Redazione | Un fulmin a ciel sereno si abbatte sui tanti martoriati trasporti marittimi da e per la terraferma. Questa volta non sono i vettori fermi ai box, i collegamenti interrotti, gli orari non rispettati, ne tanto meno la navetta a Napoli.
Con una lettera invito, uno studio legale napoletano, ha avuto incarico di rappresentare alla Capitanera del Porto di Procida e al Sindaco, per nome per conto della TRASPEMAR, l’ urgenza di una convocazione ad horas di un tavolo di confronto per defnire le normative di approdo nel quadro accosto dell’isola di Procida.
Il documento che abbiamo ricevuto in redazione è netto ed inequivocabile e recita:
Oggetto: indizione di un tavolo di confronto onde poter definire in modo chiaro ed inequivoco le procedure di approdo nell’alveo del quadro accosti predeterminato dalle capitanerie di porto per il trasporto di RSU e merci pericolose
“Scrivo la presente, ai fini e agli effetti di legge, in nome e per conto della società Tra.spe.mar. s.r.l. in persona del l.r.p.t. Sig.ra Marianna di Costanzo la quale, anche al fine di superare le problematiche riscontrate con la Capitaneria di Porto di Procida nella persona del suo comandante Di Cuio, il più delle volte con comportamento ostativo rispetto alla attività della mia assistita che è anche attività di ordine pubblico, mi ha incaricato di sollecitare la indizione di un tavolo di consultazioni onde poter snellire le procedure e render più agevoli le regole di attracco delle motonavi Tra.spe.mar. s.r.l., ciò anche, ripeto, nell’interesse pubblico al fine di decongestionare la circolazione dei rifiuti dall’isola alla terraferma.
Sicuro di un Vs riscontro, saluto cordialmente”.
Non c’è dubbio alcuno che la gestione degli accosti nel porto di Procida sia una incombenza sempre più complessa. Vista la ristrettezza dello spazio agibile nell’area dello stesso porto.
Necessita, infatti da tempo, un profondo e decisivo escavo per consentire l’utilizzo di una aerea maggiore dello spazio portuale.
La Capitaneria di Porto di Procida è riuscita, finora, a svolgere un ottimo lavoro al fine di regolare al meglio e di fare convivere un traffico intenso di tipo passeggero, commerciale e dei vari servizi essenziali per l’isola.
Il servizio di trasporti rifiuti viene di regola svolto dalla società Traspemar, in maniera puntuale, in raccordo con l’azienda concessionaria del servizio di RRSSUU.
La richiesta accorata che giunge dall’azienda pe un tavolo tecnico che veda presente, con il Circomare, anche il Comune di Procida, sembra una richiesta legittima per meglio contemperare lo sforzo (e l’ingente investimento) che l’azienda ha posto in essere, al fine di migliorare il proprio servizio e, in definitiva, migliorare i servizi per le comunità interessate, tra cui quella procidana.
A fronte, quindi, di una crescente domanda, degli operatori economici e della popolazione isolana, di un migliore servizio e di migliori e più frequenti mezzi di collegamento (per i passeggeri e di tipo commerciale) non sembra idoneo trincerarsi dietro formule burocratiche, ma è opportuno aprirsi al confronto in una logica di collaborazione.
La stessa logica di collaborazione che dovrebbe unire tutti (cittadini, istituzioni e operatori economici) per il vero obiettivo comune, che è quello di un’area portuale migliorata e maggiormente agibile, con interventi che gli Enti preposti (Regione in primis) dovrebbero decidere di mettere in opera.