivendo questa atroce prova con grande dignità e con comprensibile riservatezza. Agli organi competenti, quindi, il gravoso compito di formulare ipotesi sulla vicenda, sperando siano presto suffragate da verifiche e certezze.
Rimane, tuttavia, del tutto aperto il problema del Pronto Soccorso sull’isola di Procida, non solo in termini di sopravvivenza dello stesso, ma anche, drammaticamente, in funzione della sua efficienza e della qualità delle prestazioni (soprattutto se commisurate ai costi di una struttura simile).
Dobbiamo, purtroppo, dire, a questo proposito che, ancora una volta, il consiglio comunale ha perso una buona occasione per essere efficace nella vicenda. La sentenza del TAR ha aperto delle possibilità. Che le istituzioni cittadine dovranno cogliere.
La delibera del massimo consesso cittadino, prodotta all’unanimità, è, però, un disastro. E’ un’accozzaglia di errori, furbizie malcelate e desideri irrealizzabili. Se questa diventa la piattaforma di Procida nella trattativa con la Regione per la ridefinizione del piano, dobbiamo temere il peggio.
In primo luogo bisogna capire CHI è l’interlocutore, nella forma e nella sostanza. E’ appena il caso di ribadire, come sostenuto da giuristi autorevoli presenti sull’isola, che la sentenza del TAR NON E’ AUTOAPPLICANTE. Ciò vuol dire che essa CANCELLA alcune disposizioni contenute nel piano (che penalizzavano Procida) ma non dice, operativamente, cosa fare. Non avrebbe potuto farlo, d’altronde. Tuttavia, tra le righe, essa dà più di una indicazione sulla strada da seguire, come vedremo.
In ogni caso appare, quindi chiaro che quella parte del piano E’ CANCELLATA dal TAR: ed è quindi DA RISCRIVERE. L’interlocutore è quindi la Regione e/o il Commissario che agisce con i poteri della Regione. La buona disponibilità a trattare della ASL, nella persona del Manager dott. D’Amore è bene che sia colta (come è stata) dalle istituzioni locali. Ma non è, in questa fase, l’interlocutore formalmente dotato della facoltà di riscrivere il piano. Può essere utilissima una sua consultazione anche in questa fase, ma rimane pacifico che il documento del Consiglio Comunale non andava indirizzato ad una trattativa con l’ASL, ma, AL FINE DI RISCRIVERE IL PIANO, va compulsata la Regione e/o il Commissario Polimeni.
Il fatto che il commissariamento sia (forse?) agli sgoccioli è irrilevante: bisogna aprire una trattativa sostanziale con CHI DEVE RISCRIVERE il piano nelle parte riguardante l’isola di Procida.
Anche perché l’illusione che sembra prevalere, ancora oggi, nella classe dirigente locale (politici, operatori sanitari, addetti alla comunicazione e intellettuali vari) è quella che la sentenza del TAR abbia riportato le “cose come stavano prima”, e che adesso “l’ospedale non si tocca”.
E’ quindi possibile che tale inerzia culturale abbia “contaminato” il consiglio comunale che, addirittura nel documento licenziato (manco a dirlo) all’UNANIMITA’, parla di Pronto Soccorso Attivo? Cosa sarebbe questa figura organizzativa? Un residuo della guerra fredda? No è la proposta di OGGI del consiglio comunale di Procida! Forse qualche sprovveduto crede che l’annullamento del TAR faccia tornare la normativa ad uno “status quo ante” coi modelli organizzativi pregressi? Oppure, più probabilmente, qualche furbacchione vuole darle da bere a una pletora di operatori sanitari, parasanitari e paraculi che “Non si tocca niente” e che le vacche torneranno (o rimarranno) grasse per tutti? Non so se nel Consiglio Comunale abbondino gli ingenui o i furbacchioni (anche se scommetterei sui primi). Si facciano un esame di coscienza tutti, però. E’ vero che sul tema Sanità tende a prevalere una visione di manica larga nelle richieste “tanto poi bisogna fare la trattativa, e chiediamo, quindi, l’impossibile”, ma siamo sicuri che questo atteggiamento non risulti controproducente?
Anche perché, per la verità, la sentenza del TAR dice esattamente il contrario. Ci dice, per esempio, che tutti gli accordi sottoscritti, nel passato, con Regione e Asl sull’assetto della sanità locale e sui relativi processi decisionali SONO CARTA STRACCIA. E non solo per vizi di forma ma anche e soprattutto perché, nel frattempo è intervenuta una NORMATIVA NAZIONALE, cioè il DM 70/2015 alla quale le Regioni si sono adeguate. Il Pronto Soccorso Attivo, di cui ancora oggi va cianciando il Consiglio Comunale di Procida è quindi morto e sepolto. E’ invece attuale e DA PERCORRERE (giusta indicazione del Tar) la strada del PRESIDIO OSPEDALIERO DI BASE, proprio perché lo stesso TAR ammette che la deroga (rispetto al numero di abitanti, il cui minimo sarebbe, invece, previsto in 80mila) deve essere prevista ANCHE per l’isola di Procida. Sul numero di posti letto, e sui servizi accessori c’è margine per una trattativa. Per quanto mi sembra, invece, prioritario focalizzarsi sulla emergenza-urgenza.
Ma la vera piattaforma di proposta della quale dovrebbe dotarsi il consiglio comunale (e avrebbe dovuto farlo da anni) è quella di una RETE DELLA SALUTE che razionalizzi risorse e energie e valorizzi e incentivi le buone professionalità pubbliche e private nel settore, a scapito di fannulloni e opportunisti.
Mi chiedo, per esempio, e senza nessuno amore di polemica: visto che, giustamente, un solo pediatra non può reggere per 24 ore la presenza sul territorio per tutti i bambini dell’isola, non può trovarsi una soluzione, magari interna alla stessa ASL, sufficiente a coprire una funzione di guardia medica pediatrica sostitutiva, nelle ore notturne e nei giorni festivi?
Naturalmente ci sono altre esigenze e altre domande che vengono dal territorio e credo che il Consiglio Comunale e, in genere, la classe dirigente di questa isola dovrebbe finalmente smettere atteggiamenti demagogici e populisti ma contribuire, dal basso, ad una migliore funzionalità e una migliore efficienza della Sanità a Procida.