Redazione | La paura che dopo anni di lotte e diritti conquistati con il lavoro di più generazioni, sull’isola torni l’incubo legato al ridimensionamento o cancellamento del locale presidio Ospedaliero, è forte ed evidente. Lo è ancor di più all’indomani di quanto abbiamo avuto modo di raccontarvi la settimana scorsa, con la delibera dell’ASL Napoli 2 che di fatto ha dato il via al nuovo piano aziendale. Il pronto soccorso isolano verrebbe sostituito con un punto di pronto intervento ed un ospedale di comunità con assistenza infermieristica, gestito da medici di base. Tutto ciò nonostante la vittoria del comune procidano e delle associazioni con in testa l’ex sindaco Luigi Muro in sede di tribunale amministrativo regionale.
A rappresentare al meglio i timori, in una affollata sala consiliare, lo scorso weekend, è stata l’associazione Cittadinanza Attiva ed in particolare il Tribunale per i diritti del Malato, coordinati da Anellino Scotto di Santolo, es Sindaco di Procida ed ex dirigente di Aziende Ospedaliere, che sin dalla nascita del Tribunale del Malato sull’isola di Arturo, in più occasioni, metteva in guardia dei possibili cambiamenti sulla sanità locale. Cosa che poi di fatto è avvenuta.
Alla riunione di venerdì scorso, ha partecipato anche il Sindaco Dino Ambrosino, visibilmente scosso per tutta questa situazione, i rappresentanti del comitato di lotta, il presidente del consiglio comunale Antonio Intartaglia, la stampa locale, avvocati e iscritti all’associazione.
La notizia della pubblicazione della delibera dell’ASL – ovviamente – ha tenuto banco. Per lunghi tratti i visi dei partecipanti s’è fatto cupo, ricolmo di rabbia per una decisione che è apparsa scellerata sin dalla mattinata. Se il Sindaco, com’è giusto che sia, ha mantenuto un ruolo istituzionale cercando di spiegare quella che era stata la giornata appena trascorsa e le azioni da intraprendere, è stato il Coordinatore del Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanza attiva, Aniello Scotto di Santolo, ad andarci giù pesante verso l’ASL Napoli 2 nord, tanto da arrivare ad illustrare una lettera che proprio ieri è stata notificata alla Presidenza della Regione Campania. Dice la lettera testualmente:
“Il Tribunale per i Diritti del Malato, ha richiesto alla Presidenza della Giunta della Regione Campania, un’indagine da parte dell’Ufficio Speciale Ispettivo Sanitario e Socio-Sanitario, istituito dall’attuale Presidente , On.le Vincenzo De Luca , sulla morte della bimba Tea Barone , nostra concittadina, avvenuta nel Pronto Soccorso di Procida, per verificare:
1) Se, nel Piano Processi dell’ASL NA2 Nord, sia stato determinato il protocollo di attività per l’accesso al Pronto Soccorso;
2) Se nel caso di mancanza di tale definizione, non si intraveda negligenza da parte della Direzione Generale dell’ASL NA2Nord;
3) Se tale processo, se definito dall’ASL, sia stato rispettato nel caso in questione;
4) Se tale processo non fosse stato rispettato, si chiede, se non si intraveda negligenza da parte della Direzione del DEA di riferimento (Pozzuoli) nel non aver imposto il rispetto di tali determinazioni agli operatori del P.S. di Procida. Tale richiesta viene fatta non solo per individuare eventuali negligenze, ma soprattutto per evitare che in futuro non avvengano più tali incidenti. Ci risulta che pur avendo il Presidio di Procida un Laboratorio di analisi attivo 24 ore su 24, nel caso in questione, all’accesso della bimba al Pronto Soccorso, non è stato effettuato alcun prelievo di sangue per poter confermare una diagnosi clinica con una diagnosi strumentale, e in caso positivo procedere al trasferimento della bimba in Ospedale di competenza. Si ricorda, che nel 1999, un caso simile capitato al Rizzoli di Ischia, provocò da parte dell’Assessore Regionale alla Sanità, On.le Teresa Armato, la revoca dell’incarico al Direttore Generale dell’ASL NA2”.
Poche righe ma che appaiono una vera e propria bomba a poco più di due settimane dalla morte della piccola Tea che ha scosso e non poco la comunità isolana. Il Sindaco invece – come dicevamo – pur mantenendo un profilo basso mentre da un lato ha riaperto i canali politici verso le istituzioni regionali per cercare di addivenire ad una soluzione, dall’altro non ha nascosto tutta la sua preoccupazione.
“Quella della difesa del nostro Pronto Soccorso si sta rilevando una battaglia politica e giuridica di grande difficoltà. Abbiamo commesso un errore nel ritenere che l’accoglimento del ricorso al TAR potesse bastare a risolvere il problema. I Commissari alla sanità sono contrari alla nostra struttura ospedaliera e per questo stanno pensando a qualsiasi iniziativa, compresa quella di ricorrere al Consiglio di Stato.
In questo scenario complesso il ruolo dell’ASL si sta rivelando ancora più ambiguo. Venerdì 20, conosciuto il dettaglio del nuovo atto aziendale, abbiamo repentinamente indirizzato a D’Amore una diffida a continuare su questa strada. Ma saremmo dei superficiali se pensassimo che una semplice contestazione può fermare chi da anni lavora per la chiusura del nostro Pronto Soccorso.
Nella seduta odierna della Giunta Comunale abbiamo deciso di aprire un contenzioso diretto ed ufficiale contro l’ASL, deliberando di nuovo un ricorso al TAR per avere giustizia “inaudita altera parte”, ovvero in brevissimo tempo, anche senza ascoltare la controparte.
Questa iniziativa servirà a scongiurare l’applicazione del nuovo atto aziendale ma chiaramente non modificherà le intenzioni dei nostri interlocutori. Al fine di ottenere questo cambiamento occorre proseguire la battaglia politica e mediatica. Per quanto ci riguarda siamo al fianco dei cittadini per tutte le azioni di lotta che vorremo intraprendere e siamo a chiedere nuovi incontri con De Luca, Coscioni e Polimeni per il riconoscimento dei nostri diritti. Alla fine di questa intensa e costante attività di pressione politica potremmo dire che non la carta bollata, ma la mobilitazione del popolo di Procida ha vinto la battaglia dell’Ospedale!”
Sul finire dell’incontro, i tenaci rappresentanti del comitato di agitazione, che nei mesi scorsi ha condotto una serie di proteste via terra e via mare, hanno annunciato manifestazioni clamorose, chiamando a raccolta tutti i procidani di qualunque fazione e di qualunque schieramento politico. Del resto l’hastag #lospedalenonsitocca è sempre vivo in un popolo che difficilmente – la storia insegna – si lascia vincere senza combattere.
e allora cosa aspettiamo….blocchiamo tutto quello che si può bloccare…e non dimentichiamo che qualcuno aveva annunciato dimissioni in blocco….e dai tutti in piazza!!!!!!
Message
Il tema della sanità che ha una importanza vitale per la ns isola ho l’impressione che stia diventando un strumento politico da poter utilizzare da ambo le parti:
i Muriani sperano che attraverso le disavventure del Sindaco sulla vicenda ospedale si possa riaccreditare sul territorio il loro leader.
La Maggioranza spera che attraverso una forte operazione di protesta pubblica si possa recuperare parte del consenso che via via si ridimensiona.
Cosa dire , speriamo nel Popolo Sovrano !